DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)
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giovedì 3 giugno 2021

Dagospia, lettera 16. MATTARELLA, PENSACI !

 LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO

                                                                                AL FOGLIO

 

Lettera 16

Dagosapiens, al lungo elenco dei pentiti che abbiamo avuto in questo disgraziato Paese  -pentiti la cui credibilità è stata troppo spesso oggetto di dubbi-  si è aggiunto un nome: quello di Luigi Di Maio.

LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO

Il nostro esimio Ministro degli Esteri, non contento della carriera che ha fatto grazie a Grillo, ai "Vaffa!" e al giustizialismo pentastellato, si è "pentito". Le virgolette sono d'obbligo dato che pare evidente il secondo fine del bibitaro: volare ancora più in alto nel cielo politico italiano.

E' ugualmente dubbio che con il suo stentato italiano Giggino sia stato in grado di scrivere "manu propria" quella  lettera; qualcuno gliela avrà scritta. Chissà: forse l'avvocato del popolo (popolo dei grillini)? Possiamo essere sicuri, invece, che non esce dalla penna del sommo Guru del M5s: questa volta l'irriducibile grillino Travaglio non ha potuto fare a meno di strigliare per bene e rimettere a riposo nella stalla i suoi due cavalli imbolsiti: Giggino e Giuseppi. Ma figurati se il Vate Quotidiano si rassegna a non provarci ancora col suo leguleio…

mario draghi luigi di maio 1 

Dunque, Dagosapiens, c’è solo da sperare che tu ti sbagli quando continui a dirci che Mattarella non accetterebbe un altro mandato. Abbiamo finalmente quale Capo del Governo una persona rispettata, ascoltata e, sì, anche temuta in Europa; e abbiamo come Presidente della Repubblica una persona seria e autorevole (al suo cospetto, i possibili candidati alla sua successione sembrano pupazzi).

Chi non chiede loro di restare ai loro posti è un incosciente; o uno che guarda all’interesse del proprio partito più che a quello dell'Italia.

Vittorio Mattarellapensaci! ExInFeltrito

 

 

lunedì 25 gennaio 2021

Il Governo (travagliato) di Travaglio

 


 A proposito dell’acquisizione di Fca da parte di Peugeot  -acquisizione, non fusione!-  al trombettiere di Conte (alias Travaglio) è scappato un sottotitoletto:
Il governo che non batte mai un colpo. Incredibile, Travaglio deve essersi distratto.

martedì 29 dicembre 2020

DAGOSPIA, lettera 7. Ci meritiamo l'armata brancaleone del governo Conte?

_____________________________ Lettera 7 ----------------------------- Dagosapiens, ti ricordi? 24 Novembre 2020, Conte: “Sul Recovery plan non siamo assolutamente in ritardo”. Ma poi? 21 Dicembre 2020: “Stop a ritardi e polemiche sul Recovery”. E quel famoso 4 Febbraio: “In Italia è tutto sotto controllo”. Va avanti così, sparacchiando a destra e manca, a capo del suo governo-armata-brancaleone, il nostro …caro leader! Quello che ancora non ha deciso se nei capelli deve farsi la riga a destra o a sinistra. Quello che dà un colpo al cerchio e uno alla botte che intanto resta vuota. Quello che si tiene un Casalino come portavoce e un bibitaro come ministro degli Esteri con i quali va -gloriandosene!- a umiliarci ai piedi di un fantoccio in Libia. Quello che sa fare il miglior baciamano all' Angelona Merkel mentre lei ci frega i vaccini. Quello che soltanto grazie al Covid resta incollato alla poltrona. Quello che per mancanza di persone di vera statura politica dovremo sorbirci anche nel 2021. Sì: ci terremo il Conte, il suo lacchè del Grande Fratello, il Giggino e tutti i loro pseudo-alleati; nonché i saccenti sorrisetti del loro alfiere para-guru del Fattaccio Quotidiano, il quale ‘sto suo premierino lo deve per forza sostenere altrimenti sarebbe il suo terzo cavallo perdente e il bronzo non basterebbe per la sua faccia. Insomma, verrebbe da chiedersi: “Gli italiani si meritano tutto questo?”. E se la risposta fosse un “Sì”, Dagosapiens? ---------------- Vittorio BuoniDPCMeunBuonAnnoVaccinato ExInFeltrito

mercoledì 29 luglio 2020

Si ingrossa ...l'affare di Casalino. Travaglio guarda e tace...




POSTA!

DI SOLITO IL VATE DEL "FATTO" SGUINZAGLIA TUTTI I SUOI SEGUGI; COME MAI NON SI È TUFFATO A PESCE SULLA VICENDA CASALINO & FIDANZATINO?

