DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

venerdì 25 ottobre 2013

Ah Ah !

9. Maurizio Crippa per "Il Foglio" :

- Dice che spiavano pure il governo italiano. Nelle pause pranzo, per farsi due risate.

mercoledì 23 ottobre 2013

Studiare troppo...




Non è un Paese per studenti, questo: a meno che siano svogliati, viziati, rammolliti dalla bambagia familiare, cioè bamboccioni, iper-protetti dal familismo e da un welfare schizofrenico. Allora sì, ecco che questo diventa un Paese per studenti: purché siano quelli che sfilavano nel corteo romano, sabato, col fegato di sostenere che «gli stanno rubando il futuro», quelli che il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha sconsigliato dal laurearsi perché avrebbero meno probabilità di trovare lavoro, quelli che hanno scambiato la condizione studentesca per un parcheggio post-puberale, quelli, insomma, ai quali potete anche dirlo: che sono una casta.
Loro rimarranno di sale, li farete imbestialire, ma lo sono e lo restano. Lo sono perché lo Stato gli chiede soltanto mille o duemila euro l’anno di tasse universitarie, mentre ne costano - allo stesso Stato - una media di settemila: soldi a carico nostro, della fiscalità generale, soldi pagati anche da chi magari i figli all’università non ce li può mandare, magari perché non può, perché non ce la fa. Una casta è proprio questo: il privilegio di una minoranza a spese di una maggioranza. Ma voi provate a dirglielo. Provate a spiegarglielo.
Provate a spiegare a tanti coccolatissimi giovani, che per definizione hanno sempre ragione, che da una quarantina d’anni non hanno azzeccato una battaglia che sia una, spesso rincoglioniti dalla cultura bipolare e catastrofista dei loro cattivissimi maestri sessantottini: dediti, quest’ultimi, a condire il loro progressivo accomiatarsi con profezie di sciagura che hanno trasformato ogni futuro in un funerale sociale, ambientale, economico e tecnologico.
 Provate a dirglielo senza che vi saltino addosso: loro, i loro genitori e ovviamente la stampa conformista.  Provate a dirgli che l’ex ministro Elsa Fornero, quando diceva che i giovani non devono essere schizzinosi all’ingresso nel mondo del lavoro, aveva ragione e basta. Provate a dirgli che Annamaria Cancellieri, quando parlò degli italiani «mammoni», aveva ragione pure lei, o, peggio, che ce l’aveva anche l’ex viceministro Michel Martone quando disse che un 28enne non ancora laureato è spesso uno sfigato.
 Oh certo, un laureato italiano resta sfigato a qualsiasi età, molte volte: perché manca il lavoro, perché la scuola non forma, e poi certo, perché un sacco di giovani si chiudono nelle università anche per prolungare una sorta di anticamera della vita reale, sfuggendo ogni minimo approccio col mondo del lavoro. Sta di fatto che gli studenti lavoratori in Italia restano una minoranza: c’è poco da sproloquiare. Da noi ci si laurea in media dopo i 27 anni quando in Europa non si arriva ai 24, con un mercato che ormai è senza confini e rende i giovani italiani dei potenziali ritardatari agli appuntamenti che contano. A sostenerlo ci sono tutti i dati del mondo, e il governatore di Bankitalia l’ha detto chiaro: il livello di istruzione dei nostri giovani è ancora ben distante da quello degli altri Paesi avanzati, c’è dispersione scolastica, un laureato italiano ha meno possibilità di trovare lavoro di un diplomato, c’è una percentuale spaventosa di analfabetismo funzionale e cioè un’incapacità diffusa, in sostanza, di usare efficacemente la lettura e la scrittura e il calcolo nelle situazioni quotidiane. Ma dire questo, politicamente, non serve: ci sono animi da non frustrare - ti spiegano.
Teniamoci dunque la patetica casta degli studenti, questi poveracci che siamo riusciti a rovinare con la scusa di proteggerli. Non diciamogli che sono gli studenti con meno mobilità al mondo (l’80 per cento è iscritto nella regione di residenza) e che spesso la facoltà viene scelta secondo la distanza da casa, anche perché cinque giovani su dieci, dai 25 ai 34 anni, vivono ancora coi genitori. Non diciamogli che quello sciagurato e falso egualitarismo chiamato «valore legale del titolo di studio» ha prodotto milioni di false illusioni perché un pezzo di carta non insegna un lavoro né ti aiuta davvero a trovarlo, se nel frattempo non l’hai imparato e non hai capito che una professione e un’emancipazione non sono regali, non sono diritti, non sono pezzi di carta: sono una durissima conquista.  
di Filippo Facci

martedì 22 ottobre 2013

Il braccio del cafone

Maradona: la mano di Dio o il braccio del cafone?
Vittorio Pibedelcacchio InFeltrito

lunedì 21 ottobre 2013

Cesso Pubblico


Qui ci vuole il migliore on. Prof. Brunetta (e Bondi la smetta di dire stupidaggini ireniste sull'unico parlamentare della destra che combina qualcosa). Michele Santoro bisognerebbe chiuderlo con ordinanza della Buoncostume. Il conduttore unico delle coscienze ha trovato (ma non è la prima volta) la sua «bottana socialdemocratica», come diceva sfarzosamente il dialogo di un celebre film della Wertmueller.
michelle bonevMICHELLE BONEV
«Bottana» poi è un po' forte, «de sinistra» sì, «socialdemocratica» sì, ma a essere «bottane» un po' bisogna studiare.
Eppoi quando la Signorina moralmente rifatta e pentita dice di essere andata a letto con il produttore per ottenere i suoi favori, deo gratias, non fa che rinverdire l'antico mito del sofà del produttore, lo schema universale di carriera dell'antico mondo hollywoodiano. Eppoi chi le crede? Un informato Belpietro ha spiegato agli spettatori che la Signorina mente anche secondo la sua propria madre, che quella è la sua seconda natura. E la mamma la conosce bene.
michelle bonev a servizio pubblicoMICHELLE BONEV A SERVIZIO PUBBLICO
Subito dopo la denuncia della geenna arcoriana, ché a memoria d'uomo e di donna mai una femmina fu tanto disumana con un'altra femmina (e le accuse di lesbismo, l'outing impudente, dovrebbero cadere sotto le maglie delle leggi totalitarie sull'omofobia), il prof. Cacciari ha detto a Santoro che non ne poteva più, che i quaranta minuti di quell'intervista erano merda secca, che il problema di Berlusconi è politico e di consenso popolare, che non si può continuare a rovistare con l'aiuto delle signorine disponibili nella sua patta dei pantaloni senza infangarsi.
nvgvn07 sandro bondi renato brunettaNVGVN07 SANDRO BONDI RENATO BRUNETTA
A questa denuncia della macchina del fango da dentro la macchina del fango, quegli idioti a comando che sono gli auditori di Servizio pubblico hanno sbagliato felicemente tasto, per una volta, e dal loro cuore semplice eruttò un fragoroso applauso. Bravo Cacciari, basta con queste schifezze. La faccia di Santoro era livida, improvvisamente insicura, ma scaltra la sua solita maniera di fronteggiare ed eludere la verità. Gli ci sono volute altre due ore di bassezze, al Conduttore Unico delle Coscienze, per recuperare un poco con l'aiuto del Gabibbo, dello Zorro de' noantri, il superguardone delle procure della Repubblica.
travaglio e belpietro xTRAVAGLIO E BELPIETRO X
I due amici pataccari del pataccaro Massimo Ciancimino, due piccoli maramaldi in cerca di audience, due reverenti servitori della peggiore televisione del mondo, hanno offerto la loro versione delle cose con un sussiego politologico che funzionava come un revulsivo, faceva vomitare. Si tratta di far fuori un sistema della menzogna, e per questo è utile entrare e uscire dai letti disfatti delle case degli altri.
Massimo CacciariMASSIMO CACCIARI
Ma non è là il problema. Loro sono dei compulsivi del quattrino, del successo tabloid, della diffamazione programmatica. Gente che quando il Puttaniere li affronta direttamente fanno una figura di cacca, e Santoro del sofà del produttore qualcosa sa, visto che ottenne qualche anno fa un contratto Fininvest e mandò in onda trasmissioni di perfetto insuccesso, sebbene quasi senza pubblicità, stando sull'attenti davanti a Previti e Dell'Utri. Che le cerca a fare le «bottane» socialdemocratiche fuori di sé? Si guardi dentro, e si interroghi.
Quello che non capisco è la bella società che lo applaude. Michele Serra si stupisce che inviti ancora Belpietro, subendo le sue informazioni piuttosto corrette sul proprio bordello tv. Ma che sepolcro male imbiancato. Enrico Mentana non si fa sfiorare dall'imbarazzo: lui con il suo centrismo deontologico paramontanelliano, cioè paraculo, nel senso che l'unico padrone è il lettore, non prova un po' di disgusto quando vede che l'unico padrone è il guardone?
MASSIMO CIANCIMINOMASSIMO CIANCIMINOsantoro berlusconiSANTORO BERLUSCONI
Carlo Freccero, che non è l'inventore di Carosello ma un ragazzo perbene dalle idee confuse, esperto di tv, cioè di niente, non ha nulla da dire su questo suo torvo pupillo in fregola di bottanesche avventure, gravi perché coronate da una giustificazione politica grottesca? La libertà di parola. No, quella è la libertà di bastonare l'intimità delle persone, la libertà di spregiare le donne, ché mi verrebbe da evocare il femminicidio, female assassination, se non mi fosse estraneo il loro linguaggio.
santoro travaglioSANTORO TRAVAGLIOMICHELE SERRAMICHELE SERRA
Ma il Cond. Un. Delle Cosc. continuerà indisturbato, a meno che l'on. Prof. Brunetta si faccia venire qualche idea risanatrice, perché il suo editore, un transfuga del sistema impresariale berlusconiano, editore del peggior giornalismo tabloid, la serie ccc+ secondo il mio rating personale, lo giustifica: c'è la notizia. Se io li mandassi tutti affanculo, ecco, anche questa a suo modo sarebbe una notizia. Sarebbe Servizio Pubblico.

