DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

giovedì 31 gennaio 2013

Er repòrt de Fassina sur manàgement der mercato globbale


Mannaggialamiseria, Fassina, qua de noantri semo abbituati, ma se va in giro per l'Europa a parlare di economia, non pronunci "manàgement" ma "mànagment"; non "rèport" ma "repòrt"!
Vittorio Machemetoccadesentì InFeltrito

Gli editti berlusconiani


Inchiesta Rai-Agcom: archiviate le posizioni per Berlusconi e Masi

Berlusconi non fece
pressioni, nel 2009,
per evitare la messa in onda 
di "Annozero". 
Archiviate le posizioni del 
Cavaliere, dell’ex 
dg Rai Mauro Masi e dell’ex 
commissario 
Agcom Innocenzi.


Università in lacrime

Titoloni disperati perchè in dieci anni le iscrizioni all'università sono calate del 17%. Considerando la quantità di laureati disoccupati, non è una buona notizia? 
Vittorio Fuoricorso InFeltrito

Del Turco

Già, c'è anche, ancora, Ottaviano Del Turco che ha a che fare con la magistratura.
Ce n'eravamo dimenticati.

Arrestato il 14 luglio 2008.
Da quasi cinque anni si difende dalle accuse di Vincenzo Angelini.
Non ci sono prove tangibili delle mazzette che avrebbe intascato.
Oggi, 31 gennaio 2013 ha parlato in aula per la prima volta.
Alla domanda:
"Ma davvero lei l'unica cosa materiale che ha mai preso da Angelini è stata la partecipazione di nozze di sua figlia?"
Guardando negli occhi i magistrati ha risposto:
"Si. Posso aggiungere che non c'erano nemmeno i confetti.
E' inutile: non c'è nessuna busta".

A quando il verdetto?
E poi? Appelli? Ricorsi?
Per finire nel duemilae...?
***********************************
E così, quanto a lungo dovremo vivere per sapere la verità su tutto ciò che sta succedendo ora???

mercoledì 30 gennaio 2013

Se potessero avere mille euro al meseee...



BEPPE GRILLO SORPASSA TUTTI:


“MILLE EURO AL MESE A GIOVANI E


 DISOCCUPATI”.


Ecco; così siamo a posto. 
E sicuri che davvero più nessuno di loro cercherà lavoro.

Dieci mignotte per me posson bastareee...


Voterei Giannino ma non si è alleato con nessuno, Berlusconi l'ho sempre votato perché era il meno peggio. Ma pur di non far vincere la sinistra potrei turarmi di nuovo il naso e qualcos'altro". Poi le bordate, durissime, contro gli azzurri: "Le liste del Pdl mi fanno venire il vomito. Berlusconi ha ricandidato i soliti, con operazioni incomprensibili come mettere la Polverini nel Lazio che fa perdere i voti per la vicenda Fiorito. Ma non potevano metterla da un'altra parte, magari in Trentino?".
"Almeno dieci mignotte" - E ancora, sulla Polverini, Feltri spiega che "è un respingente, perché quella storia dei soldi ha indigato tutti". Quindi nel mirino di Vittorio ci finiscono i montiani: "Poi certe persone che volevano andare con Monti, vedi la Roccella, sono state ricandidate e premiate". Quindi il siluro più esplosivo: "Non siamo mica nati ieri - ha continuato Feltri - e sappiamo che ha candidato di nuovo delle mignotte. Sì, mi riferisco alla mignottocrazia, ho visto dei nomi che immediatamente richiamano alla mignottocrazia. E' cambiato troppo poco rispetto alle aspettative, la serietà delle persone è importante. Un censimento è difficile e vedendo le liste, volando basso, mi sono saltati agli occhi i nomi di una decina di mignotte, intese come persone che si adattano a fare qualsiasi cosa, che fanno quegli esercizi che non sono titolo di merito. Non è che se io faccio una scopata allora merito un aumento di stipendio". 

Vittorio Feltri

Chi è senza peccato...






Rivoluzione civile, Ingroia e l’impresentabile


In lista un medico indagato 

per associazione a delinquere


********************************************************************************************************************
E la Boccassini, ora che Ingroia fa paura al
PD, si sveglia:
"Come ha potuto Ingroia paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in anni luce. Si vergogni". 

***************************************

Però nel Fatto Quotidiano quel "Si vergogni" sparisce. 
Il giornale  vicediretto da Marco Tra-raglio non riesce a parlare male del leader di Rivoluzione Civile nemmeno quando a farlo è la Boccassini.

***************************************


Ma quante cose dice di sapere e non dice, questo

personaggio?

Viva la trasparenza...

***************************************

Parola di Berlusconi


8 Gennaio 2013

Berlusconi ha spiegato che fra gli obiettivi rossoneri non c'è Balotelli: "Mi spiace doverlo dire, ma nel Milan è molto importante l'aspetto umano.
Se metti una mela marcia nello spogliatoio può infettare tutti gli altri. Io ho avuto modo, per vicende della vita, di dare un giudizio sull'uomo Balotelli, non accetterai mai che facesse parte dello spogliatoio del Milan".


29 Gennaio 2013

"Non mi riferivo a Balotelli, ma era un discorso

sulla necessità che nello spogliatoio ci fossero

delle presenze positive. Non era riferito a Balotelli

e mi scuso per la mia incompletezza nei suoi

confronti". 

****************************************


L'ennesima promessa-smentita di berlusconi

dovrebbe convincere qualcuno a non ridargli il voto.


invece c'e' chi dice che L’ACQUISTO DELLA “MELA MARCIA”



SERVE AL BANANA PER PORTARE OTTANTAMILA VOTI al 

PDL 

IN LOMBARDIA, e QUATTROCENTOMILA IN TOTALE.

  

 


Davvero ci sono 400.000 persone 

incoscienti fino a questo punto, 

in questa specie di Paese???


**************************************** 


30 gennaio 2013

Era partito come uno straccio bagnato, c’è chi dice intorno al 10 per cento e chi perfino meno. Poi è salito, salito, preso un punto, presi due, tre, quattro, e il Pd, dato stravincente dai pronostici, che intanto scendeva di un punto, scendeva di due, e ancora non s’è fermato. Stando a Euromedia Research, l’istituto di Alessandra Ghisleri, è dell’altroieri la notizia che centrodestra e centrosinistra siano divisi soltanto da 2,6 punti percentuali, con la coalizione di Pier Luigi Bersani al 35 per cento e quella di Silvio Berlusconi al 32,4. Fermandosi ai sondaggi della scorsa settimana, la distanza era superiore ai quattro punti percentuali. Ma potrebbe rimanere di cinque, di sei, magari di sette punti (senza contare Balotelli) e questo poco o nulla toglierebbe alla comunque prodigiosa rimonta dell’Amor nostro. Pensate se fosse anche credibile.

martedì 29 gennaio 2013

Rincoglionimenti senili

Uno già è giù di suo, poi guarda questo video e ...che tristezza!

Un altra prova del rincoglionimento senile che prende anche le persone famose. Anche o "soprattutto" le persone famose, nelle quali cresce a poco a poco un senso di onnipotenza, o una mancanza di ritegno, o non so cos'altro.
'Sto povero vecchietto, con i paramenti sacri (almeno così li chiamavano una volta), con microfono in una mano e sciarpa rossa nell'altra, con coro di rivoluzionari di Dio...
Mancano le chitarre post-conciliari, che hanno infestato le chiese in ogni dove.

http://www.liberoquotidiano.it/video/1167222/Don-Gallo-ne-ha-fatta-un-altra---canta-in-Chiesa--Bella-Ciao-.html

lunedì 28 gennaio 2013

DISTIMIA

Male ...ai piedi.
Senza bastone, se si è zoppi, non si cammina. E si cade nelle buche.
C'è poco da fare.
Meglio riprenderlo.