 

Lettera 9
Dagosapiens, di solito il Vate del Fatto sguinzaglia tutti i suoi segugi; come mai il supposto re dei giornalisti d’inchiesta non si è tuffato a pesce sulla vicenda Casalino & fidanzatino? Forse che in questo caso Travaglio è vittima di un travaglio interiore? Forse non vuole che il loro ...affare si ingrossi? Ah, non saperlo!
Vittorio Affarecubano ExInFeltrito


 

 

venerdì 24 luglio 2020

CONTISMO SENZA LIMITISMO! - “LA VERITÀ” UCCELLA TRAVAGLIO


Gustavo Bialetti per “la Verità” 24.7.2020

Tutto si può dire di Marco Travaglio, tranne che gli manchi il buon gusto. E così, ieri, nell'editoriale del Fatto Quotidiano, ha evocato «suicidi a catena», «assembramenti nelle terapie intensive» e «corse verso ponti e viadotti più alti». Da parte di chi? Ma dei giornalisti che non credevano che Giuseppe Conte avrebbe vinto ai tavoli europei, ovvio. Segue florilegio (tratto anche della Verità) sulle magagne della trattativa europea. Tutte fandonie smentite dalla realtà, per il Marco nazionale.

E allora vediamo in cosa consiste questa grande vittoria che ha fatto esplodere i fegati delle redazioni miscredenti. Tanto per cominciare l'Ue sgancerà 390 miliardi di sussidi che sono «sensibilmente calati rispetto ai 500 miliardi proposti da Berlino e Parigi a maggio». Ma «il vero problema è che non arriveranno subito, il grosso effettivo non prima del 2023. L'intesa però prevede un anticipo del 10% delle somme nel 2021».

Il taglio dei sussidi, poi, ha avuto alcune conseguenze: «Il fondo per aiutare le imprese in difficoltà viene azzerato; la ricerca (Horizon, di cui beneficiano soprattutto i Paesi del Nord) perde il 60% delle risorse; la salute il 100%; il fondo per la transizione ecologica l'80 %; è stato cancellato anche lo strumento di "vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale"; tagli anche a digitale e coesione».

E i frugali, i grandi sconfitti dell'accordo? A loro «sono stati confermati e aumentati (tranne che per la Germania) i rebate, gli sconti sul bilancio: Svezia (+62%); Danimarca (+120%); Austria (+274%) e Olanda (+25%)». Volete sapere di chi sono tutti questi virgolettati, evidentemente scritti da qualche altro gufo a rischio suicidio? Di Carlo Di Foggia sul Fatto Quotidiano, stessa edizione dell'editoriale di Travaglio, a pagina 2. Caro Marco, bastava sfogliare: non è difficile, ce la puoi fare.

martedì 4 febbraio 2020

Una via a Borrelli e un carcerino a Di Pietro no??

Lettera 13
Dagosapiens, Travaglio vuole intitolare una via al Magistrato Borrelli, simbolo si Mani Pulite. E al povero Di Pietro niente? Un carcerino intitolato a lui, no?
Vittorio Carcerinopreventivo ExInFeltrito

martedì 29 ottobre 2019

Travaglio fa il freeclimber sugli specchi dell'Umbria

Travaglio, famoso scommettitore sui cavalli sbagliati, ieri, per dimenticare, e per riuscire ad arrampicarsi sugli specchi, deve aver alzato il gomito. 
Scrive infatti il Vate: "Quando si perde con 20 punti di distacco, ogni recriminazione è tempo perso". Ma poi: "Le alleanze inedite non si giudicano da un primo, frettoloso e disperato esperimento". E anche: "I 5Stelle hanno migliorato tutta la politica. Inclusi se stessi".  A seguire: "ll Conte 2 esce non indebolito, ma paradossalmente rafforzato".  Ma poi: "Il Conte 2: ... se non ci credono le forze che lo compongono, non possono pretendere che ci credano i cittadini." E, arrampicata finale: "L'Umbria passerà, tra due giorni nessuno si ricorderà più di quel voto".
Vittorio Cin-cin! ExInFeltrito

giovedì 17 ottobre 2019

Il Bullo del Fatto e il Bullo di Rignano


Lettera 12
Dagosapiens, giorni fa Travaglio ha scritto che Renzi esiste solo perchè ne parlano sempre i giornali, i quali non dovrebbero più parlare di lui. Verso sera sul Fatto-online un bel titolone di apertura su Renzi da Vespa; più giù, altri due articoli. Ieri un altro articolo. Oggi ancora. Come la mettiamo, Travaglio? Il Fatto non è un giornale? O può avere l’esclusiva sul Bullo di Rignano?
Vittorio IlBullodelFatto ExInFeltrito

lunedì 25 marzo 2019

Travaglio bagnino

Lettera 22
Dagosapiens, in tre giorni due articoloni di Travaglio sui corrotti e disonesti del passato per non farci pensare a quelli del presente. Ennesima ciambella di salvataggio lanciata al suo scugnizzo Giggino. Che affoga mentre Salvini gliela frega. 
Vittorio Marcobagnino ExInfeltrito

venerdì 22 marzo 2019

Travaglio fa il ladruncolo?