venerdì 18 ottobre 2013

Il Servizietto Pubico di Michelle meno elle


Lettera 8
Ieri sera da Servizio Pubico abbiamo imparato tante cose nuove e avuto una conferma. Quali le novità? Che le attricette la danno a chi fa fare loro un film. Che qualcuna può darla anche ad un'altra donna. Che certe "signorine" a certi uomini fanno alzare il membro. Che ai conduttori televisivi fanno anche alzare l'indice; e gonfiare il portafoglio. Quale la conferma? Che i talk-show stanno proprio andando a puttane.
Vittorio Michellemenoelle InFeltrito


giovedì 17 ottobre 2013

Impara l'arte e mettila ...da una parte




Lettera 5

Crozza: "Attaccano solo artisti di sinistra". Perchè, ce ne sono 

anche di destra?

Vittorio Rossodisera InFeltrito

martedì 15 ottobre 2013

Crozza, ringrazieRai!


Lettera 7
Crozza ringrazi la Rai per non averlo preso. Ha imperversato sui teleschermi e cominciava a venir fuori dagli occhi. Non ha ancora capito che per durare bisogna sapersi dosare?
Vittorio Ingordo InFeltrito

mercoledì 9 ottobre 2013

Coppie di Fatto

Ingroia indagato per fuga di notizie. "Fantasie", rispondono Marco Ingroia e Antonio Travaglio.
Vittorio CoppiadiFatto InFeltrito

giovedì 3 ottobre 2013

Riabbassare l'Iva? Letta non è Jo Condor.

Un cittadino, guardando disperato il suo portafoglio: "Presidente Letta, lei ha aumentato l'Iva dicendoci che doveva farlo in seguito alla crisi di governo minacciata da Berlusconi; ora che lui ha fatto un passo indietro, rafforzando il governo, farà un passo indietro anche lei e annullerà l'aumento?"
Letta, indicandosi la fronte: "E che, c'ho scritto Jo Condor?"
Vittorio Avvoltoio InFeltrito

Balotelli: sportivi non si nasce; si diventa.

Domanda semplice semplice: signor Balotelli, Lei riesce a capire quanto è negativo il Suo esempio per i ragazzini?
Vittorio Calcioinculo InFeltrito

martedì 1 ottobre 2013

In confronto al PD Tafazzi era un dilettante

Franceschini da Lillibotox: "Noi non siamo a caccia di voti". Grazie per la conferma, Franceschini, ma ce ne siamo accorti da un pezzo.
Vittorio Tafazzieraundilettante InFeltrito