Tornare alla terra

Quando si è fatto tanto e si è sbagliato quasi tutto, l'unica è tornare alla terra.

(Robert Mitchum, in non mi ricordo più quale western).

domenica 27 gennaio 2013

C'E' DA DIRE CHE...

C'è da dire che, considerata l'estrema contiguità dei due orifizi, è notevole il rischio di nascere stronzi.

sabato 26 gennaio 2013

Berlusconi ha governato per 20 anni???


Mica per difendere più di tanto Berlusconi, che ha combinato le sue, ma per difendere la verità:














Centrodestra: 51,6%
Centrosinistra: 48,4%

**********************************

Eppure nei giornali e in TV sentiamo sempre dire che Berlusconi è al governo da 20 anni.

In realtà ha governato soltanto 69 giorni più del centrosinistra.
Ma se tutto va male è colpa dei governi Berlusconi...

giovedì 24 gennaio 2013

Rivoluzioni furbe

Largo ai giovani, nelle liste furbe della Rivoluzione Civile di Ingroia!
-------------------------

«Ero sindaco, membro del partito (il Pci anni ’80, un colosso, una corazzata anche a Ferrara, ndr) e ciò che chiedevo io era necessario per la città. Ero titubante, perchè Donigaglia aveva già fatto tanto e salvato aziende, ma non poteva dirmi di no». «Magari a malincuore», lo riprende la Mitaritonna. Soffritti per la sua vicinanza con Donigaglia e la Coopcostruttori e la conoscenza di Fausto Tarsitano, avvocato storico del Pci, di D’Alema e di Donigaglia (scomparso anni fa) si interessò anche della restituzione dei soldi del prestito sociale ai soci truffati: «Con lo studio Tarsitano e l’onorevole Nicola La Torre concordammo un incontro con la LegaCoop».




Musei

Nei musei Nathaniel Hawthorne, come tutti noi, soffriva di "quel freddo demone della spossatezza che infesta i grandi musei".
Era meglio allora, però, col freddo. Credo.


Don Giovanni d'Austria

" ...ho trascorso l'inverno rivoltando vecchie carte e vita passata."

Don Giovanni d'Austria, 1572

Dar ragione a D'Alema...


Per quanto si schermisca definendosi «un esodato della politica», Massimo D'Alema non solo è in campo, ma in prima linea attaccando Antonio Ingroia e la sua lista «Rivoluzione civile», «quintessenza della peggiore cultura dell'estremismo» impregnata di «moralismo che è cosa diversa della moralità» e a caccia di voti solo «con il nobile compito di impedire al centrosinistra di avere la maggioranza al Senato per costringerci all'alleanza con Monti e poi gridare che siamo traditori».
.....
Questa è una comitiva notissima - Diliberto, Ferrero, Pecoraro Scanio... - che non ha dato gran prova di sé nel governo del Paese ma ha creato una certa quantità di danni alla sinistra. Ero ministro quando manifestavano contro il governo di cui facevano parte, ora sono impegnati a creare difficoltà al Pd. Spero non siano danni eccessivi».
.....
«Da ministro degli Esteri, so cosa ha significato riuscire a ottenere dall'Onu l'incarico in Guatemala per un italiano. E so cosa vuol dire per la credibilità del Paese che l'incaricato stia lì solo una settimana, per giunta in collegamento con Santoro, e poi se ne vada. Quindi da Ingroia lezioni di moralismo non ne accetto».