Travaglio ha scritto un articolone sul caso del 5s De Vito. Soltanto per poter nuovamente parlare dei corrotti e ladri diegli altri partiti. Anche il furbo Travaglio fa il ladruncolo, della buona fede degli Italiani quando scrive che quelli degli altri partiti “sono scagionati e autorizzati a rubare.” Capisco che lei, sig. Travaglio voglia difendere i suoi beniamini, ma non dica quelle scemenze.
Vittorio StraFatto ExInfeltrito

mercoledì 20 febbraio 2019

I cavalli di Travaglio

“Dalle stelle alle stalle”: il ludopatico Travaglio continua a perdere alle corse dei cavalli (remember Di Pietro e Ingroia). Ora scommette anche in Borsa; se non vuol perdere anche lì, meglio che smetta con i suoi fallimentari endHORSEments.
Vittorio Strafattoquotidiano ExInFeltrito

domenica 13 gennaio 2019

Travaglio e NO-TAV

A Travaglio che deride le migliaia di persone in piazza a Torino bisognerebbe dire che trascura (volutamente?) un particolare: contrariamente ai NO-TAV, seguaci di grilliparlanti, dibattisti e sfaccendati vari che fanno proseliti nel web, nei teatri, nei centri sociali, nelle scuole, nelle piazze e in ogni dove, per quelli del SI’ non si può certo dire altrettanto. Non ci sono più partiti che possano organizzarli, né blog o influencers socio-politici attraenti; e addirittura ora se ne stanno zitti, senza portare in piazza nessuno, pure i sindacati, ammaliati anche loro dal reddito di cittadinanza e timorosi di andar contro un governo e una manovra fallimentari ma ...“del popolo”. A Travaglio bisognerebbe ricordare che, a parti invertite, non molto tempo fa, per manovre meno rovinose e governi meno disastrati sai che casini che cortei che dimostrazioni che occupazioni e che …fattiquotidiani ci sarebbero stati?! 
Vittorio Disorganizzato ExInFeltrito

lunedì 19 novembre 2018

Travaglio, perchè Di Maio non è ancora Cazzaro?

Se googli "Cazzaro di Rignano" ti viene fuori Travaglio con Renzi; se googli "Cazzaro Verde" esce Travaglio con Salvini; se googli "Cazzaro Pentastellato" non viene fuori niente. Porca miseria, Dago: vogliamo dire al solitamente attentissimo Travaglio che Di Maio, poveretto, non merita di essere dimenticato? 
Vittorio Icazzariditravaglio ExInFeltrito

sabato 17 novembre 2018

Travaglio condannato (ancora)

Perché Travaglio ha perso

un'altra causa con Tiziano Renzi



Ha diffamato il padre dell'ex premier sul caso Consip, dice il giudice, e ora deve risarcirlo 

Ci risiamo. A voler impiegare il linguaggio inquisitorio in voga da quelle parti, dovremmo sentenziare che il direttore del Fatto quotidiano è recidivo. A distanza di meno di un mese, il giudice civile di Firenze torna a condannare Marco Travaglio in una causa con Tiziano Renzi. Il primo dovrà corrispondere al secondo una somma pari a 50mila euro, a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, per le affermazioni diffamatorie pronunciate dal giornalista nel corso di una puntata di "Otto e mezzo" su La7.

