DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)
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venerdì 15 giugno 2018

TRAVAGLIO, IL FUNAMBOLO IN RITIRATA STRATEGICA








Lettera 19

Caro Dago-titolista: tu dici che Travaglio ha dato una sculacciata ai Cinquestelle. Il fatto (...quotidiano) è che dietro quella sculacciata si intravede uno sganassone che il Sommo non ha il coraggio di dare a se stesso.

L'equilibrista Travaglio, quello che non sbaglia mai, è già caduto due volte dalla fune: con Di Pietro e con Ingroia e ora sente che sta traballando sull'instabile e precaria fune grillina. Il funambolo adesso scrive che i suoi protetti sono andati troppo presto e impreparati al governo; e addirittura Il Vate si para il culo aggiungendo che i tanto strombazzati puri ed onesti  "Presto o tardi possono cedere a tentazioni di potere, di privilegio ... o addirittura di corruzione". Così tra un po' potrà dire che lui l'aveva detto.  Si chieda, invece,  quanto ha contribuito lui a mandarceli, al governo. E per favore, abbia il pudore ora di non scrivere: "A noi, della sorte dei 5Stelle, importa poco o nulla" !


Vittorio Onestàtravagliata ExInFeltrito


L'articolo di Travaglio:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sculacciata-marco-travaglio-movimento-cinquestelle-silurone-176286.htm




domenica 22 aprile 2018

2) Stato-Mafia, la trattativa ...secondo il povero Ingroia

INGROIA QUESTO! - L’EX PM ESULTA PER LA SENTENZA SUL PROCESSO STATO-MAFIA: “LA SECONDA REPUBBLICA E’ STATA EDIFICATA SULLA TRATTATIVA CON ‘COSA NOSTRA’ - MASSIMO CIANCIMINO? GLI ITALIANI SONO IN DEBITO CON LUI - NEGLI SCORSI ANNI BERLUSCONI E NAPOLITANO HANNO LASCIATO LA LORO IMPRONTA IN UNA MAGISTRATURA SEMPRE PIÙ PRUDENTE… FAREI IL MINISTRO IN UN GOVERNO LEGA-M5S

Da "il Fatto Quotidiano":
"I pilastri della Seconda Repubblica sono costruiti nel sangue delle stragi del 1992 e 1993: è accertato". Brinda l' avvocato Antonio Ingroia, l' ex pm del processo durato cinque anni: "La trattativa tra Stato e Cosa nostra non è più presunta".

Dell'Utri era il tramite, secondo la sentenza, tra i boss e il primo governo Berlusconi. Si scrive Dell'Utri e si legge Silvio Berlusconi?
È una sentenza storica. Convalida anche la mia ricostruzione nel processo Dell' Utri, dove l'ex senatore è stato condannato come mediatore tra la mafia e l'imprenditore Berlusconi per i fatti precedenti alla nascita di Forza Italia. Adesso il cerchio si è chiuso. La condanna penale di Dell' Utri diventa condanna etico-politica per Berlusconi […]

La Seconda è stata una Repubblica eversiva?
La Seconda Repubblica è stata edificata sulla Trattativa dello Stato con Cosa nostra.

Massimo Ciancimino: condannato a otto anni per calunnia, ma assolto dall'accusa di concorso esterno. Un cattivo o un buono?
Gli italiani sono in debito con questo signore […]

[…] È il primo grado, però. Pronostici per l'appello?
Dipende da cosa accadrà nel nostro Paese.

Che cosa intende dire?
Il clima politico crea un condizionamento nella magistratura.

Allora è successo anche per questa sentenza?
[…] Negli scorsi anni soprattutto Berlusconi e Giorgio Napolitano hanno lasciato la loro impronta in una magistratura sempre più prudente.

[…] Questa sentenza è un assist per Salvini? Per mollare Silvio Berlusconi e fare il governo con Luigi Di Maio?
Salvini dovrebbe avere gli occhi foderati di prosciutto per ignorare il verdetto.

Farebbe il ministro in un governo M5S-Lega?
Se fossero garantite le condizioni per una politica coraggiosa della giustizia sì.
[…].

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E così, il guatemalteco farebbe volentieri il ministro... ; ma suvvia, Ingroia, un minimo di pudore!

Chi mai lo vuole ancora, questo personaggio ???

mercoledì 15 aprile 2015

Ingroia 'sta sentenza!



Lettera 14
Dagospia, titolo: "Caselli e Ingroia non accettano che Contrada passi per vittima", riguardo alla sentenza della Corte europea per i diritti umani. Allora qualcuno spieghi due cose a quegli italiani che, più di tanto, di legge non ne sanno: 1) le sentenze vanno accettate e rispettate, come tante volte ci siamo sentiti dire, oppure no? 2) Caselli e Ingroia, se insoddisfatti, possono far ricorso presso la Corte di Strasburgo?
Vittorio Confuso ExInFeltrito


martedì 14 aprile 2015

Corte europea per i diritti umani: Ingroiate 'sta sentenza Travagliata!



Lettera 5
La Corte europea dei diritti umani: "Contrada non andava condannato, il reato non era chiaro". Par di ricordare che invece era chiarissimo per il duo Ingroia e Travaglio; per anni dalla boccuccia di quest'ultimo sono usciti fiumi di parole saccenti, quintali di sarcasmo, tonnellate di sorrisini schifati per dare addosso a Contrada. La sua parte di danni morali non potrebbe pagarla il Travaglio-Sapiens?
Vittorio Travagliosaccens ExInFeltrito

mercoledì 9 ottobre 2013

Coppie di Fatto

Ingroia indagato per fuga di notizie. "Fantasie", rispondono Marco Ingroia e Antonio Travaglio.
Vittorio CoppiadiFatto InFeltrito

venerdì 14 giugno 2013

Camoscio-connection

Lettera 3
Ancora 'sto Ingroia. Ma l'altro giorno abbiamo letto che c'è la mafia anche in Val d'Aosta; e allora, perchè non se ne va lassù, da bravo esperto, e non la finisce di rompere i cosi nostri?
Vittorio Camoscioconnection InFeltrito

venerdì 24 maggio 2013

Ingroia a quel paese



Lettera 4
15 Maggio: "Sono venuto a prendere possesso dell'incarico".
24 Maggio: "Ad Aosta non andrò, come ho sempre detto".
Vittorio Aquelpaese InFeltrito

mercoledì 15 maggio 2013

Aosta-Guatemala












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***********************************Ad Aosta come in Guatemala: ci vado e me ne vado.


Italia letto di morte del diritto

Ingroia: "Vado ad Aosta con lo stesso spirito di sempre". Lo stesso spirito con cui è andato e tornato dal Guatemala? Al di là della battuta e del caso particolare, si impone una riflessione: se a un cittadino avversario politico di un magistrato "politicizzato" capita di dover essere indagato o giudicato da quello stesso magistrato, con quale serenità può mai affrontare l'iter giudiziario? Insomma: come diavolo è possibile che in Italia i magistrati possano garantirci l'imparzialità pur schierandosi politicamente, dichiarandosi apertamente di destra o di sinistra e aderendo alle varie correnti? Italia culla del diritto? Giustizia uguale per tutti? Con questo incredibile sistema?
Vittorio Cullauncacchio InFeltrito

mercoledì 17 aprile 2013

I lamenti di Antonio, disoccupato



Lettera 10
Nooo! Non se ne può più! Ancora Ingroia che frigna in TV e sui giornali! Allora forse è proprio giusto che si giochi con lui "al calcio dell'asino", come lamenta il suo amico-avvocato difensore Marco Tra-raglio! "L'ONU mi ha offerto... L'ONU mi ha proposto... L'ONU mi ha chiamato... In Italia mi hanno proposto un incarico politico...": perchè il dottor Ingroia non ha l'onestà di dire che nessuno gli ha proposto niente e che per il posto in Guatemala lui ha fatto una regolare domanda; la sua è stata accolta. Con appoggi e sforzi diplomatici italiani? Questo mi pare l'abbia detto D'Alema. Poi: "All' ONU il rapido avvicendamento di funzionari è la regola", dice Ingroia.
E' la regola avvicendarsi in due-tre mesi? Ma per favore! Sono eccezioni che persone coscienziose, quali lui vuol essere considerato, dovrebbero evitare, proprio nell'interesse di tutti, dato che li stra-paghiamo noi i funzionari di quel carrozzone che è l'ONU (quanto si è messo in tasca, lei dottore, in quei due mesi; ce lo dice, nella sua cristallina trasparenza?).
Si rammarica di dover esser lui stesso a ricordarci i meriti della sua carriera; dice che meriterebbe maggior rispetto. Ma non gli passa per la testa che forse, per meritarselo, deve giocare meno con i posti di lavoro e darsi una ridimensionatina, il dottor Capitan Fracassa?
Vittorio Ingroiatotraragliato InFeltrito

martedì 16 aprile 2013

I lamenti di Antonio, disoccupato, aspirante esattore.