***************************************************************************************************


In questo caso, con grande fastidio, tocca dar ragione al "Grande Saccente", Mago Dalemix.
*******************************

"Da ministro degli Esteri, so cosa ha significato riuscire a ottenere dall'ONU l'incarico in Guatemala per un italiano". Così dice D'Alema, criticando Ingroia per aver lasciato quel posto, dicendo all'ONU che accettava un incarico politico che gli era stato "proposto" in Italia. A suo tempo agli Italiani aveva detto che il posto in Guatemala non l'aveva chiesto ma che gli era stato "offerto". Cercando di capire come sia andata veramente questa faccenda, l'ho chiesto -senza risposta- anche allo stesso ex-magistrato, appellandomi alla trasparenza che un candidato Presidente del Consiglio dovrebbe avere. Ebbene, a questo punto non è il caso che non solo D'Alema ma anche qualche altro Italiano sappia come sono andate veramente le cose? 
Vittorio Guatemalteco InFeltrito


MA IL POSTO PER INGROIA IN GUATEMALA È STATO CHIESTO O OFFERTO?...



Lettera 13
"Da ministro degli Esteri, so cosa ha significato riuscire a ottenere dall'ONU l'incarico in Guatemala per un italiano". Così dice D'Alema, criticando Ingroia per aver lasciato quel posto dicendo all'ONU che accettava un incarico politico che gli era stato "proposto" in Italia. A suo tempo agli Italiani aveva detto che il posto in Guatemala non l'aveva chiesto ma che gli era stato "offerto".

Cercando di capire come sia andata veramente questa faccenda, l'ho chiesto -senza risposta- anche allo stesso ex-magistrato, appellandomi alla trasparenza che un candidato Presidente del Consiglio dovrebbe avere. Ebbene, a questo punto non è il caso che non solo D'Alema ma anche qualche altro Italiano sappia come sono andate veramente le cose? 
Vittorio Guatemalteco InFeltrito
**********************************************************************************************************

********************************************************************

Django unchained

Come si suol dire: ha superato se stesso.
E non è facile, avendo fatto anche "Pulp Fiction".
Quentin Tarantino, con il suo capolavoro "Django unchained"!

( "You know how to spell it?"
  "Yes: D-J-A-N-G-O. The D is silent").
Formidabile!

L'altro Gaber


Nella lunga commemorazione funebre che Fabio Fazio ha celebrato in onore di Giorgio Gaber non ho sentito canzoni come «Non arrossire» o «Le strade di notte», che per me - non so perché e forse non lo voglio sapere - sono il massimo. 
....

L'imbarazzante partecipazione di Walter Veltroni e Fausto Bertinotti è stata solo una di quelle occasioni in cui la Rete si scatena in ironie sanguinarie.
....

Il problema principale, quando una persona brava e famosa non c'è più, è che diventa una sorta di guscio vuoto che i media riempiono a loro piacimento. Nella serata-evento dedicata al Signor G nel decennale della sua scomparsa, il Gaber proposto è stato quello del teatro-canzone, del sodalizio con Sandro Luporini.
....


L'impressione è stata quella di una trasmissione per gaberiani spinti, quando l'idolo viene imbalsamato. Forse sbaglierò, ma il sodalizio con Luporini ha come sacrificato la parte più passionale, imprevedibile, incontenibile di Gaber, caricandolo di un peso e di un tono predicatorio che, a distanza di anni, mostra i suoi limiti.
.....

Perfettamente d'accordo, Aldo Grasso!


mercoledì 23 gennaio 2013

Rincoglionimenti senili

Ecco, un altro esempio dei brutti scherzi che può fare la vecchiaia.

Margherita Hack, a novant'anni, non sa rinunciare alla vanità o, diciamolo pure, all'esibizionismo: si candida in Veneto con "Democrazia atea".

Requiescat.

Il Maestro Monti e la sua orchestra


Monti si è montato la testa. O forse l'ha persa. Da quando è "salito" in politica ogni sua nuova dichiarazione è una conferma. Dunque: il professore è arrivato quatto-quatto; è passato un attimo da Napolitano a chiedergli una poltrona da senatore a vita con relativo vitalizio; ai suoi ministri ha imposto serietà e sobrietà per poter sobriamente imporre rigore agli Italiani; questi -stranamente, per essere Italiani-  hanno coscienziosamente accettato il suddetto rigore. Poi, ha portato in giro per il mondo la sua faccia seria a far dimenticare i cucù e le corna berlusconiane, a dire che l'Italia era rinsavita e a farsi dire bravo. Poi, però, capendo che più di tanto non era capace di fare, ha deciso di condividere le responsabilità con la politica militante: "Salgo in politica". E, dovendo salire, da bravo prof è salito al top, in cima all'Everest della politica italiana, in excelsis: nell'empireo celeste di cherubini e serafini del calibro di Casini e Fini... . Ora, assiso lassù, collegato con le varie tivù, suona un berlusconianissimo piffero per convincersi e convincerci che la sua è davvero stata un'ascesa e non una rovinosa discesa. Ex persona seria e concreta, lassù in alto il Maestro Monti suona sì un piffero, però accompagnato dalle cetre di quei due eccelsi suonatori professionisti, nonchè da un coro di voci imbiancate. Maestro Monti, intanto questa sua musica tre risultati li ha dati:
 1) un bel po' di gente è passata ad ascoltare un suonatore di strada, un tal Bersani, con la sua "gloriosa e comunista" fisarmonica; 
 2) diversi fracassoni preferiscono star a sentire i petardi di Grillo e di Ingroia; 
 3) troppa gente ha cominciato addirittura a rimpiangere la chitarra di Apicella. Contento, Maestro?
Vittorio Exmontanaro InFeltrito

martedì 22 gennaio 2013

Ingroia in carrozzone-ONU

Il dott. Ingroia ha detto che se non venisse eletto, oppure a fine mandato parlamentare, potrebbe riprendere il suo posto in Guatemala. A questo punto mi piacerebbe proprio saperne di più: l'ONU quell'incarico glielo tiene lì a sua disposizione? Ora che lui è tornato in Italia, il suo posto non viene preso da qualcun altro? Non penso che sia un incarico onorifico; anzi, immagino che sia ben retribuito (quanto?). Sono cose segrete o si possono sapere? 

Ingroia in taxi


La vita da candidato premier è dura e l’ex procuratore Antonio Ingroia non si sta divertendo come quando beveva vino rosso in video per salutare gli amici italiani e scriveva diari dal Guatemala sul Fatto quotidiano. Fa la faccia torva, ora, Ingroia, al massimo dice “basta barzellette” se gli chiedono conto dei suoi rapporti futuri con il Pd e urla “provocatore, provocatrice!” a chi gli fa domande in televisione (è capitato ad Alessandro Sallusti ma pure a Conchita Sannino di Repubblica – da Lucia Annunziata, a “Leader”, su Rai 3). E si mette seduto con le braccia conserte senza per questo rispondere alle domande sgradite, Ingroia, e sta zitto in un angolo e grida “ancòòòra?”, con la “o” palermitana, quando gli altri mostrano di non capire che a lui le domande piacciono soltanto se è lui a farle (e le questioni etiche soltanto se non lo riguardano). Si sforza di fare battute, l’ex procuratore, senza potersi togliere lo sguardo privo di sorriso e, da ex pm della “trattativa stato-mafia”, critica sul tema il presidente della Repubblica, mettendo in lista nel frattempo i giornalisti che gli hanno fatto da predellino sull’argomento: Sandra Amurri (anche teste dell’accusa nel processo), Maurizio Torrealta (anche autore di un libro sul processo), Sandro Ruotolo e Saverio Lodato.
Non si dà pace, l’ex procuratore Ingroia, se a qualcuno viene in mente di non farlo parlare soltanto di quello che vuole lui, e cioè del significato intrinseco della sua “rivoluzione civile” (chiedere a Fiorella Mannoia, sua supporter ma molto più poetica). Ma che cosa sia davvero la “Rivoluzione civile” non si capisce poi così bene: è il movimento dei giudici, ma anche dei centri sociali non vendoliani; dei “No Tav”, ma anche dei “Sì Tav” (vedi Antonio Di Pietro quando era ministro); della società civile che non vuole contaminarsi, ma anche dei partiti che senza un nome di richiamo potrebbero restare fuori dal Parlamento (Prc, Verdi, Pdci, Idv); della “schiena dritta”, ma anche del relativismo etico verso l’ex pm di Mani pulite, colpito dalle inchieste di “Report”, ma fondamentale per reggere l’urto anche economico della campagna elettorale; dell’antimafia e del pacifismo, ma anche dell’accantonamento dei nomi antimafia e pacifisti per gli equilibrismi da compilazione-lista (vedi la delusione di Salvatore Borsellino, dei giovani delle “Agende rosse” e di Emergency: caro Ingroia, non ci hai neanche consultati, hanno detto). “Rivoluzione civile” è il movimento della non desistenza con il Pd (area De Magistris), ma anche della (vagheggiata) desistenza col Pd nelle regioni chiave (area Ingroia). Del “dàgli al porcellum (sul sito del movimento si mettono le mani avanti: “Abbiamo dovuto fare i conti con una legge pessima”, si legge), ma anche dell’utilità del porcellum quando serve a dislocare candidati non proprio conosciutissimi. Ed è il movimento degli ex grillini dissidenti (Giovanni Favia), ma anche dei postcomunisti che con il Grillo antisindacale non hanno alcunché in comune; e di chi a titolo personale va al funerale dell’ex Br Prospero Gallinari come di chi si indigna al solo pensiero. Ma se poi qualcuno dicesse a Ingroia che “Rivoluzione civile” somiglia per certi aspetti a un “partito-taxi”, lui di sicuro si offenderebbe a morte, come quando gli fanno notare che non si è dimesso dalla magistratura e si è candidato a Palermo anche se l’opportunità lo sconsigliava, vista la sua lunga e recente attività in loco (che lo rende colà ineleggibile, secondo il Testo unico delle leggi elettorali). Ma tanto lui è praticamente candidato ovunque – e in magistratura, dovesse andare male, tornerà, dice, soltanto per occuparsi “di liti condominiali”.
Nella foto “Il quarto stato” di Ingroia in un’immagine ironica twittata ieri da Beppe Grillo

lunedì 21 gennaio 2013

Va dove ti porta il cu...ore


Li Cameronacci tua, Financial Times!

Ora anche Monti, secondo il Financial Times è "unfit" a governare l'Italia. Non che adesso che il professorone è "salito" in politica meriti grandi riguardi, ma 'sto cacchio di Financial Times pare proprio che sia "very fit to break the Italians' balls". 
Vittorio LiCameronaccitua InFeltrito

Il Woody di una volta! Bentornato!