Era il 9 marzo 2017, e nello studio televisivo di Lilli Gruber c’ero anch’io. Preso dalla foga in un confronto acceso sull’inchiesta Consip, Travaglio si spinse ad affermare che dagli atti giudiziari fosse emerso un quadro inquietante: “Il padre del capo del governo si mette in affari o s’interessa di affari che riguardano aziende controllate dal governo”.Quegli atti li avevamo letti in tanti, non solo lui, tra colleghi ce li trasmettevamo su Whatsapp (‘tu ce li hai?’, ‘ecco qua’), io ne scrivevo da giorni, avevo compulsato le carte esattamente come decine di cronisti, e di questi presunti “affari”, non meglio specificati, non avevo trovato traccia.
Gli inquirenti battevano la pista del traffico d’influenze, della mediazione sospetta, della millanteria, ma che il padre dell’ex premier avesse concluso o fosse in procinto di concludere affari con le aziende pubbliche era una ipotesi inesistente nella prospettazione accusatoria. Allora, sentite le parole pronunciate con sicumera dal direttore, provai a far notare, proprio sul punto, che, allo stesso dell’arte, gli elementi per adombrare accuse così gravi erano insussistenti a meno che Travaglio non fosse in possesso di informazioni riservate, ai più ignote: “Il direttore ci dà una notizia!”, dissi.
 Di tutta risposta, Travaglio mi mise in guardia dal rischio, diciamo così, che il pm partenopeo Henry J. Woodcockpotesse decidersi a querelarmi per le mie affermazioni critiche nei confronti del magistrato. Bene, a distanza di mesi dai fatti, possiamo affermare che le cose sono andate diversamente: Woodcock, dopo aver perso in tribunale in una causa contro di me (una delle tante), ha preferito rimettere le querele ancora pendenti per non pagare, partita chiusa; il giudice civile di Firenze, stamane, ha nuovamente condannato Travaglio nel match infinito con Renzi sr. riconoscendo il carattere diffamatorio delle affermazioni testé citate. “Le parole pronunciate dal giornalista hanno connotazioni oggettivamente negative, alludendo le stesse ad un contesto di malaffare e ad un intreccio di interessi privati, economici e politici ad elevati livelli […] Nel suo insieme e nel suo impianto, l’intervento del giornalista è demolitivo nei confronti dell’attore e di suo figlio, sul fronte etico, politico e della dignità personale”. Più avanti: “L’offesa è, nel caso di specie, tanto più grave in quanto si mettono in relazione gli affari personali dell’attore con l’ascesa politica del figlio che, all’epoca dei fatti (cui si fa riferimento nell’ambito della trasmissione), era stato capo del governo e, quindi, figura istituzionale dalla quale tutti si attendono attenzione e sensibilità per gli interessi dello stato”.
Il Foglio, 16.11.2018
Annalisa Chirico

mercoledì 14 novembre 2018

TAV: chi dice la verità? Chi è autore di fake news (pardon: notizie false) ?

Estratto dall'articolo di Marco Travaglio per ''il Fatto Quotidiano''

Dopo aver sorseggiato i fiumi d' inchiostro versati dai giornaloni sull' oceanica manifestazione Sì Tav di sabato a Torino, che ha visto sfilare nientepopodimenoché un torinese su 35 o un piemontese su 177, una domanda sorge spontanea: cosa sapeva tutta questa brava gente del Tav Torino-Lione?

Si spera vivamente che ne sapesse un po' di più di una delle sette madamine organizzatrici dell' Evento, Patrizia Ghiazza, cacciatrice di teste all' evidenza sfortunata, che l' altra sera esibiva tutta la sua competenza a Otto e mezzo: "Né io né le altre organizzatrici siamo competenti per poter entrare nel merito degli aspetti tecnici e ambientali dell' opera".
Non male, per una manifestazione apolitica e apartitica, ma soltanto tecnica, sul merito del treno merci ad alta velocità (anzi, a bassa, perché le merci di solito viaggiano a non più di 100-120 km l' ora). Essendosi "informati sui giornaloni che hanno sponsorizzato la Lunga Marcia, era prevedibile che organizzatori e partecipanti ne sapessero pochino, e che quel pochino fosse falso. Infatti sventolavano cartelli "Sì alla Tav", ignorando che è l' acronimo di Treno Alta Velocità, dunque è maschile, con buona pace di Stampubblica che ha spacciato l' iniziativa per una "rivolta delle donne" contro non si sa bene cosa, anche se in piazza sfilavano soprattutto maschietti di una certa età.
L' acronimo, fra l' altro, è una patacca (femminile), perché per le merci l' espressione giusta è Treno ad Alta Capacità (Tac). I marciatori, e Salvini a ruota, ripetevano che l' opera va assolutamente "completata": ma un' opera si completa quando è già iniziata e qui non è stato costruito nemmeno un millimetro di ferrovia: i cantieri che tutti vedono da 15 anni sono quelli del tunnel esplorativo, nulla a che vedere con l' opera vera e propria, il "tunnel di base", cioè il mega-buco dovrebbe attraversare 57 km di montagna e che fortunatamente non esiste: le gare d' appalto non sono state neppure bandite. Dunque non c' è nulla da completare.