Nooo! Non se ne può più! Ancora Ingroia che frigna in TV e sui giornali! Allora forse è proprio giusto che si giochi con lui "al calcio dell'asino", come lamenta il suo amico-avvocato difensore Marco Traraglio! "L'ONU mi ha offerto... L'ONU mi ha proposto... L'ONU mi ha chiamato... In Italia mi hanno proposto un incarico politico...": perchè il dottor Ingroia non ha l'onestà di dire che nessuno gli ha proposto niente e che per il posto in Guatemala lui ha fatto una regolare domanda; la sua è stata accolta. Con appoggi e sforzi diplomatici italiani? Questo mi pare l'abbia detto D'Alema. Poi: "All' ONU il rapido avvicendamento di funzionari è la regola", dice Ingroia. E' la regola avvicendarsi in due-tre mesi? Ma per favore! Sono eccezioni che persone coscienziose, quali lui vuol essere considerato, dovrebbero evitare, proprio nell'interesse di tutti, dato che li stra-paghiamo noi i funzionari di quel carrozzone che è l'ONU (quanto si è messo in tasca, lei dottore, in quei due mesi; ce lo dice, nella sua cristallina trasparenza?). Si rammarica di dover esser lui stesso a ricordarci i meriti della sua carriera; dice che meriterebbe maggior rispetto. Ma non gli passa per la testa che forse, per meritarselo, deve giocare meno con i posti di lavoro e darsi una ridimensionatina, il dottor Capitan Fracassa?
Vittorio Ingroiatotraragliato InFeltrito

sabato 13 aprile 2013

Il Traraglio dell'asino

Nella sua risposta a Francesco Merlo, per l'ennesima volta Antonio Ingroia afferma che il suo incarico in Guatemala gli è stato "proposto" dall'ONU. Per l'ennesima volta io gli ribatto che per quel genere di posizioni all'ONU si fa una regolare domanda; la sua è stata accolta. Con appoggi e sforzi diplomatici italiani? Questo mi pare l'abbia detto D'Alema. Poi: "All' ONU il rapido avvicendamento di funzionari è la regola", dice Ingroia. E' la regola avvicendarsi in due-tre mesi? Ma per favore! Sono eccezioni che persone coscienziose dovrebbero evitare, proprio nell'interesse di tutti, dato che li stra-paghiamo noi i funzionari di quel carrozzone che è l'ONU (quanto si è messo in tasca, lei dottore, in quei due tre mesi; ce lo dice, nella sua cristallina trasparenza?). Il dottore si rammarica di dover esser lui stesso a ricordarci i meriti della sua carriera; dice che meriterebbe maggior rispetto; ribadisce la buona fede delle sue scelte. Tuttavia ha convinto soltanto il due per cento degli italiani. E le sue giustificazioni continuano a non convincere. Ma Travaglio, che anche stavolta è subito accorso in sua difesa, accusa chi critica Ingroia di giocare allo "sport italiota più diffuso, il calcio dell'asino". Egregio dottor Traraglio: ci sarà anche chi dà addosso agli sconfitti, però guardi che sono tanti, proprio tanti quelli che hanno detto ciò che pensavano anche prima della sconfitta del suo protetto Capitan Fracassa.
Vittorio Traraglioingroiato Infeltrito

mercoledì 10 aprile 2013

La crocetta di Ingroia


Lettera 6
Sù da bravo, Ingroia, segua il suggerimento degli elettori: dia una ridimensionata a quel suo ego smisurato, vada a fare il suo mestiere in Val d'Aosta e ci metta una croce...tta sopra.
Vittorio Votantoniomontanaro InFeltrito

Salvate il compagno Ingroia


Lettera 9
Antonio Ingroia, dice che in Val d'Aosta ci andrà "solo in vacanza, come in Guatemala". Dopo l'ubriacatura politica, non accetta di sparire nella magistratura giudicante, senza più nessuna visibilità. Ma ecco che ti arriva Crocetta, il cacciatore di teste famose! Crocetta non sarà l'Onu, ma è pur sempre qualcuno disposto a salvare dall'oblio il leader di "Fazione Civile"; tanto basta all' "ex-allievo di Paolo Borsellino".
Vittorio Salvateilcompagnoingroia InFeltrito

