DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

sabato 23 novembre 2013

I 30 dell'Artico


Lettera 3
Il "greenpeacer" de' noantri, quello dei famosi "30 dell'Artico" (urca!): "Lo rifarei". Beh, magari Putin non direbbe la stessa cosa.
Vittorio Disarticolato InFeltrito

martedì 19 novembre 2013

Calimero-Dalemix

"Sono sempre io quello che viene attaccato... Che c'entro?" Si chiede, da sotto il suo guscio, il Calimero-Mago Dalemix. Povero piccolo vecchio sgorbio rosso. Non sa la risposta. Ignorante!
Vittorio Ikarusbianchettato InFeltrito

venerdì 15 novembre 2013

Lussi in the sky with diamonds



Lettera 5
Ennesima apertura di "Servizio pubblico" su costosissime prelibatezze e articoli di lusso e con la giornalista che va in giro a chiedere chi mai può comprarsi quelle cose. Chi? Semplice: quelli che hanno redditi come quello di Sant'Oro, no?
Vittorio Lussiintheskywithdiamonds InFeltrito

Pronto, Cancellieri?

"Avessi il passaporto me ne andrei ad Antigua". E' proprio mal ridotto, Berlusconi, se è arrivato a questa conclusione. Cancellieri, lei che telefonando può combinare: perchè non darglielo, per motivi umanitari, prima che muoia di tristezza, valido per un giorno in uscita?  
Vittorio Silviononmangiapiù InFeltrito

martedì 12 novembre 2013

Naufragar m'è dolce con Schettino


Lettera 9
L'amore è cieco e fa fare anche delle puttanate, si sa. E se la giornalista di "Porta a porta" si è innamorata di Capitan Codardo, son cavoli suoi (e della disgraziata moglie). Però quella sua intervista già allora, e subito, era parsa troppo benevola ed accondiscendente verso il ...pover'uomo. Era già scoccata una scintilla là sotto, in sala macchine?
Vittorio Naufragarm'èdolce InFeltrito

lunedì 11 novembre 2013

Travaglio: guarda che Paolini ha lasciato il posto libero!


Lettera 8
Se avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice, per dirla alla Biagi. Travaglio no-limits: giornali, libri, blog, piazze, convegni, talk-show, teatro, cinema. A quando "Ballando con le stelle"? O le apparizioni alla Paolini? O a Medjugorje? E che cacchio, Marcolino, abbi pietà di noi! Chiama il tuo amico Ingroia e andate a farvi una bella vacanza! Ne va della tua salute. E della nostra.
Vittorio Inoverdose InFeltrito

giovedì 7 novembre 2013

Ringraziare il Reader's Digest per la figuraccia evitata all'Italia


Lettera 10
Per vedere quanti e dove venivano restituiti ai proprietari, Reader's Digest ha sparso portafogli in vari paesi del mondo. Vince la Finlandia, ultimo il Portogallo. Italia esclusa dall'esperimento. Per fortuna.
Vittorio Neancheprovarci InFeltrito

domenica 3 novembre 2013

'Co 'sta censura...


ALDO GRASSO: “A FO PIACE GIOCARE AL CENSURATO PERCHÉ SA BENE CHE LA CENSURA È STATA LA SUA FORTUNA” - FO : “IL VATICANO CENSURA ME PER COLPIRE PAPA FRANCESCO”

“E poi a Roma, caro Fo, c’è sempre a disposizione la Fondazione Teatro Valle Bene Comune, dove si può persino aggirare la Siae, sacra dispensatrice di diritti d’autore” - Fo: “C’è una morale in questa storia: mai far tentare di recitare lo sberleffo davanti a un attore abituato a sfottere i falsi e i figli di puttana, anche un po’ stronzi”…

1. FO E IL TEATRO VATICANO NEGATO L'ETERNO GIOCO DELLA CENSURA
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Aldo GrassoALDO GRASSO
Dario Fo: «La Chiesa mi censura». È tornata la Santa Inquisizione? È pronto un rogo per bruciare i libri dell'illustre teatrante? Il problema pare più circoscritto. Secondo Fo, il Vaticano gli avrebbe negato l'Auditorium Conciliazione di Roma dove si sarebbe dovuto tenere un suo spettacolo tratto da un libro di Franca Rame: «Ora - ha dichiarato Fo - tanti teatri a Roma vorranno lo spettacolo. Com'è successo anche quando ci hanno cacciati dalla Rai. Siamo diventati una delle compagnie che faceva i maggiori incassi in Italia».
Franca Rame e Dario FoFRANCA RAME E DARIO FO
Il portavoce della Santa Sede, padre Lombardi, ha chiarito: «Nessuna autorità vaticana sapeva nulla: né la proprietà dell'Auditorium, né la Segreteria di Stato, né i pontifici consigli della cultura e delle comunicazioni sociali».
A Fo piace giocare al censurato perché sa bene che la censura, questo demone insolente e capriccioso, è stata la sua fortuna. Fin dai tempi di Canzonissima 1962, quando se ne andò dalla Rai perché una sua gag sulla sicurezza nei cantieri edili era stata censurata. Se Fo e Rame avessero continuato, forse li avremmo confusi con Alberto Lionello e Lauretta Masiero, Corrado e Raffaella Carrà. Quella censura, invece, è stata la loro fortuna.
un bimbo con papa francesco bergoglio alla giornata per la famigliaUN BIMBO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO ALLA GIORNATA PER LA FAMIGLIA
Lontano dal video, Fo ha iniziato la sua battaglia contro il «potere», praticando quel teatro politico che gli è valso persino il premio Nobel. Del resto, come ammonisce Karl Kraus, «le satire che il censore capisce vengono giustamente proibite».
Ma Fo, ora che i media fanno a gara per ospitarlo, non si rassegna: «Ciò significa buttare un'ombra lunga e grigia sullo splendore e la gioia che papa Francesco ci sta regalando». Papa Bergoglio, poer nano. Nella democratica società dello spettacolo, la censura trasforma il consumo culturale in sfida, in creatività. La censura crea la vittima, e quindi l'eroe. Gli anni d'oro del cinema hollywoodiano coincidono con quelli in cui vigeva il «codice Hays». I libri si amano quando la lettura è negata, non quando li suggeriscono le Concite in tv.
La censura, dalle nostre parti, basta un'ombra d'ironia per sconfiggerla. E poi a Roma, caro Fo, c'è sempre a disposizione la Fondazione Teatro Valle Bene Comune, dove si può persino aggirare la Siae, sacra dispensatrice di diritti d'autore.