DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

venerdì 15 luglio 2011

I nostri professoroni in Cina

La Cina continua ad arrestare i dissidenti con l'accusa di sovversione, o di frode fiscale come degli Al Capone; oppure li priva di Internet e di Passaporto; controlla giornalisti e avvocati che si occupano di diritti umani; mette in galera e tortura centinaia di dissidenti o di manifestanti tibetani o uiguri. Quante siano le vittime non si sa.  Nessuno pensa, naturalmente, di mandare i bombardieri della Nato a punire il governo cinese. Ma é il caso che i professoroni occidentali continuino ad andare in Cina a fare le loro belle e ben pagate conferenze? Vanno, per caso, a insegnare come fregare meglio le nostre già disastrate economie? Anche il nostro Romano Prodi, che è sempre là: gli è mai passato per la testa di chiudere le sue conferenze con qualche parola sui diritti umani in Cina e in Tibet? O teme che non lo farebbero più tornare?
Vittorio Poverotibet InFeltrito

Nessun commento: