DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

lunedì 26 luglio 2021

Dagospia, lettera 11: La cacca di Marcolino (Travaglio)


 
Lettera 11

Dagosapiens, tu dici che Travaglio rosica; pare che sia arrivato anche a travasi di bile e conati di vomito. Diciamo che Marcolino anche stavolta l’ha fatta fuori dal vasino: solo che di solito era la pipì, stavolta anche la cacca.

Piangendo su ciò che resta del suo cavalluccio Giuseppi è arrivato a dire di Draghi che è ...un figlio di papà… curriculum ambulante… non ha neanche l’umiltà… cosa ne sa di giustizia, di sanità, di vaccini … non capisce un cazzo… eccetera.  

Già, insomma, sai come fanno i bambini capricciosi: gli togli il peluche Giuseppino e loro per dispetto strillano e ti fanno la cacca sul pavimento.

Vittorio MarcolinoguardadovehaiFattolacacca!adessopulisci! ExInFeltrito

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Il rutto di Travaglio su Draghi merita una pernacchia

 Soprattutto, niente zelo. Il rutto di Marco Travaglio contro Mario Draghi merita una pernacchia, non il linciaggio morale in nome di un orfano che oggi ha 74 anni e fa il capo del governo. Nella devozione, lo zelo è commovente. In critica e in politica è molesto, autolesionista, supremamente inelegante. In fondo, che cosa rappresenta il direttore del Fatto?  E’ pazzo di Conte, Conte e Bisconte indifferentemente,  perché era pazzo di Grillo, che lo aiutava a sputare sulla Repubblica, sul garantismo giuridico, su una generica decenza che con quella pretesa di mettere agli arresti la politica e quel giornalismo da mattinale di polizia è evaporata inevitabilmente. Fino al Papeete, anche Salvini gli andava benone. Ora non gli va bene nemmeno più Grillo. Non fosse parte di quel progetto malmostoso, e dunque stupidamente cieca al fenomeno Draghi, sarebbe lodevole perfino, e segno di critica e di schietta opposizione, la sua difesa del presidente modesto e, come dice Bersani, fuori dal giro, che però ha domato il virus e fatto cacciare i quattrini ai frugali d’Europa. Come ha sempre fatto, Travaglio ha trasformato la sua malattia in fissazione, quella del Conticidio, e scrive di economia e di giustizia con una precisa misura psichiatrica di patologia quotidiana, ma è nell’ambito dei suoi diritti che nessuno zelo dovrebbe affrettarsi coralmente a negare.

Giuliano Ferrara, il Foglio

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Alessandro Foglia@alefoglia97

Uno pensa sempre che #Travaglio abbia toccato il fondo da un pezzo. Lui invece ogni volta ti smentisce.

 

Antonello Piroso@Apndp

Doppio #scoop del direttore dello #StraFattoQuotidiano. #Travaglio dapprima rivela che #Draghi è un "figlio di papà" (è orfano dall'adolescenza), poi che "non capisce un cazzo". Detto da chi sostiene tuttora #Giuseppi #Conte, più che una denuncia mi pare un #comingout personale.

 

 

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