DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

lunedì 12 febbraio 2018

I cavalieri senza macchia


Scontrini e Robespierre

 
ANSA
Sostiene Luigi Di Maio: "La notizia in un paese normale è che M5S ha restituito 23 milioni e 100mila euro di stipendi e questo è certificato da tutti quanti e ci sono 7mila imprese in Italia che lo testimoniano perché quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila posti di lavoro. Se ci saranno controlli da fare li stiamo facendo, ringrazio chi ha fatto queste inchieste ma questo è un paese strano in cui restituisci 23,1 milioni e la notizia è che manca lo 0.1".
La dichiarazione, sembrerà strano al giovane movimento dei pentastellati, discende da una lunga tradizione costruita sui piccoli e grandi fallimenti del potere. Si chiama doppio standard ed è una delle categorie etiche più studiate in politica: quel fenomeno per cui il giudizio nei confronti di tutti gli altri, tutti i tuoi avversari per dire, sono ferrei. Mentre quelli nei confronti del tuo gruppo sociale sono "ammorbiditi" dall'idea di una tua supposta superiorità etica. Il doppio standard è in genere attribuito al potere regnante, lo stato, le classi abbienti, le gerarchie ecclesiastiche: è il potere che - definizione del suo cinismo – perdona a se stesso quello che non perdona ad altri.
Purtroppo, tutte le rivoluzioni di epoca moderna – stabilendone l'inizio alla Rivoluzione Francese - hanno poi fatto uso dello stesso strumento: perdonando a se stesse i peccati che non perdonavano al potere che contestavano, sulla base del fatto che loro era la rappresentanza del potere che avrebbe portato giustizia nel mondo.
E, tanto per fare un po' di citazioni, Robespierre, all'inizio della sua opera rivoluzionaria chiese, tra le altre cose, la abolizione della pena di morte con un discorso rimasto famoso.
Tre anni dopo diede il via al Terrore in nome della difesa della rivoluzione da chi voleva sabotarla. Il terrore durò un solo anno, ma fece più o meno 70mila ghigliottinati, e qualcosa come da 100mila a 300mila incarcerati senza processi.
Il doppio standard rivoluzionario lo abbiamo visto al lavoro da allora, in maniera più o meno cruenta, in tante parti della nostra storia. Sui diritti civili e umani, sulla equità sociale, sulla giustizia delle classi sociale, le rivoluzioni moderne hanno fallito miseramente. Dalle grandi rivoluzioni, La Russa, la Cinese, a quelle piccole ma non meno rilevanti per la formazione della nostra coscienza pubblica, quelle di Cuba, Nicaragua, il Vietnam, per arrivare ad alcune a noi vicinissime, come i vari governi africani della decolonizzazione.
Curiosamente, la difesa di questi fallimenti è sempre stata articolata in due affermazioni: la prima che a fronte delle grandi cose fatte, i nemici guardano solo ai piccoli errori; la seconda, corollario della prima, è che comunque gli sbagli sono state fatti da "mele marce", casi isolati in un cesto pieno di mele sane. Il sistema è dunque sempre sano, e la colpa è sempre di un doppio standard del potere, ribaltato in maniera aggressiva contro la rivoluzione. Operazione quasi sempre portata avanti dalla stampa, accusata di essere al servizio a pagamento di qualunque sia il potere regnante in quel momento.
Ora, per tornare dalle grandi storie alle piccole, ci sono pochi dubbi che l'eco di questo storico dibattito, si sente in tutte le affermazioni del candidato Di Maio e di tutti i suoi compagni di partito e viaggio che da anni denunciano di essere vittime di un complotto di potere che chiude gli occhi davanti a grandi errori del sistema, mentre colpevolizza e gonfia a dismisura ogni piccolo errore dei M5S.
Ma, specie in queste difficili ore di gravi sospetti sul Movimento, i 5 Stelle sul caso dovrebbero semplicemente accettare l'unica ragionevole spiegazione e soluzione: proprio perché i pentastellati vogliono essere lo strumento di una nuova moralità, per loro anche solo un errore è di troppo. Troppo, per chi vuole portare l'etica assoluta. I rimborsi sono stati il pilastro della loro proposta per una nuova etica della politica, la misura dunque della loro credibilità. Facciano le verifiche, le facciano con profondità cercando di capire cosa non stia andando nel sistema (anche se sono due le mele marce non sono mai un caso). E ce lo facciano sapere.
PS Robespierre è finito ucciso dallo stesso meccanismo del Terrore che gli si è ribaltato contro. Ma questa è ovviamente una metafora.

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