DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

lunedì 13 febbraio 2017

Femministe: Do you remember Mara Carfagna?

1. BATTISTA: ''OGGI TUTTI AD INDIGNARSI PER LE ALLUSIONI SULLA RAGGI, COM’E’ CHE NESSUNO FECE ALTRETTANTO QUANDO SABINA GUZZATI NON UTILIZZO’ GIRI DI PAROLE SULLA CARFAGNA? 2. BERCIO’ FORMULE TRIVIALI DA OSTERIA DA UN PALCO CON BEPPE GRILLO E ANTONIO DI PIETRO
3. LA PLATEA DI INTELLETTUALI GRAVATI DAL FARDELLO DELLA SUPERIORITÀ MORALE NON SOLO NON DEPLORÒ LA MELMA SESSISTA FUORIUSCITA DA QUEL PALCO, MA LA APPLAUDÌ ESTASIATA
4. DI PIU': QUEL FESTIVAL OSCENO AVEVA PRESO SPUNTO DA PRESUNTE INTERCETTAZIONI "CALDE" TRA MARA CARFAGNA E UN'ALTRA MINISTRA, INTERCETTAZIONI DI CUI NON SI È MAI REGISTRATA TRACCIA, ESEMPIO DI COME LE VITUPERATE FAKE NEWS NON SIANO UNA NOVITÀ, ANCHE SE DISTRIBUITE DAI GIORNALI AUTORIZZATI E VIDIMATI DAL MINISTERO DELLA VERITÀ''


Allora, a proposito di volgarità, oscenità, sessismo, bullismo, ecco il ricordo di un episodio che dimostra quanto la violenza verbale sia trasversale e ben distribuita, e quanto spesso l' indignazione sia un sentimento volubile, che si accende e si spegne a seconda non delle convinzioni, ma delle convenienze.

L' episodio si svolge sul palco di una manifestazione contro Berlusconi del luglio del 2008, guidata da Beppe Grillo e da Antonio Di Pietro. La piazza sempre indignata risuona di ululati di approvazione quando Sabina Guzzanti, dopo aver maltrattato l' allora presidente Napolitano e l' allora pontefice Ratzinger, decide di vomitare sull' allora ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna espressioni avvilenti per tutte le donne e per tutti gli uomini, piene di allusioni grevi e riferimenti espliciti che si fa fatica a pubblicare integralmente: «Berlusconi, tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché» e via con l' insinuazione volgare; «osteria delle ministre, le ministre son maestre, e se a letto son portento, figuriamoci in Parlamento»: «Berlusconi il giorno del giuramento dei ministri potrà dire "pari opportunità"» e via con giochetti verbali che si sarebbero definiti da caserma. E così via berciando. 
Da notare:

Uno: che la platea di intellettuali gravati dal fardello della superiorità morale non solo non deplorò la melma sessista fuoriuscita da quel palco, ma la applaudì estasiata. 

Due: che quel festival osceno aveva preso spunto da presunte intercettazioni «calde» tra Mara Carfagna e un' altra ministra, intercettazioni di cui non si è mai registrata traccia, esempio di come le vituperate fake news non siano una novità, anche se distribuite dai giornali autorizzati e vidimati dal ministero della Verità.

Tre: che le reazioni a sinistra e nelle istituzioni furono molto blande, con l' eccezione dell' allora segretario del Pd Walter Veltroni che colse l' occasione per rompere l' alleanza elettorale (incautamente) stretta con Di Pietro.

Quattro: che Mara Carfagna ha vinto una causa con Sabina Guzzanti e che, malgrado abbia dimostrato di essere una donna preparata e scrupolosa, sia ancora raggiunta da maldicenze diffuse dai sepolcri imbiancati e legate alla sua bellezza e al suo passato di soubrette televisiva. Cinque: mai fidarsi dei professionisti dell' indignazione a comando.


(Pierluigi Battista, Corriere della Sera)



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