DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)
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mercoledì 13 febbraio 2013

Festival delle miserie. Ovvero: Spettacolo Italia.



Lettera 17

A Sanremo Crozza, come altri guitti prima di lui, ha voluto lanciare il suo guanto di sfida alla pavida Rai: "Vi faccio vedere io...". E anche lui ha dimostrato che non ci vuole poi molto a profanare il sacro palco dell'Ariston: al massimo si viene fischiati. Quel che è grave è che non abbia ancora capito che dando addosso ossessivamente a Berlusconi ottiene l'effetto contrario: porta più gente dalla parte della "vittima". 
Crozza sta imperversando; una sovraesposizione che forse non fa bene nemmeno a lui. La satira politica sta imperversando, sparando a zero di qua e di là; sembra che i nostri comici sappiano far ridere soltanto con la politica (e con qualche "cazzo" e "culo" messi qua e là). Non sorprendiamoci se imperversa il qualunquismo, soprattutto tra i giovani, grandi fruitori di ciò che in tv fa ridere e che poi viene rilanciato nel web. E non sorprendiamoci se a tutti noi la politica viene fuori dagli occhi; è diventata spettacolo; i talk-show sono i nuovi "Gran Varietà", Studio Uno", "Canzonissima", "Carramba". Ogni sera, ogni sera, in ogni rete, ore e ore di chiacchiere politiche con i vari siparietti ridanciani; l'Italia affonda ma il conduttore fa le domande ridendo, il politico cerca di ridere anche lui, il pubblico ride e applaude e avanti così. Arriva Sanremo e siamo all'apoteosi: becchi e bastonati, spariamo giulivi in eurovisione le nostre canzonette e le nostre miserie politiche. Non se ne può più. Un'overdose. Siamo strafatti.
Vittorio Incrozzato InFeltrito




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2. COME I FAZISTI HANNO DISTRUTTO SANSCEMO
Riccardo Bocca per L'Espresso.it
L'incidente non è stato un incidente ma una catastrofe di dimensione epica, per ciò che resta del tenero Crozza. All'improvviso, mentre sul palco stava strafottendo il solito nonno Silvio, qualcuno della sala l'ha contestato un po', gettando insulti per aria che sono entrati dentro i microfoni. «Vai a casa!!!!», starnazzavano i tali, «Pirla!!!!», è parso anche di udire. Idiozie e nient'altro che idiozie, veniva subito da pensare. O al massimo un buono spunto, per un satiro come Crozza, da cui partire ripiombando all'assalto.
SANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATOSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO
Invece no, è andata diversamente. È andata che l'ottimo Crozza - l'ottimo, e a dire il vero ipernoioso ieri sera Crozza - non ha retto l'imboscata.
Anzi, come un bambino sculacciato in piazza ha iniziando a guardarsi attorno, smarrito, cercando aiuto nelle vicinanze e salivando nel forlani style. Pessima immagine, vista dal divano. Ma soprattutto sintesi del danno che Fazio e sodali stanno arrecando al Festival di Sanremo.
Non soddisfatto di aver spremuto la memoria di giganti come De Andrè o il (rim)pianto Gaber, infatti, ora il partito fazista ha snaturato il pop totem della canzone italiana, trasformandolo da luna park del grottesco in educato recinto canoro. Errore! Tragico errore! Lo sbaglio degli sbagli che però non arriva a caso, ma è frutto di una supponenza alta quanto i tacchi di madame Littizzetto, fulgido esempio di nanotecnologie sfoggiate in scena.
SANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATOSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATOSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATOSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO
Il signor Fazio, infatti, ha provato da un lato a comporre un puzzle di qualità - da Raphael Gualazzi, ieri, a Daniele Silvestri -, mortificando però poi tutto con la beatificazione del compagno Toto Cutugno e dei vodkomani del coro russo. Per non parlare -anzi: parliamone- del depresshow di Maria Nazionale, figurina cantanapule dalla cui bocca sono usciti versi (per)versi come «E mo nun me fa cchiù stu terzo gradooo...».
Un tripudio della modestia, mi conscenta, però sempre agghindato da evento semiculturale.
SANREMO PRIMA SERATA jpegSANREMO PRIMA SERATA JPEG
O meglio. Nell'insieme, il trionfo fintochic delle buone cose di pessimo gusto che avrebbero fatto la gioia di Guido Gozzano; tanto piccine e taroccate da offendere il senso stesso del Festival, quantomai vivo e appagante quando non si vergogna di quello che è: una boiata pazzesca, per citare Paolo Villaggio prima che Fazio lo tumuli in uno dei suoi speciali.
SANREMO PRIMA SERATA jpegSANREMO PRIMA SERATA JPEG
Un'occasione di divertimento metamediatico, insomma, che nulla c'entra con la retorica del Giuseppe Verdi a inizio serata, e neppure con la scontata pioggia di tette, culi eccetera che miss Luciana ha regalato al pubblico. Alla fine, a rimanere nelle orecchie e occhi dei teledelusi, è stato il suono medio di medie canzoni, e l'imbarazzo di master Crozza per una volta depotenziato: non solo dai quattro provocatori, ma dalla fragilità creativa dell'intero spettacolo.
Mai più, lo giuri, dovrà esibirsi nei salottini di Fabio Gozzano.
Sempre sperando, s'intende, di non riscrivere le stesse parole per mastro Elio e le sue Storie tese: altre lucenti stelle che potrebbero brillare nella seconda serata.
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mercoledì 7 novembre 2012

Toccherà votare Renzi?

Lettera 5
Secondo il Magone Dalemix non è neanche il caso di pensare a una vittoria di Renzi. Appena l'ho letto mi sono subito registrato per le primarie del PD per votare Renzi.
Vittorio Vecchioscarpone InFeltrito

mercoledì 17 ottobre 2012

Il fantasma di Giuliano Amato

9-10-2012
Lettera 8 
Ho guardato "Lascia o raddoppia" ieri sera e mi son perso Giuliano Amato. Dago, tu l'hai visto? Era a "Tribuna elettorale" di Jader Jacobelli? Come dici? Sono fuori dal tempo? Io???
Vittorio Questifantasmi InFeltrito
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10-10-2012


di Filippo Facci 
Paragonare Lilli Gruber a Enzo Biagi è un modo di accontentare chi la odia e chi la ama. Lei, con Biagi, ha in comune l'apparente irrilevanza della sua presenza, l'impressione che senza il canovaccio delle domandine non troverebbe neppure l'uscita, la sua cordiale inesistenza che rende indolore farsi ospitare nel suo programma: i suoi quesiti sono virgole, sono il respiro tra una parola e l'altra, l'interlinea tra due righe di testo. Le domande della Gruber stanno sulla punta della lingua di chi, come certo pubblico a casa, di un tema ignora tutto: da qui un meritato successo. C'è un limite, però, anche alla narcosi che certo giornalismo induce: e lunedì sera, quando Dietlinde Gruber ha definito Giuliano Amato«rottamatore ante litteram» (solo perché nel 2008 non si è ricandidato al Parlamento) l'effetto era da droga pesante. Parlava dell'uomo che abbandonò ufficialmente la politica nel 1992, 1993, 1994, 2007 e 2008: ed è ancora lì. Parlava dell'uomo che conosce il popolo come può conoscerlo chi fu imposto come parlamentare, sottosegretario, ministro, vicesegretario, vicepresidente e presidente del Consiglio, più incarichi vari: il tutto al riparo da ogni necessità di raccattare cosiddetto consenso popolare e anche finanziamenti, materia di cui ora si occupa, per conto di Monti, nonostante avesse ammesso di non capirne niente.  Amato rottamatore: almeno non ditelo in fascia protetta.

sabato 6 ottobre 2012

Mappa dell'Italia in fallimento


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martedì 2 ottobre 2012

Robe da matti


Il consiglio comunale di Sarzana conferma la cittadinanza a Kim Il Sung, defunto despota comunista della Corea del Nord

Va be’ che,come diceva il buon Giovanni Giolitti, «un sigaro e una croce di cavaliere non si negano a nessuno».
Kim Il Sung
Ma Sarzana, la rossa - rimasta, nella stra­grande maggioranza, comunista dura, pura e incrol­labile anche dopo il crollo del Muro di Berlino e dell’ideologia ridotta alla berlina - , Sarzana, dunque, è an­data ancora più in là. Arrivando al punto di conferire e poi di confer­mare, la settimana scorsa, la citta­dinanza onoraria all’ex dittatore coreano Kim Il Sung. Come dire: l’uomo politico-un po’ azzardato definirlo statista - che, al vertice del partito comunista e della Co­rea del Nord fra la metà degli anni ’40 e il 1994, data della morte, si è guadagnatol’8˚postonellaclassi­ficadeidespotipiùsanguinaridel-la Storia. 

venerdì 28 settembre 2012

Politici? No. Tecnici? No. Cosa cazzo vogliamo noi Italiani?



I nostri partiti, partitini, partitucoli, non-partiti, movimenti, ecc. ecc. continuano a litigare tra loro e dentro a loro stessi.
Tra sei mesi, dalle elezioni uscirà la solita situazione di alleanze inaffidabili.
Ciò che la politica ha fatto fino ad ora non dà speranze per il futuro ma i politicanti continuano a chiedere che il prossimo governo venga eletto democraticamente; per poi farlo democraticamente cadere alle prime difficoltà nelle coalizioni.
L'Italia è in stato di emergenza? Sì.
Lo sarà ancora nel 2013? Sì.
Monti è disponibile. Ringraziamo il cielo di averlo avuto e teniamocelo ancora un po'.
Nel frattempo la nostra politica impari ad usare meglio la democrazia.


venerdì 21 settembre 2012

Deboramiadeboraaaa!

Debora Serracchiani, volto nuovo e pulito nel carrozzone del PD, mi è sempre parsa un politico sincero e abbastanza affidabile; ma anche  un po' "prima della classe". Evidentemente, di questi tempi, anche lei si trova a disagio nel dichiarare quanto guadagna come europarlamentare. A Piazzapulita ha ripetuto due volte che il suo stipendio è di 6.082 Euro al mese, e può essere vero. Ma nei links allegati, oltre a vedere che le sue presenze alle sedute sono giudicate insufficienti, si vedono indennità e rimborsi vari che portano ad un totale ben diverso. Per il suo lavoro avrà anche delle spese, d'accordo, ma non mi pare molto sincera la sua risposta; invece di essere così precisa sugli 82 Euro avrebbe potuto dirci tutto il resto, e quanto effettivamente mette in tasca ogni mese.  
Vittorio Deboramiadeboraaa InFeltrito



Stipendi dei "professionisti dell'Europa"

Oltre allo stipendio I deputati europei ricevono anche un’indennità di segreteria di 4mila e duecento euro al mese (per esempio per la gestione dei loro uffici, computer, mail etc.). Ci sono anche una diaria di circa 298 euro per la partecipazione alle riunioni degli organi parlamentari. Le spese di viaggio sono ora rimborsate in relazione ai costi effettivi piuttosto che sulla base di un forfait, un sistema quest’ultimo che in passato ha prestato il fianco a molti abusi. I deputati continuano inoltre a ricevere una indennità di 17.000 euro mensili di bilancio per pagare i loro assistenti,i quali non sono mai più di due o tre (ma nel caso dei deputati italiani uno o due).

L'intero articolo è qui:
file:///Users/vittorio/Desktop/Quanto%20guadagnano%20i%20professionisti%20dell'Europa%20-%20Gli%20Euros.webarchive

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Parlamento europeo 
Il Parlamento europeo ha 736 deputati. L'indennità netta è di 6.200 euro, l'indennità di soggiorno di 304 euro ogni presenza. Documentandoli, i deputati possono farsi rimborsare i viaggi effettuati per raggiungere le sedi parlamentari. Ci sono anche indennità fisse basate su distanza e durata del viaggio. E 354 euro al mese di rimborso per viaggi al di fuori dello Stato di elezione per motivi diversi dalle riunioni ufficiali. Ci sono 4.299 euro mensili di rimborso spese generali (ufficio, telefono, informatica). E collaboratori pagati dal parlamento per un importo massimo di 19.709 euro. A fine mandato indennità (non cumulabile con pensioni o stipendi) da 6 a 24 mesi. Il vitalizio scatta a 63 anni, 1.392 euro per un mandato, 2.784 per due, 5.569 euro dai 20 anni in poi.
(14 dicembre 2011)




Lintero articolo è qui:

Stipendi dei consiglieri regiomali


Stipendi dei parlamentari

STIPENDI DEI PARLAMENTARI IN EUROPA
(fonte: Commissione Parlamentare)



file:///Users/vittorio/Desktop/CIB%20Unicobas%20Piemonte%20»%20Tabelle%20stipendi%20parlamentari%20confrontati%20con%20altri%20paesi%20UE.webarchive

file:///Users/vittorio/Desktop/Stipendi%20politici%20italiani:%20i%20privilegi%20della%20vergogna%20-%20Finanza%20-%20InvestireOggi.webarchive

giovedì 13 settembre 2012

italiani, con la minuscola.




Lettera 20
Perchè non riusciamo ad avere un partito progressista credibile ed affidabile, una social-democrazia concreta e seria come nei paesi nord-europei?
Perchè non siamo nord-europei.
MARIO MONTIMARIO MONTI
Perchè siamo i "terroni" d'Europa; con scarso senso civico, individualisti, indolenti, buonisti, litigiosi, diffidenti, cavillosi, bizantini, levantini; nord-africani col vestito buono.
Perchè sia il fascismo che i decenni di minaccia comunista che abbiamo alle spalle sono una soma che impedisce alla nostra politica di esprimersi più spontaneamente.
Perchè, da bravi carnevalai, sappiamo così bene portare una maschera che non sappiamo più, o mai, distinguere chi "scende in campo" per i propri interessi o per ambizione da chi lo fa per gli interessi della nazione.
Lo stesso Monti, in questo, ha peccato: se non avesse CHIESTO a Napolitano di essere nominato senatore a vita sarebbe stato più meritevole di credito e fiducia. Peccato che abbia peccato. Anche lui è italiano, scritto con la minuscola. Perchè gli Italiani con la maiuscola non esisteranno mai. E Cavour, pur sapendolo, si illudeva. Oppure anche lui fingeva. Di crederci.
vittorio italiano infeltrito

lunedì 13 agosto 2012

Di Pietro: dalle Mani Pulite alle...

...sabbie mobili.
E più si agita, più va a fondo.

Poveraccio. Le ferie, per Di Pietro, sono sempre state una disperazione, una perdita di tempo: in agosto rilascia sempre pacchi di comunicati anche perché i giornalisti, depressi dalla tundra romana, finisce pure che li riprendono. Ma quest’anno è diverso. È peggio. Un collega de «Il Post», Francesco Costa, ha suggerito l’immagine del pescione appena pescato: sa che non ne avrà per molto e allora si dimena. Ecco, è lui. Prima difende l’accordo di Vasto, poi Vendola e il Pd lo respingono, allora lui straccia l’accordo di Vasto, poi propone un’alleanza a Grillo, Grillo lo manda affan-day, allora lui critica Grillo, poi chiede regole per le primarie, poi si candida alla premiership senza le primarie, poi attacca Napolitano su qualsiasi cosa (dirà pure che puzza, presto) e poi rivaluta Craxi, sostiene Ingroia, si autoinvita alla festa del Pd, il Pd lo respinge, allora lui attacca il Pd, e insomma: un merluzzone che si contorce sull’arenile, senza un disegno, una pianificazione, senza niente. Solo un inconsulto tentativo di tenersi in vita. Scoprireste che l’ha sempre fatto, se sbirciaste la sua biografia: ma, ogni volta, fioccavano presunti retroscena, racconti di cosmogonie in atto. Ora l’hanno capito tutti, che non c’è niente. Il pesce dopo tre giorni puzza: ma Di Pietro, con l’aura negativa che si porta dietro, puzza da vivo.

Filippo Facci.

mercoledì 4 luglio 2012

Antipolitica



          BERSANI SULLA GRATICOLA 


LA SUA IPOTETICA COALIZIONE

ANCORA NON HA VINTO E GIA’ LITIGA 

COME AI BEI TEMPI DEL PRODINO.

IL PD VORREBBE ALLEARSI, ma  

NEANCHE TANTO, SOLO CON VENDOLA 

CHE PERO’ NON MOLLA DI PIETRO CHE 

STRIZZA L’OCCHIO A GRILLO CHE

SFANCULA TUTTI E SI RICOMINCIA DA 

CAPO - 

CI MANCAVA SOLO FOLLINI.