DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

venerdì 8 aprile 2011

Maroni assassino. Robe da matti.

S
e 250 poveracci in fuga dalla miseria affogano al largo di Lampedusa, la colpa non è della Tunisia che li ha lasciati partire nonostante fossero a bordo di una carretta del mare. E nemmeno di Malta, che pur avendoli visti in difficoltà non li ha soccorsi ma si è limitata a una segnalazione alla Marina militare italiana quando ormai era troppo tardi. La responsabilità è esclusivamente del Cavaliere e dei suoi ministri, a cominciare da Roberto Maroni, il quale ieri per essersi speso alla ricerca di un accordo con Tunisi è stato gratificato in Parlamento del titolo di assassino. “Lampedusa, soluzione finale”  titolava il Fatto con un commento del suo direttore, Antonio Padellaro, il quale addebitava a Berlusconi d’aver cercato di sdrammatizzare il processo Ruby anziché essersi messo in gramaglie per la tragedia nel canale di Sicilia.  “Effetti collaterali”  era invece il titolo del Manifesto: per il quotidiano comunista i clandestini non sono morti causa disgrazia, ma per il proibizionismo e per la nostra colpevole ingerenza  “umanitaria”  in Libia, tesi ribadita anche dall’altro giornale della sinistra extraparlamentare, Liberazione. 

M. Belpietro

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