DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

giovedì 26 giugno 2014

O che gioia, o che Sollazzo!



Boris Sollazzo per ‘Giornalettismo’

Boris SollazzoBORIS SOLLAZZO
Caro Mario ti scrivo, così mi distraggo un po’. Mi distraggo da un calcio che ha visto morire un ragazzo, la cui unica colpa è aver risposto a urla d’aiuto, il cui unico errore è stato andare a vedere la sua squadra del cuore giocare la finale di Coppa Italia in un’altra città. Mi distraggo da un’eliminazione al Mondiale che in giornate dolorose come questa sembra solo una rumorosa stupidaggine.

balotelli biondoBALOTELLI BIONDO
Ti scrivo perché ti ho sempre difeso. Perché sono convinto che viviamo in un paese razzista e provinciale, perché crescere tra prese in giro, prima, e buuu razzisti poi, non deve essere stato facile. Te lo dice uno, napoletano, che quando va allo stadio e si sollevano quelli che altri chiamano “sfottò” o peggio “discriminazione territoriale” (che fa tanto operatore ecologico per spazzino: chiamiamolo odio ottuso e violento, perché questo è), sente i propri occhi inumidirsi e in gola la voglia di urlare, rabbioso. Perché l’Italia odia gli anticonformisti, chi esce fuori dalla massa e dal pensiero comune, chi finisce sulla copertina del Time. Siamo un popolo di invidiosi e rancorosi, meschini che amano odiare i vincenti.
 
Conosco pochi navigatori e ancora meno santi, ma tanti che ributterebbero a mare chi ha un colore della pelle diverso dal loro.
Però, caro Mario, se mi parli di fratelli “negri”, di superiorità, allora sei come loro. Allora mi diventi razzista, rispondi all’odio con il disprezzo. E mi fai fare pensieri molto cattivi.
Uno di questi è: come andrebbero le cose se Mario Balotelli fosse bianco?
prandelli balotelli caporettoPRANDELLI BALOTELLI CAPORETTO

Verrebbe preso in giro per la sua indolenza e le sue prestazioni imbarazzanti. E sarebbero in pochi a difenderlo: un presidente innamorato, magari, o tifosi ostinati.
Ricordate Alvaro Recoba?
Lo chiamerebbero con nomignoli che poco hanno di epico, ne radiograferebbero ogni movimento, anche labiale, infine si attaccherebbero alle sue origini per scherzarlo.
Non ci credete? Beh, pensate ai romani Francesco Totti e Daniele De Rossi.

verratti e balotelliVERRATTI E BALOTELLI
Non gli si perdonerebbe nulla, altro che le quaranta prove d’appello concesse negli ultimi sei anni da Mourinho Mancini Allegri Seedorf Prandelli. Ricordate il Gianfranco Zola ingiustamente espulso contro la Nigeria? Non si appellò ai suoi fratelli sardi che io ricordi. E fu oggetto di una clamorosa ingiustizia.
E ancora Beppe Signori, che rifiutò il ruolo di terzino in una finale. Criticatissimi, entrambi. Esageratamente, aggiungo.

O forse se Balotelli fosse stato bianco non lo avrebbero convocato. Proprio per le intemperanze caratteriali. O anche solo perché non veniva sopportato dal resto dello spogliatoio. O infine perché sembra un campione, ma non lo è. Devo davvero citare Antonio Cassano in passato o Mattia Destro, estromesso perché, pare, troppo introverso? O quel Roberto Mancini che potrebbe riallenarlo in azzurro? O Mauro Icardi, che non sarebbe convocato neanche in un’Argentina con un attacco meno atomico?

per balotelli niente bacio solo piantoPER BALOTELLI NIENTE BACIO SOLO PIANTO
Qui a Balotelli lo psicanalizzano, lo difendono, lo capiscono. Sbaglia il pallonetto con la Costa Rica, ma è colpa dell’Italia cattiva se succede. O dei compagni che senza nominarlo lo accusano. Eppure ci sono ancora Baggio, Donadoni, Di Biagio o Zola additati per un rigore sbagliato. E non lo fecero certo contro dei volenterosi centramericani. Non avevano tre punti in classifica e tutto il mondiale ancora davanti.

E così via.

balotelli con le valigeBALOTELLI CON LE VALIGE
Sai che c’è SuperMario? Che se pensi ad Asamoah Gyan del Ghana, che sbagliò malamente un rigore decisivo per la sua nazionale e fu convinto a restare in nazionale a furor di popolo, devo confessarti che ad accomunarvi, ora, sono solo le origini e il colore della pelle. Lui ha sempre sudato per quella maglia, tanto che il suo allenatore dice di lui “può giocare ovunque, tranne che come palo”. Perché non riesce a stare fermo, tanto è l’impegno che mette in un match, tanto è abituato a occuparsi dei compagni in difficoltà. Tu non torni mai. Tu te la prendi con i compagni che non ti servono, ma non vai a cercarti la palla. Tu getti le maglie a terra, protesti, ti fai ammonire, bofonchi nello spogliatoio, twitti ed esponi magliette vittimiste nelle tue rare esultanze.
 
Tu, ora come ora, in campo dai così poco da fare che potresti giocare solo come palo.
Non Balo, attenzione, palo.
balotelli in italia uruguay 1BALOTELLI IN ITALIA URUGUAY 1
No, Mario, non è razzismo. E proprio perché secondo me sei italiano, come direbbe Toto Cotugno, un italiano vero, come chiunque altro, io ti (mal)tratto. Proprio come farei con tutti gli altri. E tu non nasconderti dietro un colore. Dietro quel razzismo che hai sempre combattuto.

Non fidarti di chi ti ha difeso per furbizia, calcolo o visione perversa del politicamente corretto. Sono gli stessi maschilisti che dicono che “le donne sono superiori”, gli stessi razzisti che inneggiano alla superiorità fisica “di chi è di colore”, gli stessi omofobi “che hanno tanti amici gay”. Sono coloro che inneggiano alla tolleranza. Di chi? Di cosa? Noi dobbiamo convivere da pari, non tollerarci.

Fidati di chi se la prende con te. Perché io ho adorato Recoba – pur non tifando Inter – e nella nazionale di Vicini tenevo per Mancini. Ma me la sono presa con loro quando hanno esagerato e non hanno saputo essere degni delle maglie che indossavano.

balotelli in italia uruguay 3 3BALOTELLI IN ITALIA URUGUAY 3 3
Mio caro Mario, la verità è che per ora non vali Edmundo. Che mi era simpatico da matti, ma che ha rovinato qualsiasi squadra in cui abbia giocato. Senza, però, nascondersi dietro fratelli bianchi, neri o mulatti. Lui voleva solo il carnevale di Rio. Come tu vuoi goderti la tua ricca gioventù. Lo ha fatto anche la Sharapova nel tennis e non ha invocato le sue sorelle bionde. O russe. Quando ha deciso di vivere alla grande e vendere la sua immagine, lo ha fatto. Quando ha deciso di vincere, pure.

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