DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)
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giovedì 22 ottobre 2020

Dagospia, Lettera 11. Casaleggio ministro?? Ma per favoreee...

 


Lettera 11

Dagosapiens, almeno questa l’abbiamo schivata: non avremo Casaleggio in un ministero. Non ci dice quale, per rispetto del titolare. E non ci dice il nome dello sciagurato che glielo ha offerto; per rispetto degli italiani?
Vittorio Gurugiocoliere ExInFeltrito


martedì 26 febbraio 2019

Due mandati? Vaffa...!


Ecco l'ultima bufala di Di Maio: "Tetto di 2 mandati non si tocca"

Considerato per anni un dogma intoccabile da Grillo, Di Maio e Di Battista, ora il limite dei due mandati può essere superato.

Beppe Grillo il 10 marzo 2017 rivendicava: "Il M5S è una comunità di cittadini fondata su delle regole. Sono poche, chiare e semplici. Proprio per questo inamovibili. Una delle regole fondanti è quella dei due mandati elettivi a qualunque livello. Consigliere comunale, sindaco, consigliere regionale, parlamentare nazionale ed europeo. Questa regola non si cambia né esisteranno mai deroghe ad essa". E l'ex comico citava poi le parole di Gianroberto Casaleggio: "Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli".
Nell'agosto dello stesso anno, Di Maio gli faceva eco: "Dai noi vale la regola dei due mandati e vale anche per me. Nel Movimento 5 Stelle chi pensa di fare un terzo mandato è fuori". E due mesi dopo rincarava la dose: "Non sono diventato capo politico per abolire la nostra regola dei due mandati, è uno dei nostri asset fondamentali". Passano i mesi e la solfa non cambia: "Non cambieremo nulla perché io sono orgoglioso di una regola che c'e' nel Movimento: qui puoi fare due mandati e poi torni a casa. Guardate che ha un grande effetto: i cittadini così fanno un contratto a tempo determinato ai politici e gli dicono in dieci anni devi realizzare questo obiettivo".
Nemmeno due mesi fa, eravamo al 31 dicembre, Di Maio poi sembrava tranchant: "La regola dei due mandati non è mai stata messa in discussione e non si tocca. Né quest'anno, né il prossimo, né mai. Questo è certo come l'alternanza delle stagioni e come il fatto che certi giornalisti, come oggi, continueranno a mentire scrivendo il contrario". 

lunedì 18 giugno 2018

Democrazia diretta e abortita




MOVIMENTO 5 STELLE, DALLA DEMOCRAZIA DIRETTA ALLA DEMOCRAZIA DESERTA - UNO STUDIO: L'ERA DEL PARTITO ONLINE È FINITA, "SOLO IL 15% DEGLI ISCRITTI ALLA PIATTAFORMA ROUSSEAU PARTECIPA ALLE VOTAZIONI" – IN CALO ANCHE IL NUMERO DI COMMENTI ALLE PROPOSTE DI LEGGE - DAVIDE CASALEGGIO NON FA UN PLISSÉ: "NON CONOSCO QUESTI DATI, NON SONO UFFICIALI"

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/movimento-stelle-democrazia-diretta-democrazia-deserta-176485.htm

Ma per favore, Casaleggio! 

Dacci i dati tuoi!

venerdì 14 febbraio 2014

Le Casa...leggi di Mosè-Grillo

"No, non si fa così... Certi metodi sanno di stalinismo... Il blog... Noi non cacciamo nessuno... La rete... Lo streaming... La democrazia diretta... ", eccetera eccetera... . Così sparlò Zarathustra-Casaleggio, dettando le leggi a Mosè-Grillo e al suo popolo di disperati presi nella Rete. Ancora fiduciosi, stanno lì sulla riva del Mar Rosso, in attesa che la battuta magica del comico-profeta spalanchi le acque e li porti a governare. Da soli? Senza alleanze? Sì: perchè soltanto loro hanno il Verbo. Signori grillini: l'Italia è all'ultima spiaggia; e voi siete a un bivio; non è il caso, alla luce degli ultimi avvenimenti, provare a tralasciare il verbo riflessivo "illudersi" e imparare il verbo attivo "collaborare"? Se non ora, quando?
Vittorio Semiannegato InFeltrito

lunedì 30 settembre 2013

Brancaleone torna a casa

Lettera 6
"Se gli Italiani votano ancora PDL o PD, me ne vado". Realizzando che alle prossime elezioni l'armata brancaleone dei 5 stelle allo sbando, alias "Casaleggio & Associati", si ridurrebbe a 4 gatti, il condottiero si prepara a scendere gloriosamente da cavallo e a cambiar mestiere.
Vittorio Tuttiacasa InFeltrito