Alcuni sognano di salire un giorno a bordo del mirabolante supertreno, ma purtroppo, escludendo che i Sì Tav si considerino merci, resteranno mestamente a terra anche se l' opera venisse realizzata. Chi volesse invece raggiungere ad alta velocità Parigi o Lione da Milano o da Torino, può montare sul comodo Tgv, che dalla notte dei tempi percorre rapidamente quella tratta. Ma i nostri eroi strillano contro l'"isolamento dell' Italia" e per il "collegamento con l' Europa", evidentemente ignari dell' esistenza del Tgv da e per la Francia, dei treni veloci da e per la Svizzera e così via.
 (…)

Le loro merci da trasportare ad altissima velocità da Torino a Lione possono depositarle in uno a caso dei container (perlopiù vuoti) che ogni giorno viaggiano sui treni della tratta Torino-Modane- Chambéry-Culoz, che dal 1871 attraversa il Frejus, ci è appena costata 400 milioni per lavori di ammodernamento ed è inutilizzata all' 80-90%

(…)
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Travaglio sparge fake news a schiena dritta

Il direttore del Fatto Quotidiano non dice che la Tav dimezzerebbe i tempi di percorrenza per i passeggeri, e non solo per le merci


 A spargere bufale in giro sulla Tav non ci si mette solo Chiara Appendino, sindaca di Torino, che martedì sera su Facebook ha detto che la linea ad alta velocità Torino-Lione serve solo per il trasporto merci. C’è anche il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio. Prima in tv a DiMartedì, dove se l’è presa con le organizzatrici della manifestazione a favore della Tav, sminuendone non solo il significato politico ma anche numerico, poi sul Fatto in edicola il giorno dopo. Con il ditino metaforicamente alzato, Travaglio s’è prodotto su La7 in un capolavoro: “Il problema dell’Italia – ha spiegato – è che ha detto troppi sì senza fare analisi costi-benefici. Se si fa l’analisi costi benefici del Tav – perché, vi informo, è un treno, treno ad alta velocità, si chiama il Tav, non la Tav – si scoprirebbe innanzitutto che è un treno merci e che quindi tutti quelli che vogliono salirci sopra non ci saliranno mai, perché è un treno per le merci.
Il concetto è stato ripetuto ieri nell’editoriale. Ora, se Travaglio cambiasse informatori (gliene suggeriamo uno: Google), scoprirebbe che un’analisi costi-benefici è già stata fatta, nel 2012, e che è stata addirittura presentata al pubblico con una conferenza stampa il 26 aprile 2012. Nel documento, facilmente reperibile sul sito della presidenza del Consiglio, ci sono le previsioni di traffico passeggeri sul corridoio ferroviario al 2035 (più 1,8 milioni rispetto alla situazione senza progetto). In un altro documento, sempre reperibile sul sito del governo, si legge che “grazie alla diminuzione della pendenza dall’attuale 33 per cento al 12,5 per cento, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore), mentre si realizza un importante incremento della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi dimezzati”. Merci e passeggeri, dunque. E i numeri, scrive un documento dell’Osservatorio sull’asse ferroviario, sono stati confermati nel marzo 2018: “Gli scenari di traffico analizzati confermano nella sostanza la correttezza dei volumi posti alla base del modello di esercizio 2012 Fase 1”. Travaglio insomma spara fake news, però a schiena dritta. 
(Il Foglio)
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UN ''SÌ-TAV'' RISPONDE ALLE CRITICHE DI TRAVAGLIO ALLA TORINO-LIONE: ''LA LINEA HA SUPERATO 7 ANALISI COSTI-BENEFICI, LA PERCORREBBERO ANCHE I TRENI PASSEGGERI, IL TRAFFICO MERCI TRA ITALIA E FRANCIA È IN CRESCITA (E NON PUÒ USARE IL FREJUS A CAUSA DELLE SUE LIMITAZIONI), L'OPERA NON COSTA 20 MILIARDI E NON INQUINEREBBE LA VAL SUSA PIÙ DI QUANTO NON FACCIANO LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI TIR CHE PASSANO PER LA VALLE. E SUL NOME AL FEMMINILE…''

Dago, controlla meglio, Travaglio parlando di TAV a Di Martedì ha detto nove cose campate in aria in poco più di 50 secondi:
1) se si fa l'analisi costi-benefici del TAV
2) si scoprirebbe che è un treno merci
La nuova linea Torino - Lione è progettata per treni merci ad alta
capacità e per treni passeggeri ad alta velocità (fino a 220 km/h)

3) esiste già una ferrovia per le merci inutilizzata all'80%
La linea attuale ha delle limitazioni soprattutto per ciò che riguarda
il traforo storico del Frejus che non consentono un aumento del
traffico
4) il mercato delle merci su quella direttrice si è rinsecchito
Il traffico merci tra Italia e Francia è in crescita, ha raggiunto i
44 milioni di tonnellate nel 2017 e solo in minima parte utilizza la
linea ferroviaria del Frejus per via delle sue limitazioni

5) negli anni 80 quando l'opera è stata concepita
La nuova linea tra Torino - Lione è stata progettata e validata negli
ultimi 6 - 7 anni

6) non è mai stato costruito un solo millimetro di quella ferrovia
Sono già stati scavati 4 tunnel esplorativi e discenderie che saranno
parte integrante e essenziale del futuro tunnel di base come gallerie
di ventilazione e di servizio. Inoltre sono già stati scavati a
partire dal cantiere francese di Saint Martin de la Porte già 6
chilometri della galleria di base

7) un'opera che costerebbe 20 miliardi
I costi per l'Italia della Torino - Lione sono di 3 miliardi per la
tratta internazionale con il tunnel di base e di 1,7 miliardi per la
tratta nazionale italiana. E queste cifre potrebbero diminuire, visto
che la Comunità Europea ha espresso la volontà di aumentare i
finanziamenti

8) inquinerebbe una valle
Al momento la Val Susa è inquinata dal passaggio di centinaia di
migliaia di TIR all'anno, numero che calerebbe drasticamente con la la
realizzazione della TAV

9) è un treno, treno alta velocità, il TAV
Rispetto agli altri questo è una sbaglio veniale, per molti così come
per me si dice la TAV, perché in Val Susa e nella valle francese della
Maurienne non si costruisce un treno, si costruisce una linea
ferroviaria.
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Il tunnel di base della Tav Torino-Lione c'è già: fact checking sulle dichiarazioni dei Cinque stelle

Repubblica è andata a visitare il cantiere di Sain Martin La Porte in Francia, dove francesi e italiani scavano un lotto di 9 chilometri

SAINT MARTIN LA PORTE (Francia) - Il tunnel di base della Torino-Lione esiste. Sono già stati scavati 5,5 chilometri del primo lotto di 9. I 5Stelle e i loro ministri sostengono il contrario perché confondono le gallerie di preparazione con il tunnel vero e proprio. Il primo lotto di 9 chilometri di galleria sarà finito a giugno 2019 ed è sperimentale non perché serve a decidere se fare l’opera ma perché serve a tarare la talpa che scava.


Quella del tunnel che non c’è è solo una delle tante bufale che politici e media governativi diffondono in questi giorni fidando sulla disinformazione generale. Eccone altre:


La Tav trasporterà solo merci?

No: la Tav (che essendo una linea, è femminile) è una ferrovia che trasporterà merci e passeggeri. Così è previsto dai contratti e dagli accordi internazionali. Prima di dichiarare e scrivere che serve solo alle merci sarebbe meglio informarsi. Oggi da Torino a Lione si impiegano in treno tre ore e mezza. Con la Tav meno di una e mezza, che significa andare da Milano a Parigi in 4 ore.


Quanto costerà l'opera?

L’altra bufala è quella dei costi. All’Italia costerà tra i 2,5 e i 3 miliardi (meno di altre gallerie alpine in costruzione e molto meno della Napoli-Bari). A questi costi in futuro andranno aggiunti 1,5 miliardi della tratta nazionale che per ora non verrà modificata.

C'è un rischio amianto?

La presenza di amianto non è stata per ora riscontrata lungo i 7 chilometri di galleria di servizio scavati sul versante italiano. In ogni caso il tracciato deciso nel 2011 è stato modificato proprio per limitare al massimo questo rischio. Del resto nella stessa montagna sono stati scavati senza problemi e senza proteste dei No Tav, 12 chilometri di galleria autostradale, quella che raddoppia l’attuale. Il risultato sarà che a partire dai prossimi mesi aumenterà il traffico dei tir in Val di Susa senza proteste. Anche perché tra i leader del movimento No Tav c’è il sindaco di Susa, Sandro Plano, fino a pochi anni fa dirigente della Sitaf, la società proprietaria dell’autostrada.

lunedì 18 giugno 2018

Omertà! Omertà!

 

 

LA VERSIONE DI TRAVAGLIO - “AVEVA UN CURRICULUM ALL'ALTEZZA, LANZALONE? SÌ. AVEVA LA FEDINA PENALE PULITA? SÌ. AVEVA INDAGINI IN CORSO? NO. AVEVA MAI DATO ADITO A SOSPETTI? MAI. EPPURE ORA È AGLI ARRESTI DOMICILIARI. NESSUNO INTELLETTUALMENTE ONESTO POTEVA DIRE, FINO A UNA SETTIMANA FA, CHE FOSSE UNA MELA MARCIA O BACATA.

Abbiamo scritto che il caso Lanzalone dimostra ancora una volta due dei vizi d' origine dei 5Stelle: la mancanza di una classe dirigente affidabile e la disinvoltura nella scelta dei collaboratori. Non è così: magari lo fosse, ma purtroppo non lo è. È molto peggio: è la prova dell' inquinamento endemico e sistemico della "società civile".



Ci eravamo fidati della vulgata dominante sui media: il genovese Lanzalone deve per forza essere amico di Grillo, e dunque dei Casaleggio, che per forza devono averlo piazzato prima a Livorno come consulente della giunta Nogarin e poi, tramite le loro marionette Fraccaro e Bonafede, a Roma come consulente della giunta Raggi, su su fino alla presidenza di Acea. Invece è tutto sbagliato.


Lanzalone non è amico né di Grillo né dei Casaleggio, che non conosce fino a quando approda a Livorno. E come approda a Livorno? Lo chiama il sindaco M5S Filippo Nogarin, che ci racconta tutto a pagina 3.

………..



Saranno infatti Bonafede e Fraccaro, quando esploderà a Roma la bomba dello stadio, a indicare Lanzalone alla Raggi. Anche lì, con buoni risultati. Una querelle che pareva destinata comunque al disastro - o lo stadio-ecomostro con le tre torri e le speculazioni intorno, o niente stadio con i tifosi sotto il Campidoglio e la casa della sindaca e magari qualche penale milionaria da pagare al costruttore Parnasi - viene risolta con un onorevole compromesso: via le torri e la speculazione, cubature dimezzate.
È con quel curriculum che Lanzalone viene incaricato di scrivere il nuovo statuto 5Stelle (Di Maio capo al posto di Grillo) e di seguire le cause con gli espulsi.

E fu nominato presidente di Acea (dove nessuno eccepisce sulla sua competenza). Poi i pm scoprono - dalle intercettazioni - ciò che nessuno può sapere: Lanzalone ha avuto incarichi per 100 mila euro da Parnasi. Secondo la Procura è corruzione, ma già fin d' ora si può parlare di conflitto d' interessi.

………..
nvece Mr.Wolf esce da una procedura di selezione più che corretta. Tutto si può rimproverare a Nogarin e Raggi fuorché di aver scelto un incompetente o un manigoldo. Aveva un curriculum all' altezza, Lanzalone? Sì. Ha superato la concorrenza di altri esperti? Sì. Aveva la fedina penale pulita? Sì. Aveva indagini in corso? No. Aveva mai dato adito a sospetti? Mai.


Eppure ora è agli arresti domiciliari. Nessuno intellettualmente onesto poteva dire, fino a una settimana fa, che fosse una mela marcia o bacata. Ora col senno di poi si può dire che la mela s' è guastata dopo. Ma non c' è fedina penale né curriculum che possa garantire l' impermeabilità alla corruzione, ai conflitti d' interessi o ad altre tentazioni.

''GRILLINI E "FATTO" DA BOIA A GHIGLIOTTINATI” - SALLUSTI SCATENATO: ‘’ADESSO SI VA DA “LANZALONE CHI?” FINO AL PARADOSSALE “GRILLO E CASALEGGIO NON SAPEVANO NEPPURE CHI FOSSE” - IL LORO MONDO È INQUINATO COME TUTTI GLI ALTRI E DA INQUISITORI I TRAVAGLIO D'ITALIA SI RITROVANO A FARE GLI AGNELLINI CHE AL CONFRONTO EMILIO FEDE CON BERLUSCONI APPARE OGGI COME UNO CON LE PALLE - SI STANNO RIMANGIANDO TUTTI GLI ESCREMENTI CHE PER ANNI CI HANNO TIRATO ADDOSSO’’.

Adesso si va da «Luca Lanzalone chi?» a «l' ho incontrato una volta al ristorante ma per caso» fino al paradossale «Grillo e Casaleggio non sapevano neppure chi fosse». Nei Cinquestelle è gara a scaricare quello che fino a ieri era l' uomo più potente del Movimento e che ora si trova agli arresti per corruzione e associazione a delinquere. Marco Travaglio, megafono grillino, non si dà pace e firma senza vergognarsi uno dei suoi capolavori.

La cui sintesi è: il caso Lanzalone è solo sfiga, era un grande con un curriculum da premio Nobel e nessuno poteva immaginare che fosse un furbacchione probabilmente corrotto. Avete presente quando un genitore si ritrova con un figlio delinquente o drogato e invece che a se stesso dà la colpa alla società: era un bravo ragazzo, me l' hanno rovinato.


