DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

lunedì 4 aprile 2011

DISTIMIA. La malinconia di Umberto Saba



La Malinconia

 

Malinconia

la vita mia

struggi terribilmente;

e non v'è al mondo, non c'è al mondo niente

che mi divaghi.

 

Niente, o una sola

casa. Figliola,

quella per me saresti.

S'apre una porta; in tue succinte vesti

entri, e mi smaghi.

 

Piccola tanto,

fugace incanto

di primavera. I biondi

riccioli molti nel berretto ascondi,

altri ne ostenti.

 

Ma giovinezza,

torbida ebbrezza,

passa, passa l'amore.

Restan sì tristi nel dolente cuore,

presentimenti.

 

Malinconia,

la vita mia

amò lieta una cosa,

sempre: la Morte. Or quasi è dolorosa,

ch'altro non spero.

 

Quando non s'ama

più, non si chiama

lei la liberatrice;

e nel dolore non fa più felice

il suo pensiero.

 

Io non sapevo

questo; ora bevo

l'ultimo sorso amaro

dell'esperienza. Oh quanto è mai più caro

il pensier della morte,

 

al giovanetto,

che a un primo affetto

cangia colore e trema.

Non ama il vecchio la tomba: suprema

crudeltà della sorte.

 

Nessun commento: