DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

venerdì 17 febbraio 2017

Fini: coglione?


Lettera 8
I dubbi amletici di Fini:  Essere o non essere? Coglioni si nasce o si diventa con il matrimonio?
Vittorio Genetista ExInFeltrito


mercoledì 15 febbraio 2017

Travaglio Raggi-rato



Lettera 3
Ci sono ancora dubbi sul perche' Travaglio si arrampichi sugli specchi per difendere la Raggi? Perche' se cade la Bambolina-matrioska cade Grillo. E cade il giocattolino di Grillo, l' M5s. E cade la credibilita' dello stesso Travaglio: dopo le toppate con Di Pietro, Ingroia e Grillo nessuno scommetterebbe piu' un centesimo sul fiuto politico del sommo vate del giornalismo italiano.

Vittorio Marcoraggirato ExInFeltrito

lunedì 13 febbraio 2017

Femministe: Do you remember Mara Carfagna?

1. BATTISTA: ''OGGI TUTTI AD INDIGNARSI PER LE ALLUSIONI SULLA RAGGI, COM’E’ CHE NESSUNO FECE ALTRETTANTO QUANDO SABINA GUZZATI NON UTILIZZO’ GIRI DI PAROLE SULLA CARFAGNA? 2. BERCIO’ FORMULE TRIVIALI DA OSTERIA DA UN PALCO CON BEPPE GRILLO E ANTONIO DI PIETRO
3. LA PLATEA DI INTELLETTUALI GRAVATI DAL FARDELLO DELLA SUPERIORITÀ MORALE NON SOLO NON DEPLORÒ LA MELMA SESSISTA FUORIUSCITA DA QUEL PALCO, MA LA APPLAUDÌ ESTASIATA
4. DI PIU': QUEL FESTIVAL OSCENO AVEVA PRESO SPUNTO DA PRESUNTE INTERCETTAZIONI "CALDE" TRA MARA CARFAGNA E UN'ALTRA MINISTRA, INTERCETTAZIONI DI CUI NON SI È MAI REGISTRATA TRACCIA, ESEMPIO DI COME LE VITUPERATE FAKE NEWS NON SIANO UNA NOVITÀ, ANCHE SE DISTRIBUITE DAI GIORNALI AUTORIZZATI E VIDIMATI DAL MINISTERO DELLA VERITÀ''


Allora, a proposito di volgarità, oscenità, sessismo, bullismo, ecco il ricordo di un episodio che dimostra quanto la violenza verbale sia trasversale e ben distribuita, e quanto spesso l' indignazione sia un sentimento volubile, che si accende e si spegne a seconda non delle convinzioni, ma delle convenienze.

L' episodio si svolge sul palco di una manifestazione contro Berlusconi del luglio del 2008, guidata da Beppe Grillo e da Antonio Di Pietro. La piazza sempre indignata risuona di ululati di approvazione quando Sabina Guzzanti, dopo aver maltrattato l' allora presidente Napolitano e l' allora pontefice Ratzinger, decide di vomitare sull' allora ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna espressioni avvilenti per tutte le donne e per tutti gli uomini, piene di allusioni grevi e riferimenti espliciti che si fa fatica a pubblicare integralmente: «Berlusconi, tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché» e via con l' insinuazione volgare; «osteria delle ministre, le ministre son maestre, e se a letto son portento, figuriamoci in Parlamento»: «Berlusconi il giorno del giuramento dei ministri potrà dire "pari opportunità"» e via con giochetti verbali che si sarebbero definiti da caserma. E così via berciando. 
Da notare:

Uno: che la platea di intellettuali gravati dal fardello della superiorità morale non solo non deplorò la melma sessista fuoriuscita da quel palco, ma la applaudì estasiata. 

Due: che quel festival osceno aveva preso spunto da presunte intercettazioni «calde» tra Mara Carfagna e un' altra ministra, intercettazioni di cui non si è mai registrata traccia, esempio di come le vituperate fake news non siano una novità, anche se distribuite dai giornali autorizzati e vidimati dal ministero della Verità.

Tre: che le reazioni a sinistra e nelle istituzioni furono molto blande, con l' eccezione dell' allora segretario del Pd Walter Veltroni che colse l' occasione per rompere l' alleanza elettorale (incautamente) stretta con Di Pietro.

Quattro: che Mara Carfagna ha vinto una causa con Sabina Guzzanti e che, malgrado abbia dimostrato di essere una donna preparata e scrupolosa, sia ancora raggiunta da maldicenze diffuse dai sepolcri imbiancati e legate alla sua bellezza e al suo passato di soubrette televisiva. Cinque: mai fidarsi dei professionisti dell' indignazione a comando.


(Pierluigi Battista, Corriere della Sera)



domenica 12 febbraio 2017

Ma non siamo poveri???

Italiani spendaccioni, secondo Eurostat siamo in testa in Europa per abbigliamento, cibo e auto


Pubblicato il 11/02/2017
Ultima modifica il 11/02/2017 alle ore 16:15
Le famiglie italiane spendono per l’abbigliamento, il cibo, i locali e la manutenzione dell’auto di più in percentuale rispetto alla media europea mentre sono al di sotto per le risorse destinate all’abitazione, ai trasporti, all’acquisto dell’auto, alle comunicazione e alle assicurazioni. 

È quanto emerge da una ricerca Eurostat sui consumi delle famiglie per settore riferita al 2015, secondo la quale l’Italia è seconda solo all’Estonia per spesa in abbigliamento (il 6,3% della spesa complessiva media della famiglia a fronte del 5% in Ue) e ai primi posti per le spese per il mantenimento dell’auto tra benzina e riparazioni (7,5% contro il 6,5% in media Ue). 

L’Italia spende più della media anche per bar e ristoranti (il 7,6% contro il 6,8% in Ue ma lontana dal top, la Spagna, con il 14,6%) e per il cibo in generale (13,3% contro l’11,1% Ue) mentre è sotto la media per la spesa per l’abitazione. L’Italia spende su questo capitolo il 23,8% della spesa complessiva contro il 24,4% della media Ue (in Danimarca il 29,7%).  

sabato 11 febbraio 2017

Patata bollente e pistola fumanti

Patata bollente 

pistola fumanti


Il caso del nostro titolo di ieri, Patata bollente, riferito alla vicenda tribolata di Virginia Raggi, è paradigmatico dello strabismo che affligge il mondo politico e quello dei media. Attivisti di partito e cronisti usano due pesi e due misure nel valutare i fatti, anche i più semplici. Ne diamo immediata dimostrazione. Il 15 gennaio 2011 Libero se ne uscì con lo stesso titolo succitato: Patata bollente. Ma nessuno se ne scandalizzò, zero polemiche, zero accuse di sessismo al nostro quotidiano.

Sapete perché, cari lettori? Allora, quel titolo era dedicato (identica posizione in prima pagina, apertura) non certo alla Raggi bensì a Ruby Rubacuori, la minorenne che, stando alle notizie dell' epoca, dilettava le serate di Silvio Berlusconi a Villa San Martino di Arcore. Capito l'antifona? Se ti occupi delle ragazze che allietavano le cene eleganti dell'ex premier puoi tranquillamente scrivere che si trattava di patate bollenti. Ovvio, di Silvio potevi dire di tutto, e delle sue amiche, idem. Lui era definito da varia stampa nano, caimano eccetera. E loro, le fanciulle, erano impunemente liquidate quali escort e anche peggio. È evidente la malafede. Sei anni orsono non ci fu anima che abbia osato criticare Libero per il medesimo titolo riservato ieri alla sindaca di Roma. Come se Ruby avesse minor dignità umana rispetto alla Virgo potens.
Pubblichiamo la documentazione di quanto abbiamo asserito da cui risulta, incontestabilmente, che i soloni del politicamente correttocambiano parere sul linguaggio a seconda delle persone oggetto di attenzione. Ruby, dato che stava col Cavaliere, era considerata alla stregua di uno straccio col quale era lecito lustrarsi le scarpe, mentre la Raggi che ha triplicato, per affetto, lo stipendio al suo Romeo, che a sua volta ha regalato a lei, ignara, una polizza da 30 mila euro, non può essere sfiorata nemmeno con una patata né bollente né fredda. Ma vi sembra, questo, un metodo accettabile?
Nel presente numero di Libero spicca una foto ricavata dal sito di Beppe Grillo. Guardatela, rimarrete a bocca aperta davanti a cotanta volgarità.