WOODY ALLEN SE DIO ESISTE SPERO CHE ABBIA UNA BUONA SCUSAWOODY ALLEN SE DIO ESISTE SPERO CHE ABBIA UNA BUONA SCUSA
Woody Allen per "The New York Times"
Traduzione di Emilia Benghi © and The New York Times Company All Rights Reserved This article originally appeared in "The New York Times"
WOODY ALLENWOODY ALLEN
Confesso che il New York Times mi ha spiazzato quando mi ha chiesto di buttar giù due righe "da esperto" sull'ipocondria. Cosa mai potevo dire io su questo comportamento bizzarro quando, contrariamente a quanto si crede, non sono un ipocondriaco ma tutto un altro genere di svitato. Sono un allarmista, questo sì, che poi vuol dire essere in campo con gli ipocondriaci o, meglio forse, nello stesso pronto soccorso. Ma c'è una differenza fondamentale. I miei malanni non sono immaginari - sono reali.
La mia isteria si distingue nel senso che all'apparire di un minimo sintomo, ad esempio le labbra screpolate, subito salto alla conclusione che le labbra screpolate sono indice di un tumore al cervello. O forse di un cancro al polmone. Una volta ho pensato che potesse essere il morbo della Mucca Pazza.
WOODY ALLEN SUL SETWOODY ALLEN SUL SET
Il punto è che sono sempre convinto di avere una malattia mortale. Poco importa se quelli morti di labbra screpolate sono pochissimi. Qualunque doloretto mi porta ad andare dal medico per sentirmi dire che la mia ultima allergia non comporterà un trapianto di cuore o che a preoccuparmi è solo un'orticaria e che non è proprio possibile che un umano contragga la grafiosi dell'olmo.
Purtroppo mia moglie porta il peso di questi drammi patologici. Come quando mi sono svegliato alle tre del mattino con un segno sul collo che per me aveva chiaramente tutte le caratteristiche del melanoma. Che fosse in realtà un succhiotto è stato confermato solo più tardi in ospedale, dopo gran pianto e stridor di denti. Seduto ad un'ora assurda al pronto soccorso con mia moglie che cercava di tranquillizzarmi, stavo attraversando tutti e cinque gli stadi del dolore ed ero a "rifiuto" o "patteggiamento", non lo so più, quando un giovane medico, scrutandomi con sguardo altero, mi ha detto sarcastico: «Il suo succhiotto è benigno».
BENIGNI WOODY ALLENBENIGNI WOODY ALLEN
Ma perché dovrei vivere sempre nel terrore? Sono uno che si cura moltissimo. Ho un personal trainer che mi ha portato a fare 50 flessioni al mese e, in combinazione con squat e addominali, ormai riesco a tirar su 45 chili col bilanciere solo con qualche minimo strappo alla parete gastrica. Non fumo, sto attento a mangiare, evitando accuratamente qualunque cibo sia fonte di piacere. (Fondamentalmente seguo la dieta mediterranea con olio d'oliva, noci, fichi e formaggio di capra, e a parte l'impulso ogni tanto ad andare in giro a vendere tappeti, direi che funziona). Oltre a fare tutte le analisi ogni anno mi faccio somministrare e iniettare ogni possibile vaccino, per essere immunizzato contro tutto, dal morbo di Whipple alla sindrome di Stendhal.
WOODY ALLEN E CANGUROWOODY ALLEN E CANGURO
Quanto alle vitamine, le assumo ad ogni pasto e in genere riesco a prenderne
un bel po' prima che l'ultimo studio confermi che non servono a niente. Sulle medicine sono flessibile, ma prudente, perché se è vero che gli antibiotici uccidono i batteri, ho sempre paura che uccidano quelli buoni, per non parlare dei ferormoni, impedendomi poi di emanare vibrazioni sessuali negli ascensori affollati.
È anche vero che quando esco di casa per fare una passeggiata a Central Park o prendermi un latte macchiato da Starbucks potrei farmi fare un elettrocardiogramma veloce o una tac, così, per profilassi. Mia moglie dice che è stupido e che in fondo è solo questione di geni. I miei genitori sono arrivati tutti e due ben avanti con gli anni, ma si sono assolutamente rifiutati di trasmettermi i loro geni, perché erano convinti che un'eredità spesso sia una rovina.
WOODY ALLEN CON LE MODELLE IN LINGERIEWOODY ALLEN CON LE MODELLE IN LINGERIE