lunedì 25 febbraio 2013

Guatemala solo andata

"Ehh... dunque ...sò Ntonio Ngroia,vorrei un bieetto pel Uatemala, pe favore".
"Andata o andata e ritorno?"
"Mah... ce lo dirò a tempo debito".
Vittorio Ingroiato InFeltrito

giovedì 24 gennaio 2013

Rivoluzioni furbe

Largo ai giovani, nelle liste furbe della Rivoluzione Civile di Ingroia!
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«Ero sindaco, membro del partito (il Pci anni ’80, un colosso, una corazzata anche a Ferrara, ndr) e ciò che chiedevo io era necessario per la città. Ero titubante, perchè Donigaglia aveva già fatto tanto e salvato aziende, ma non poteva dirmi di no». «Magari a malincuore», lo riprende la Mitaritonna. Soffritti per la sua vicinanza con Donigaglia e la Coopcostruttori e la conoscenza di Fausto Tarsitano, avvocato storico del Pci, di D’Alema e di Donigaglia (scomparso anni fa) si interessò anche della restituzione dei soldi del prestito sociale ai soci truffati: «Con lo studio Tarsitano e l’onorevole Nicola La Torre concordammo un incontro con la LegaCoop».




Dar ragione a D'Alema...


Per quanto si schermisca definendosi «un esodato della politica», Massimo D'Alema non solo è in campo, ma in prima linea attaccando Antonio Ingroia e la sua lista «Rivoluzione civile», «quintessenza della peggiore cultura dell'estremismo» impregnata di «moralismo che è cosa diversa della moralità» e a caccia di voti solo «con il nobile compito di impedire al centrosinistra di avere la maggioranza al Senato per costringerci all'alleanza con Monti e poi gridare che siamo traditori».
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Questa è una comitiva notissima - Diliberto, Ferrero, Pecoraro Scanio... - che non ha dato gran prova di sé nel governo del Paese ma ha creato una certa quantità di danni alla sinistra. Ero ministro quando manifestavano contro il governo di cui facevano parte, ora sono impegnati a creare difficoltà al Pd. Spero non siano danni eccessivi».
.....
«Da ministro degli Esteri, so cosa ha significato riuscire a ottenere dall'Onu l'incarico in Guatemala per un italiano. E so cosa vuol dire per la credibilità del Paese che l'incaricato stia lì solo una settimana, per giunta in collegamento con Santoro, e poi se ne vada. Quindi da Ingroia lezioni di moralismo non ne accetto».

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In questo caso, con grande fastidio, tocca dar ragione al "Grande Saccente", Mago Dalemix.
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"Da ministro degli Esteri, so cosa ha significato riuscire a ottenere dall'ONU l'incarico in Guatemala per un italiano". Così dice D'Alema, criticando Ingroia per aver lasciato quel posto, dicendo all'ONU che accettava un incarico politico che gli era stato "proposto" in Italia. A suo tempo agli Italiani aveva detto che il posto in Guatemala non l'aveva chiesto ma che gli era stato "offerto". Cercando di capire come sia andata veramente questa faccenda, l'ho chiesto -senza risposta- anche allo stesso ex-magistrato, appellandomi alla trasparenza che un candidato Presidente del Consiglio dovrebbe avere. Ebbene, a questo punto non è il caso che non solo D'Alema ma anche qualche altro Italiano sappia come sono andate veramente le cose? 
Vittorio Guatemalteco InFeltrito


MA IL POSTO PER INGROIA IN GUATEMALA È STATO CHIESTO O OFFERTO?...



Lettera 13
"Da ministro degli Esteri, so cosa ha significato riuscire a ottenere dall'ONU l'incarico in Guatemala per un italiano". Così dice D'Alema, criticando Ingroia per aver lasciato quel posto dicendo all'ONU che accettava un incarico politico che gli era stato "proposto" in Italia. A suo tempo agli Italiani aveva detto che il posto in Guatemala non l'aveva chiesto ma che gli era stato "offerto".

Cercando di capire come sia andata veramente questa faccenda, l'ho chiesto -senza risposta- anche allo stesso ex-magistrato, appellandomi alla trasparenza che un candidato Presidente del Consiglio dovrebbe avere. Ebbene, a questo punto non è il caso che non solo D'Alema ma anche qualche altro Italiano sappia come sono andate veramente le cose? 
Vittorio Guatemalteco InFeltrito
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martedì 22 gennaio 2013

Ingroia in carrozzone-ONU

Il dott. Ingroia ha detto che se non venisse eletto, oppure a fine mandato parlamentare, potrebbe riprendere il suo posto in Guatemala. A questo punto mi piacerebbe proprio saperne di più: l'ONU quell'incarico glielo tiene lì a sua disposizione? Ora che lui è tornato in Italia, il suo posto non viene preso da qualcun altro? Non penso che sia un incarico onorifico; anzi, immagino che sia ben retribuito (quanto?). Sono cose segrete o si possono sapere? 