Accusano noi di sessismo e dimenticano che il Movimento 5 stellenacque col vaffaday, cioè con l'ideologizzazione del vaffanculo. D' accordo che il culo è neutro, maschile e femminile, però non è più chic della patatina fritta. Perfino Matteo Salvini in questa circostanza ha espresso solidarietà a Virginia. Ne siamo sorpresi. Solidarietà di che? Di casta?
Noi siamo cronisti e raccontiamo quello che vediamo con una scrittura il più colloquiale possibile, e tu Salvini, che pur ci conosci, per fare il figo ti allei coi grillini allo scopo di crocefiggerci come se fossi una qualsiasi Boldrini? Scusa, ma ti senti bene?
Poi ci sono Di Maio e una schiera di pentastellati che ci insultano secondo il loro stile, dimenticandosi di essere essi stessi i teorici del vaffanculo su cui hanno fondato successi elettorali incomprensibili sul piano logico. Non sanno i verbi ma sono verbosi. Non sanno parlare ma straparlano. Ignorano che i giornali di opinione se non avessero una opinione non avrebbero senso di esistere, e non è obbligatorio che tale opinione coincida con quella di Grillo.
E veniamo all'Ordine dei giornalisti. Mi informano che il presidente nazionale, Iacopino, considera il nostro titolo disgustoso. Gli farei notare che, sei anni fa, era già al vertice della corporazione, ma non si accorse del trattamento che usammo per Ruby, identico a quello usato ora per la Raggi. Il che significa che per lui Virginia è di una razza superiore a quella della marocchina?

Spero di non offendere nessuno se affermo che siamo di fronte a un plotone di esecuzione formato da "pistola fumanti". Gente che spara alla cieca per adeguarsi al conformismo più vieto. Non abbiamo la pretesa che si condividano le nostre idee. Ci accontentiamo di poterle esprimere senza dover affrontare tribunali speciali. Siamo sessisti? Forse. Ma noi lo siamo a parole, e gratis. Altri lo sono in pratica e si fanno triplicare la paga solo perché vogliono bene a chi gliela dà. La paga. E magari non solo quella.

di Vittorio Feltri
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GRILLO E LE DONNE (degli altri)

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/12301490/patat-bollente-beppe-grillo-sputtanato-quando-insultava-donne-boschi-carfagna-rita-levi-montalcini.html

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IL SESSISMO DEI 5 STELLE

http://www.unita.tv/focus/la-risposta-di-libero-ecco-tutte-le-volte-in-cui-il-m5s-e-stato-sessista/

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mercoledì 8 febbraio 2017

Grillini in estinzione

D A G O S P I A

Lettera 9
Dagooo!!! Ma suvvia! Parli di perdonismo dei grillini?? E' istinto di sopravvivenza!!
Vittorio Boiachimolla ExInFeltrito

lunedì 6 febbraio 2017

Raggi & Travaglio

D A G O S P I A 

Lettera 14
Dago, a proposito della Raggi, hai notato? Quando mai capita di leggere un articolo di Travaglio nel quale non ci siano sfotto', nomignoli, prese in giro e ridicolaggini varie? Nemmeno una, per la Raggirata. Che Travaglio stia poco bene? A sua insaputa?
Vittorio Amiainsaputa ExInFeltrito