lunedì 22 luglio 2013

Palle

Lettera 4
Il guru-mago Casaleggio ha una palla di vetro? E gli Italiani normali ne hanno due. Rotte.
Vittorio Castrato InFeltrito

venerdì 31 maggio 2013

Molti ci hanno creduto, a quelle stelle comete














1. LA SCONFITTA È LA PROVA CHE I GRILLINI NON HANNO CAPITO COSA VOGLIONO GLI ELETTORI: NON BASTA GENTE “SEMPLICE E ONESTA”, MA CHE SIA COMPETENTE E PURE EDUCATA - 2. SÌ, PERCHÉ VANNO BENE I “VAFFANCULO” DEL CAPO, MA I VOTANTI NON APPREZZANO LA VOLGARITÀ DEI SOTTOPOSTI, TRA AMORE PER I RIMBORSI E I VARI “MERDA” E “STRONZO” - 3. PRESTO SI VEDRÀ SE IL M5S FARÀ LA FINE DEI MOVIMENTI-FIAMMATA COME L’UOMO QUALUNQUE O RIUSCIRÀ A DIVENTARE UN MOVIMENTO-INCENDIO COME LEGA E FORZA ITALIA - 4. MERLO: “SOLO EPIFANI E IL PD POSSONO SALVARE GRILLO DAL CUPIO DISSOLVI IN CUI SI È FICCATO” -

1- GRILLO
Jena per "La Stampa" - Stelle cadenti.

2- LA FIAMMATA DEI CINQUE STELLE
Luca Ricolfi per "La Stampa"
grillo casaleggioGRILLO CASALEGGIO
Quando votano in pochi, come è successo alle recenti amministrative, c'è sempre il rischio di sovrainterpretare, di vedere nel voto più di quello che contiene. A me i segnali chiari sembrano solo due: gli elettori di sinistra che avevano votato Grillo stanno cominciando a tornare a casa, il movimento di Grillo ha subito un tracollo d'immagine. Gli italiani saranno pure ingovernabili, come pensava Mussolini e ora ripete il commissario europeo Günther Oettinger, ma non sono ciechi.
Se per qualche motivo le cose precipitano, come è successo in vari passaggi della storia nazionale, può succedere che una parte dell'elettorato improvvisamente divenga pronta a votare una forza politica nuova, che promette un cambiamento radicale, o anche semplicemente rappresenta un modo d'essere diverso, una qualche rottura con il passato o con il presente. Ma altrettanto improvvisamente i medesimi elettori che hanno scommesso sul nuovo o sul diverso sono pronti a ritirare il loro consenso.
casaleggio E GRILLOCASALEGGIO E GRILLO
Nella storia elettorale italiana degli ultimi 70 anni è già successo due volte, con il movimento dell'Uomo Qualunque (fra il 1946 e il 1948) e con la mai veramente nata Alleanza democratica, che subito prima della discesa in campo di Berlusconi era arrivata (nei sondaggi) a sfiorare il 20% dei consensi.
Vedremo presto se il caso del Movimento Cinque Stelle somiglierà più a quello dei movimenti-fiammata (come Uomo Qualunque e Alleanza democratica), o a quello dei movimenti-incendio, che nascono all'improvviso ma durano nel tempo, come sono stati la Lega e Forza Italia.
casaleggio grilloCASALEGGIO GRILLO
Personalmente propendo più per la prima ipotesi, quella di un raffreddamento del consenso al Movimento di Grillo, e questo non tanto per la batosta elettorale dei giorni scorsi, quanto per i comportamenti e gli equivoci che l'hanno preceduta e per molti versi preparata.
Primo equivoco. Beppe Grillo pare non aver capito che la maggior parte degli elettori non sono né fanatici, né militanti. Sono sì disgustati dalla politica, vorrebbero sì mandare a casa una classe dirigente che li ha profondamente delusi, ma al tempo stesso vorrebbero che un governo ci fosse. E che fosse un governo decente. Non è evidente, o almeno non lo è ancora, o non lo è alla maggioranza dei cittadini, che il governo Letta-Alfano sia un governo indecente. Mentre è del tutto evidente che il Movimento Cinque Stelle ha ostacolato in ogni modo la nascita di un governo compatibile con il risultato elettorale.
Stefano RodotaSTEFANO RODOTA
Secondo equivoco. Il Movimento Cinque Stelle pare non aver capito che molti elettori danno una notevole importanza a due virtù: la competenza e lo stile. Molti elettori (la maggioranza, a mio parere) non si accontentano affatto di essere governati da gente «semplice e onesta», ma vorrebbero anche che i politici che li rappresentano fossero competenti, esperti, e persino educati. Soprattutto quest'ultima cosa.
Gli elettori possono anche perdonare la volgarità del capo, che può mascherarsi dietro l'alibi della satira, ma apprezzano molto di meno la volgarità dei sottoposti, sia quando si manifesta come amore per il vil denaro (vedi il surreale dibattito sugli scontrini e gli emolumenti dei parlamentari) sia quando si manifesta con le offese e il turpiloquio (giusto ieri le parole «merda» e «stronzo» erano al centro delle profonde riflessioni politiche di due grillini molto in vista, la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi e l'uomostreaming del movimento Salvo Mandarà; per non parlare delle offese di Grillo a Stefano Rodotà).
GRILLINI OCCUPANO LA CAMERAGRILLINI OCCUPANO LA CAMERA
Terzo (e fatale) equivoco. Il Movimento Cinque Stelle pare non aver compreso né la natura della Rete né la natura della democrazia. La Rete, che qui scrivo in maiuscolo perché qualcuno la considera una divinità, è uno strumento comodissimo e utilissimo (posta elettronica, Wikipedia, migliaia di servizi gratuiti, velocizzazione delle comunicazioni, ecc. ecc.), ma è anche fonte di innumerevoli effetti collaterali negativi.
GRILLINIGRILLINI
Grazie alla Rete può risultare più facile violare la privacy, umiliare le persone, indurre al suicidio un ragazzo o una ragazza, mettere in circolazione informazioni false o pericolose, truffare il prossimo, dare voce agli incompetenti, permettere l'espressione dei peggiori sentimenti, o anche semplicemente sottrarre tempo a chi potrebbe usarlo assai meglio.
Il Movimento Cinque Stelle non solo deifica la Rete, ma sogna un mondo in cui tutti possano partecipare a un innumerevole insieme di decisioni grazie al voto elettronico. Un mondo in cui la democrazia diretta, che qualche volta ha funzionato in piccole comunità, trionfa sulla democrazia rappresentativa, inventata per governare comunità grandi e complesse.
parlamentari del  M5SPARLAMENTARI DEL M5S
E' una sciocchezza, se non altro perché la maggior parte di noi non vuole affatto mettere becco nell'innumerevole giungla di leggi e norme che vengono emanate ogni giorno da ogni sorta di consesso, ma preferirebbe potersi dedicare alle cose che ama con la serenità che deriva dal fatto di avere dei decenti rappresentanti in parlamento e nelle istituzioni. E' a questo che serve la democrazia rappresentativa. Ed è questo il motivo per cui, nelle democrazie che funzionano, a votare vanno in pochi, non in molti: perché sanno che, chiunque vinca, non sarà una catastrofe.