Anche quando i risultati delle analisi sono perfetti, mi dite come faccio a rilassarmi sapendo che, nel momento stesso in cui esco dallo studio del medico, qualcosa può cominciare a crescere in me e nell'anno che manca al successivo checkup la mia lastra del torace somiglierà ad un quadro di Pollock?
Tra parentesi questa incessante preoccupazione per la salute mi ha reso uno specialista dilettante. Non che azzecchi sempre tutto, ma quale medico non sbaglia mai? Ad esempio una volta ho convinto una donna che sentiva dei ronzii alle orecchie di essere vittima del batterio carnivoro, un'altra volta ho dichiarato morto un tizio che si era semplicemente appisolato su una poltrona.
woody allenWOODY ALLEN
Ma cos'è questa ossessione, questo senso di vulnerabilità? Quando mi impanico per sintomi che non richiedono altro che un'aspirina o un po' di pomata di calendula, di che cosa ho paura in realtà? Di morire, direi a occhio e croce. Ho sempre avuto un terrore animale della morte, la cosa peggiore che mi possa capitare dopo l'essere costretto ad ascoltare un concerto rock. Mia moglie tenta di consolarmi riguardo alla mortalità e mi garantisce che la morte fa parte della vita e noi tutti moriamo, prima o poi. Stranamente queste rivelazioni sussurrate all'orecchio alle tre del mattino mi portano a saltare giù dal letto urlando, accendere tutte le luci di casa e a mettere su la marcia "Stelle e Strisce" a tutto volume fino a che non sorge il sole.
WOODY ALLENWOODY ALLEN
A volte immagino che la morte potrebbe risultarmi più tollerabile se mi spegnessi nel sonno, anche se in realtà non accetto di morire in nessuna forma, se non forse preso a calci da una coppia di sexy cameriere. Forse se fossi religioso, e non lo sono, anche se a volte mi viene da pensare che tutti potremmo essere parte di qualcosa di più grande, come nel marketing multilivello. Un grande filosofo spagnolo ha scritto che tutti gli esseri umani aspirano alla "eterna persistenza della coscienza". Non è uno stato facile da mantenere, soprattutto se sei a cena con gente che non fa altro che parlare dei figli.
WOODY ALLEN E SOON YIWOODY ALLEN E SOON YI
Eppure ci sono cose peggiori della morte. Molte le danno al cinema vicino casa vostra. Ad esempio non vorrei sopravvivere a un ictus e per il resto della vita parlare con la bocca storta come quelli che bisbigliano consigli sulle puntate all'ippodromo. Non vorrei neppure entrare in coma e stare in un letto d'ospedale ancora vivo, ma senza poter neppure strizzare gli occhi per far capire all'infermiera che guarda Fox News di cambiare canale. E poi chi me lo dice che l'infermiera non sia uno di quei pazzi angeli della morte che odiano veder soffrire le persone e che non mi riempia la flebo di benzina verde?
Peggio della morte è anche essere in terapia intensiva e ascoltare i miei cari discutere animatamente se staccare o meno la spina e sentire mia moglie dire: «Secondo me possiamo farlo, è già passato un quarto d'ora e stiamo facendo tardi a cena».
woody allen cannesWOODY ALLEN CANNES
La mia massima angoscia è finire come un vegetale, qualunque vegetale, incluso il mais, che in circostanze più liete mi piace abbastanza. Ma è davvero così bello vivere in eterno? A volte in tv vedo servizi su certa gente alta che abita in zone di montagna piene di neve e nei villaggi tutti campano fino a 140 anni o su di lì. Ovviamente non mangiano altro che yogurt, e quando alla fine muoiono non vengono imbalsamati, ma pastorizzati. E non dimentichiamo che questa gente sana va sempre a piedi, perché vi sfido a trovare un taxi sull'Himalaya. Ma chi ha voglia di passare i suoi giorni allo sprofondo, dove il massimo divertimento è vedere chi riesce a sollevare più in alto il bue a mani nude?
WOODY ALLEN A CANNEsWOODY ALLEN A CANNES
Riassumendo, esistono due gruppi ben distinti, gli ipocondriaci e gli allarmisti. Entrambi hanno i loro problemi e possono essere in qualche misura sovrapponibili, ma che uno sia ipocondriaco o allarmista, oggi come oggi è comunque meglio che essere repubblicano.