Già, meglio arrampicarsi sugli specchi che guardarsi allo specchio e ammettere i propri limiti e fallimenti. Soprattutto se l' immagine che vedi riflessa è la negazione di tutto ciò che pensavi di essere e che invece non sei, se scopri sul volto i segni dei mali da cui pensavi di esser immune.
Lanzalone non è un caso di sfiga, è un caso dei Cinquestelle probabilmente più diffuso di quanto possiamo immaginare. Tempo al tempo: fino a che non guadagni non puoi evadere le tasse, fino a che non sei sposato tradire la moglie.
Ora i grillini tengono lavoro e famiglia: fine del moralismo e della virtù facile perché obbligata dalle condizioni. Il loro mondo è inquinato come tutti gli altri e da inquisitori i Travaglio d' Italia si ritrovano a fare gli agnellini che al confronto Emilio Fede con Berlusconi appare oggi come uno con le palle. Si stanno rimangiando tutti gli escrementi che per anni ci hanno tirato addosso, hanno paura di fare la fine di Robespierre, da boia a ghigliottinati.
 Essere giustizialisti con i nemici e garantisti con gli amici è cosa da gente senza nerbo e valori. Quel principio «non poteva non sapere» con cui è stato massacrato (e condannato) Silvio Berlusconi ora improvvisamente non vale più. Grillo, Casaleggio, Di Maio e tutta la combriccola potevano non sapere. Anzi, a leggere Travaglio «dovevano» non sapere. Altrimenti casca l' asino. Da «onestà, onestà» a «omertà, omertà».

 




 

venerdì 15 giugno 2018

TRAVAGLIO, IL FUNAMBOLO IN RITIRATA STRATEGICA








Lettera 19

Caro Dago-titolista: tu dici che Travaglio ha dato una sculacciata ai Cinquestelle. Il fatto (...quotidiano) è che dietro quella sculacciata si intravede uno sganassone che il Sommo non ha il coraggio di dare a se stesso.

L'equilibrista Travaglio, quello che non sbaglia mai, è già caduto due volte dalla fune: con Di Pietro e con Ingroia e ora sente che sta traballando sull'instabile e precaria fune grillina. Il funambolo adesso scrive che i suoi protetti sono andati troppo presto e impreparati al governo; e addirittura Il Vate si para il culo aggiungendo che i tanto strombazzati puri ed onesti  "Presto o tardi possono cedere a tentazioni di potere, di privilegio ... o addirittura di corruzione". Così tra un po' potrà dire che lui l'aveva detto.  Si chieda, invece,  quanto ha contribuito lui a mandarceli, al governo. E per favore, abbia il pudore ora di non scrivere: "A noi, della sorte dei 5Stelle, importa poco o nulla" !


Vittorio Onestàtravagliata ExInFeltrito


L'articolo di Travaglio:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sculacciata-marco-travaglio-movimento-cinquestelle-silurone-176286.htm




La retromarcia di Travaglio

Caro Dago-titolista: tu dici che Travaglio ha dato una sculacciata ai Cinquestelle. Il fatto (...quotidiano) è che dietro quella sculacciata si intravede uno sganassone che il Sommo non ha il coraggio di dare a se stesso.
L'equilibrista Travaglio, quello che non sbaglia mai, è già caduto due volte dalla fune: con Di Pietro e con Ingroia e ora sente che sta traballando sull'instabile e precaria fune grillina. Il funambolo adesso scrive che i suoi protetti sono andati troppo presto e impreparati al governo; e addirittura Il Vate si para il culo aggiungendo che i tanto strombazzati puri ed onesti  "Presto o tardi possono cedere a tentazioni di potere, di privilegio ... o addirittura di corruzione". Così tra un po' potrà dire che lui l'aveva detto.  Si chieda, invece,  quanto ha contribuito lui a mandarceli, al governo. E per favore, abbia il pudore ora di non scrivere: "A noi, della sorte dei 5Stelle, importa poco o nulla" !

Vittorio Onestàtravagliata ExInFeltrito

mercoledì 15 febbraio 2017

Travaglio Raggi-rato



Lettera 3
Ci sono ancora dubbi sul perche' Travaglio si arrampichi sugli specchi per difendere la Raggi? Perche' se cade la Bambolina-matrioska cade Grillo. E cade il giocattolino di Grillo, l' M5s. E cade la credibilita' dello stesso Travaglio: dopo le toppate con Di Pietro, Ingroia e Grillo nessuno scommetterebbe piu' un centesimo sul fiuto politico del sommo vate del giornalismo italiano.

Vittorio Marcoraggirato ExInFeltrito

lunedì 6 febbraio 2017

Raggi & Travaglio

D A G O S P I A 

Lettera 14
Dago, a proposito della Raggi, hai notato? Quando mai capita di leggere un articolo di Travaglio nel quale non ci siano sfotto', nomignoli, prese in giro e ridicolaggini varie? Nemmeno una, per la Raggirata. Che Travaglio stia poco bene? A sua insaputa?
Vittorio Amiainsaputa ExInFeltrito