AL FOGLIO
Lettera 16
Dagosapiens, al lungo elenco dei pentiti che abbiamo avuto in questo disgraziato Paese -pentiti la cui credibilità è stata troppo spesso oggetto di dubbi- si è aggiunto un nome: quello di Luigi Di Maio.
LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO
Il nostro esimio Ministro degli Esteri, non contento della carriera che ha fatto grazie a Grillo, ai "Vaffa!" e al giustizialismo pentastellato, si è "pentito". Le virgolette sono d'obbligo dato che pare evidente il secondo fine del bibitaro: volare ancora più in alto nel cielo politico italiano.
E' ugualmente dubbio che con il suo stentato italiano Giggino sia stato in grado di scrivere "manu propria" quella lettera; qualcuno gliela avrà scritta. Chissà: forse l'avvocato del popolo (popolo dei grillini)? Possiamo essere sicuri, invece, che non esce dalla penna del sommo Guru del M5s: questa volta l'irriducibile grillino Travaglio non ha potuto fare a meno di strigliare per bene e rimettere a riposo nella stalla i suoi due cavalli imbolsiti: Giggino e Giuseppi. Ma figurati se il Vate Quotidiano si rassegna a non provarci ancora col suo leguleio…
Dunque, Dagosapiens, c’è solo da sperare che tu ti sbagli quando continui a dirci che Mattarella non accetterebbe un altro mandato. Abbiamo finalmente quale Capo del Governo una persona rispettata, ascoltata e, sì, anche temuta in Europa; e abbiamo come Presidente della Repubblica una persona seria e autorevole (al suo cospetto, i possibili candidati alla sua successione sembrano pupazzi).
Chi non chiede loro di restare ai loro posti è un incosciente; o uno che guarda all’interesse del proprio partito più che a quello dell'Italia.
Vittorio Mattarellapensaci! ExInFeltrito
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