DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

martedì 26 agosto 2014

Allo sbaraglio


E SE AVESSE RAGIONE LUTTWAK? - “FOLEY? SE L’È CERCATA, COME LA SGRENA. SI AUTODEFINISCONO REPORTER DI GUERRA E POI SI CACCIANO NEI GUAI” - “USA ED EUROPA SI ILLUDONO CHE ESISTA UN ISLAM MODERATO: IN QUEL MONDO COMANDA CHI UCCIDE”

Il politologo americano: “Nessun soldato americano doveva cadere per salvare Foley: quello non è giornalismo ma protagonismo” - “Il Qatar? Va eliminato dalla scena. È un regno perverso” - “In Italia avete professori e un sindaco come De Magistris pronti a difendere i terroristi di Hamas, non i cristiani”…

Gian Micalessin per “Il Giornale

EDWARD LUTTWAKEDWARD LUTTWAK
«Foley? Se penso che abbiamo rischiato la vita dei nostri soldati per tentare di salvarlo mi arrabbio. Quello prima è andato a giocare al corrispondente di guerra in Libia e si è fatto catturare. Poi è andato a cercar guai in Siria».

Non appena nomini il reporter decapitato dai tagliagole dell'Isis il professor Edward Luttwak reagisce con una sparata al vetriolo. «È come la vostra Sgrena - sbotta Luttwak in questa intervista al Giornale - si autodefiniscono reporter di guerra e poi si cacciano nei guai.

Risultato? Voi europei pagate enormi riscatti per liberarli e noi americani rischiamo la vita dei soldati per riportarli a casa».

FOLEYFOLEY
Dicevate che «nessuno va lasciato indietro»...
«Nessuno che vesta la divisa e vada in missione per il governo».

Insomma per lei se l'è cercata?
«Totalmente..... Il suo, come quello della vostra Sgrena, non è giornalismo, ma protagonismo. Lui, la Sgrena e tanti altri non raccontano quel che succede, aiutano una parte in gioco. Nel suo caso il cosiddetto popolo siriano. Nel caso della Sgrena quelli che combattevano contro l'Italia. Che poi ha pagato per riaverla viva. Questo oltre ad esser pericoloso per chi lo pratica, genera disinformazione. Identificandosi con chi, a detta loro, soffre producono racconti emotivi destinati non ad informare, ma a coinvolgere il pubblico.

giuliana sgrena video01GIULIANA SGRENA VIDEO01
Dopo la decapitazione di Foley, Obama e i governi europei hanno compreso la pericolosità dello Stato Islamico...
«Non è proprio così. Quel video è un pretesto. Arriva e fingono di reagire al video, non ad una realtà che conoscono bene, ma su cui preferiscono tacere. Gli islamici combattono dalle Filippine alla Thailandia, dall'India al Pakistan, dall'Afghanistan a Gaza, dall'Iraq alla Nigeria e al Mali Eppure Obama e i capi di governo europei ripetono che l'Islam è una religione di pace».

Cosa devono fare, bandire l'Islam?
«Obama, Cameron e gli altri si sforzano di credere ad un paio di predicatori in giacca e cravatta, sempre pronti a sostenere il dialogo interreligioso e a stringere le mani di preti e rabbini. Ma nel mondo islamico dettano legge i combattenti. Sennò perché i giovani abbandonerebbero l'Europa per combattere con lo stato islamico? L'Islam dei predicatori gentili e carini è una montatura. I vostri governi sono come Alice nel paese delle meraviglie. S'illudono che ripetendo una bugia tre volte al giorno diventi realtà».
giuliana sgrena tg1GIULIANA SGRENA TG1

Ma il video li ha riportati alla realtà...
«L'Isis ha dissacrato centinaia di chiese e massacrato gli yazidi, ma nessuno ha mosso un dito. Poi è arrivato il video e tutti a stupirsi».

Dunque bisogna tornare in Iraq?
«Fare la guerra serve solo se la puoi vincere. In Germania nel 1945 valeva la pena. Lì se uno inneggiava al nazismo gli sparavi in testa. In Iraq non puoi farlo perché da Birmingham all'Indonesia devi fare i conti con migliaia di imam pronti a proclamare la guerra santa appena tocchi un musulmano.
luigi de magistris attore in una mini fiction 5LUIGI DE MAGISTRIS ATTORE IN UNA MINI FICTION 5

In Italia avete perfino dei professori pronti a difendere i terroristi di Hamas. A Napoli avete un sindaco totalmente incapace di risolvere i problemi della città, ma pronto a mobilitarsi per Gaza. Dove sono quando uccidono i cristiani di Mosul o stuprano le loro donne?».

Senta...
«Non cambi discorso! Risponda lei per una volta. Quante dimostrazioni avete avuto in Italia per i cristiani di Mosul?

Direi nessuna...
«Esattamente. Questa è la dimostrazione. La grande bugia dell'Islam religione di pace domina la scena. Per questo devi attendere un video per poter condannare il nuovo califfato. Eppure tutto quel che fa il Califfato è dal punto di vista islamico perfettamente legale. Uccidere gli infedeli è assolutamente legittimo. E il profeta Maometto è stato il primo a farlo».
ObamaOBAMA

Il Papa ha detto...
«Il Papa fatto due dichiarazioni di 18 parole in tutto... Per reagire all'Islam reale, non a quello dei salotti europei, bisogna guardare in faccia la realtà altrimenti è inutile».

Intanto però finanziatori dell'Isis stanno in Arabia Saudita, Qatar e Kuwait .... Sono vostri alleati.
«I sauditi hanno smesso di sostenere gli assassini islamici. I soldi arrivano da privati ed escono in nero. Sul Qatar ha ragione. Va eliminato dalla scena è un regno perverso».

L'Isis aveva le sue retrovie in Turchia un paese Nato...
«La Turchia di oggi è quella di un Erdogan beccato a rubare, ma eletto presidente grazie a degli sproloqui islamisti. L'Islam si è ripreso il paese e lo ha riportato alla sua veste originale».
papa francesco a seulPAPA FRANCESCO A SEUL

Renzi promette armi ai curdi. Servirà?
«Grazie ai curdi frazioneremo la Turchia».

L'Italia si è accollata centomila profughi africani e islamici. Come la vede?
«Da noi chi entra dal Messico si chiama Jose Martinez è cristiano e sogna di diventare Joe Martin, americano. Da voi arriva Ahmed che vuole tenere la moglie coperta e i bimbi ignoranti. Il lassismo sentimentale di voi italiani è incredibile. Mi meraviglio che non vi buttino fuori da Schengen per mancata protezione delle vostre frontiere».

lunedì 25 agosto 2014

Oscardabagno per le docce



Lettera 11
Bè, alla penosa buffonata delle secchiate d'acqua non poteva che partecipare anche Jerry Calà. Ma chi se lo aspettava che da lui venisse la miglior interpretazione, con i suoi 1.000 Euro? Diamogli l'Oscar.
Vittorio Oscardabagno ExInFeltrito

Euroscettici ed eurottimisti


venerdì 22 agosto 2014

S'annamo a divertì, gaudì gaudì!



Lettera 8

A Barcellona nel 1990 1,7 milioni di turisti; nel 2012 7,4 milioni; in buona parte casinisti. E, chissà come mai, è anche una delle mete preferite delle scuole italiane per le gite d'istruzione (io toglierei quell'apostrofo)... 
Con tutto il rispetto (poco, da parte mia) per Gaudì e la sua orribile Sagrada Familia, forse il Ministero della Pubblica Istruzione potrebbe spingere gli insegnanti a trovare mete culturalmente più significative di quella, il cui motto sembra essere ...gaudìamus igitur. Ammesso che al giorno d'oggi le gite scolastiche, fatte come si fanno, abbiano ancora un senso.
Vittorio Sannamoadivertìgaudìgaudì ExInFeltrito

mercoledì 20 agosto 2014

Spinelli Barbara: assente!

Chi riesce a sopportare la sua snobistica radical-chiccheria? Quelli che l'hanno votata, of course.
Ora, vedendo la foto delle sue scarpe...
E le sue assenze dal Parlamento Europeo...

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“L’ALTRA EUROPA” DELLA SPINELLI DEVE ESSERE QUELLA DOVE VA AD ATTERRAZZARSI CON I SUOI AMICHETTI RADICAL-CHOC - LA SUA ELEZIONE DOVEVA ESSERE LA RISPOSTA AGLI EUROBUROCRATI SENZA CUORE: LEI A STRASBURGO NEANCHE CI VA - -

Il Foglio: “Infinite speranze si riposero nell’azione sua dentro quell’aula di giostrai berlusconiani e mangiafuochi renziani, da noi tutti così dottamente e generosamente abbeverati ai suoi scritti dove, in singolo articolo, trovavano posto Willy Brandt e Zygmunt Bauman, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà”… -

Stefano Di Michele per “il Foglio”

BARBARA SPINELLIBARBARA SPINELLI
Fu quando Barbara S. partì per redimere l’Europa, che tutti ci sentimmo – votanti e spregiatori, quelli che su un suo saggio si avventano come quelli che “vade retro!” – insieme fortificati e felici (per non dire dell’autentico giubilo a Largo Fochetti, dove il direttore Ezio M. insieme a Barbara S. vedeva involarsi pure Curzio M. – però non Malaparte). Un senso di sollievo, come dire?, continentale; almeno un cero e una prece in lode ai meriti dell’ellenico Tsipras.

“L’altra Europa” era il nome e il progetto – e che nome, a dir poco, quello di Barbara S.! Una capace di ridurre, si diceva e si sperava, con un’occhiata e una paginata, dall’Atlantico agli Urali, la stessa e intera “signora Europa” (istituzione che ogni medio elettore percepisce per metà con occhialini dell’acida signorina Rottermaier e per l’altra metà con guêpière peccaminosa di praticona di burlesque) come il partitino del povero Nichi di Puglia, di ricondurla a decente convenienza.
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Il suo ingresso all’Europarlamento – da pensosi intellettuali, da speranzosi militanti – fu quasi percepito quale edificazione di una linea Maginot che manco le armate crucche della Merkel avrebbero potuto sfondare, come se fosse lo sbarco a Strasburgo non meno risolutivo di quello in Normandia. Pareva la discesa in campo del Bologna degli anni d’oro, “lo squadrone che tremare il mondo fa”.

Barbara SpinelliBARBARA SPINELLI
Barbara S. ci pensò e si candidò. Ci pensò e disse che, se eletta, il seggio non avrebbe accettato. Ci pensò e disse che, adesso eletta, il seggio avrebbe accettato. Pareva Enrico De Nicola incerto sulla soglia del Quirinale – “decida di decidere se accetta di accettare”. Accettò. Ognuno in patria, se almeno provvisto di lodevoli e sani sentimenti europeisti e federalisti, tirò un bel respiro di sollievo (Ezio M. due).

Adesso li sistema Barbara S. a quelli lì – gaglioffi in grisaglia, liberisti assatanati, rigoristi spietati, socialdemocratici cagasotto, perdigiorno scioperati. Chi, almeno decentemente avvertito, non poteva davvero sottrarsi alla sensazione che le note del beethoveniano “Inno alla gioia” risuonassero più alte e chiare; altri, più sentimentali, fecero ricorso piuttosto a Renato dei Profeti e alla sua memorabile “Lady Barbara” – accompagnando così il trasvolo oltre le cime alpine: “Lady Barbara tu sei / l’acqua chiara che / disseta più che mai…”.

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Infinite speranze si riposero nell’azione sua dentro quell’aula di giostrai berlusconiani e mangiafuochi renziani – da noi tutti così dottamente e generosamente abbeverati ai suoi scritti dove, in singolo articolo, come sul tram all’ora di punta, trovavano posto Willy Brandt e Zygmunt Bauman, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà, il patriottismo costituzionale del “filosofo liberale” Dolf Sternberger, s’intende “prima che Habermas resuscitasse il concetto”, ma pure Claudio Tito e Liana Milella.

Si attendeva con fervore l’ora per principiare “l’altra Europa” – facendo bastevolmente schifo, si capisce, quella che c’è. Si avevano finora poche notizie, ma l’azione efficace, si sa, mai è disgiunta dal pensiero profondo e lungo (e lento, va da sé) – adesso vedrete. Poi, su Libero, si legge una classifica (Istituto VoteWatch Europe) secondo la quale su 39 votazioni Barbara S. ha partecipato solo a 3 (7,7 per cento).

Altri (dal Pd a Fi all’Ncd) hanno fatto peggio, chissà cosa avranno mai di meglio da fare – ma per favore neanche a paragonarli con la più autorevole degli autorevoli eletti tsipratisti. Orsù: ma siamo all’altra o è sempre la stessa? (Pure Curzio M. ha solo il 12,82 per cento di presenze; che sarebbe poi lo share ideale per il collega Massimo G. ora che va in tivù. E così i sospiri di sollievo di Ezio M. diventano tre).

lunedì 18 agosto 2014

Le bombe della sposa




Dago, ci hai mostrato la foto delle nozze tra un musulmano e un ebrea a Tel Aviv. Non trovi comprensibile che la polizia abbia ordinato di stare a 200 metri di distanza, viste le due bombe che si ritrova la sposa?
Vittorio Bombarolo ExInFeltrito


Bono e Renzi

Bono o non bono, Renzi è il leader che l'Italia merita. E non è certo peggio degli altri, cari  Dagonauti che continuate a cannoneggiarlo a palle incatenate; addirittura perchè si presenta in camicia e non in giacchetta (ma suvvìa, Dago!). Così come ci meritavamo Mortadella, Banana, Rigormortis, Magodalemix, Scendiletta, ecc. ecc., in questa nostra Italietta variopinta. Loro sono noi, lo vogliamo capire? Non vengono da un altro pianeta. Ci rappresentano tutti benissimo. Così come la Merkel e i suoi predecessori rappresentano benissimo i tedeschi. 
Una Merkel da noi? Magari; ma da noi durerebbe una settimana; non è cosa nostra (doppio senso? Sì...). Il PIL tedesco cala? I crucchi non caleranno le braghe, nè per la disperazione nè per trombare la loro brava culona; le braghe le terranno sù, si rimboccheranno tutti insieme le maniche e continueranno a trombare noi. Che continuiamo a chiacchierare: e chi se le deve rimboccare per primo, e questo parla troppo, e quello troppo poco, e questo bofonchia, e quello scopa, e questo è un decisionista, e quello non decide, e ... e che cacchio, Dago, me lo vuoi dire chi è che ci meriteremmo, secondo te?
Vittorio  ExInFeltrito

giovedì 7 agosto 2014

Schettino docente

Schettino docente. Affonda anche l'Università.
Vittorio Inchinato ExInFeltrito

Cooperante fai da te? Ahi ahi ahi...



Lettera 15

"Non sono turiste del rischio. Sono le figlie di una buona Italia", scrive Severgnini delle due nuove Simone rapite in Siria. " Inesperte... impulsive... incoscienti", aggiunge. " Ma ammirevoli", conclude. Bè, caro Severgnini: chiunque faccia del volontariato è ammirevole, certo. Lo è molto meno chi è convinto di poterlo fare così, "fai da te", credendo di poter trovare i contatti giusti in quel casino che è ora la Siria, andandoci senza aver imparato niente dai casi del giornalista Chirico o di padre Dall'Oglio, senza aver ancora capito quale preda ambita siano due ragazze straniere ventenni per riavere le quali ogni governo è disposto a sganciare fior di quattrini. Quattrini che serviranno a comprare armi e non certo medicinali.
Vittorio Cooperantefaidateahiahiahi ExInFeltrito