Ingroia in taxi


La vita da candidato premier è dura e l’ex procuratore Antonio Ingroia non si sta divertendo come quando beveva vino rosso in video per salutare gli amici italiani e scriveva diari dal Guatemala sul Fatto quotidiano. Fa la faccia torva, ora, Ingroia, al massimo dice “basta barzellette” se gli chiedono conto dei suoi rapporti futuri con il Pd e urla “provocatore, provocatrice!” a chi gli fa domande in televisione (è capitato ad Alessandro Sallusti ma pure a Conchita Sannino di Repubblica – da Lucia Annunziata, a “Leader”, su Rai 3). E si mette seduto con le braccia conserte senza per questo rispondere alle domande sgradite, Ingroia, e sta zitto in un angolo e grida “ancòòòra?”, con la “o” palermitana, quando gli altri mostrano di non capire che a lui le domande piacciono soltanto se è lui a farle (e le questioni etiche soltanto se non lo riguardano). Si sforza di fare battute, l’ex procuratore, senza potersi togliere lo sguardo privo di sorriso e, da ex pm della “trattativa stato-mafia”, critica sul tema il presidente della Repubblica, mettendo in lista nel frattempo i giornalisti che gli hanno fatto da predellino sull’argomento: Sandra Amurri (anche teste dell’accusa nel processo), Maurizio Torrealta (anche autore di un libro sul processo), Sandro Ruotolo e Saverio Lodato.
Non si dà pace, l’ex procuratore Ingroia, se a qualcuno viene in mente di non farlo parlare soltanto di quello che vuole lui, e cioè del significato intrinseco della sua “rivoluzione civile” (chiedere a Fiorella Mannoia, sua supporter ma molto più poetica). Ma che cosa sia davvero la “Rivoluzione civile” non si capisce poi così bene: è il movimento dei giudici, ma anche dei centri sociali non vendoliani; dei “No Tav”, ma anche dei “Sì Tav” (vedi Antonio Di Pietro quando era ministro); della società civile che non vuole contaminarsi, ma anche dei partiti che senza un nome di richiamo potrebbero restare fuori dal Parlamento (Prc, Verdi, Pdci, Idv); della “schiena dritta”, ma anche del relativismo etico verso l’ex pm di Mani pulite, colpito dalle inchieste di “Report”, ma fondamentale per reggere l’urto anche economico della campagna elettorale; dell’antimafia e del pacifismo, ma anche dell’accantonamento dei nomi antimafia e pacifisti per gli equilibrismi da compilazione-lista (vedi la delusione di Salvatore Borsellino, dei giovani delle “Agende rosse” e di Emergency: caro Ingroia, non ci hai neanche consultati, hanno detto). “Rivoluzione civile” è il movimento della non desistenza con il Pd (area De Magistris), ma anche della (vagheggiata) desistenza col Pd nelle regioni chiave (area Ingroia). Del “dàgli al porcellum (sul sito del movimento si mettono le mani avanti: “Abbiamo dovuto fare i conti con una legge pessima”, si legge), ma anche dell’utilità del porcellum quando serve a dislocare candidati non proprio conosciutissimi. Ed è il movimento degli ex grillini dissidenti (Giovanni Favia), ma anche dei postcomunisti che con il Grillo antisindacale non hanno alcunché in comune; e di chi a titolo personale va al funerale dell’ex Br Prospero Gallinari come di chi si indigna al solo pensiero. Ma se poi qualcuno dicesse a Ingroia che “Rivoluzione civile” somiglia per certi aspetti a un “partito-taxi”, lui di sicuro si offenderebbe a morte, come quando gli fanno notare che non si è dimesso dalla magistratura e si è candidato a Palermo anche se l’opportunità lo sconsigliava, vista la sua lunga e recente attività in loco (che lo rende colà ineleggibile, secondo il Testo unico delle leggi elettorali). Ma tanto lui è praticamente candidato ovunque – e in magistratura, dovesse andare male, tornerà, dice, soltanto per occuparsi “di liti condominiali”.
Nella foto “Il quarto stato” di Ingroia in un’immagine ironica twittata ieri da Beppe Grillo