3- SALVATE IL SOLDATO BEPPE (MA DA SE STESSO)
Francesco Merlo per "La Repubblica"
"Grillo, nonostante le tue canagliate, io vorrei che tu, Renzi ed io...". Ancora potrebbe, questa prima sconfitta di Beppe Grillo, mutarsi in valore civile. E forse solo un Epifani dantesco potrebbe aiutare Grillo a salvarsi dal Grillo impazzito che sproloquia persino contro Rodotà, che pure è stato il suo fiore di purezza, il suo Garibaldi o meglio il suo Mazzini, il suo alibi di nobiltà.
Movimento Cinque StelleMOVIMENTO CINQUE STELLE
Ha avuto la fortuna, Beppe Grillo, di subire un imperioso alt degli elettori quando ancora non tutto è perduto. Ha infatti il tempo di rivedere, correggere e ripensare anche il se stesso tramutato in canaglia. E il segretario del Pd, ora che non ne ha bisogno per sopravvivere, dovrebbe chiamare il furioso attaccabrighe al confronto diretto, senza il corteggiamento trafelato e penoso ai gregari che umiliò Bersani, ma lanciando un ponte di sinistra, un osservatorio, un blog a due piazze, una cosa ("ah, cosa sarà?, che fa muovere il vento") che sia fatta di dibattiti serrati e anche di quegli sbeffeggiamenti (reciproci, però) che Grillo ha trasformato in scienza della politica.
LUCA RICOLFILUCA RICOLFI
Si sa che negli animi nobili la sconfitta migliora il carattere, lo ingentilisce. Ma se l'animo è ignobile, lo inacidisce. E le sgangherate reazioni di Grillo, chiuso nel suo blog virtuale trasformato in bunker reale, esprimono appunto quell'umore che gli inglesi chiamano ‘sour grapes', uva acida.
Con insolenze da teppista, che raccontano meglio dei numeri elettorali, il malessere mentale dello sconfitto che non si rassegna, Grillo malmena dunque Stefano Rodotà che era il suo candidato al Quirinale contro la sinistra. Ora che si è permesso di criticarlo con un'intervista al Corriere, dandogli dei consigli generosi e sensati, Rodotà non è più «un ragazzo di ottanta anni» ma «un ottuagenario sbrinato di fresco» e «miracolato dal web».
francesco merloFRANCESCO MERLO
E qui c'è per due volte, sia nel plauso giovanilista sia nel disprezzo antisenile, la stessa (rovesciata) volgarità fascistoide di ‘giovinezza giovinezza' accanto al vaneggiamento del ‘chi non è con me è contro di me'. Era già successo alla Gabanelli, succederà ancora. Oltre la lista delle Quirinarie ci saranno altri amanti strapazzati, anche perché, come dicono in Sicilia, «cu di mulu fa cavaddu, u primu cauciu è u so», chi tratta un mulo come un cavallo, si becca il primo calcio.
«Abbiamo vinto», dice Grillo negando l'evidenza e aggredendo Renzi (anzi Renzie, come Fonzie, eh eh) e poi Civati, Bersani, Veltroni... E intanto Lombardi e Crimi vanno «a caccia di pezzi di merda» con un linguaggio che, in bocca loro, diventa agghiacciante. I parlamentari si rubano le mail a vicenda, il gruppo sembra destinato a sgretolarsi ma la Lombardi trova la parola giusta da sillabare: «Confermo, sono delle merde. Mer-de!». Nel delirio della sconfitta, gli amici, che hanno la faccia dei nemici e viceversa, inchiodano Grillo al suo blog-bunker, sempre più sfigurato nell'acidità. E l'impolitica diventa impotenza.
BERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIOBERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIOBOSSI BERLUSCONIBOSSI BERLUSCONI
Solo un fissato può davvero credere di avere perduto per colpa degli altri, del dominio padronale sui mass media, della pochezza degli italiani. Certo, non deve essere facile per lui. Ma per sua fortuna nessuno può chiedergli di dimettersi. Solo di rimettersi.
Per recuperare il suo fascino seduttivo (non su di noi, ovviamente) il perdente deve sempre diventare leggero. E non è un problema di eleganza, ma di sostanza.
Solo ammettendo la sconfitta Grillo potrebbe guarire dalla spocchia e capire che non basta più essere il divertimento intellettuale di alcuni vip dello spettacolo e lo sfogatoio plebeo della rabbia italiana. Potrebbe valorizzare le intelligenze dei suoi parlamentari, spronandoli a studiare almeno un po', smetterla di punire, espellere e controllare, potrebbe consegnarsi finalmente alla politica che è una delle più nobili attività dell'uomo, e proprio per questo degenera in vizio e corruzione. Non lo fa, ma ancora potrebbe.
epifani-cadutaEPIFANI-CADUTA
Più che denunziare, Grillo ha irriso il potere degenerato, ha spernacchiato il Palazzo tronfio e sordo. Non è stato il primo a sbeffeggiare la politica, ma è stato il primo a fare dello sbeffeggiamento una politica. Ed è senza precedenti nella storia d'Italia, salvo forse Giovannino Guareschi, che solo alla fine, come Grillo, se la prese con gli italiani: «Popolo bue, li hai votati? Adesso pedala» (e speriamo che per questo paragone non si offenda, la buonanima).
matteo renziMATTEO RENZI
E però solo con Grillo la tradizione dello spernacchiamento, che va da Marziale a Pasquino, da Totò a Dario Fo, ai Guzzanti e, nel suo modo supercilioso di mezzo Landini e mezzo Montanelli, a Marco Travaglio, ha cessato di essere il cibo dell'intrattenimento più o meno intelligente ed è diventato il manifesto di un partito che alla Camera è ancora maggioranza relativa. Ebbene, da questo sbeffeggiamento la politica non tornerà più indietro.
NICHI VENDOLANICHI VENDOLABEPPE GRILLO DAL TRENOBEPPE GRILLO DAL TRENO
E bisogna riconoscere che in Italia la comicità e la satira hanno una funzione unica al mondo. E basta guardare come Crozza riesce a tirare fuori la parte più vera dei politici, sia pure capovolta. L'altra sera anche la Carfagna, confrontandosi con le battute di Crozza, è stata simpatica e intelligente. E si può discutere se si tratta di un altro segnale della decadenza italiana, se è una fuga o una medicina, ma non si può negare che è questa l'essenza del grillismo e, proprio quando comincia il suo declino, si capisce che non si potrà più fare a meno della forma che lo sberleffo ha dato alla politica.
BEPPEGRILLOBEPPEGRILLO
Dunque è ora di provarci davvero a salvare Grillo da Grillo, magari evitando di esibirsi nella pratica diffusa di bastonare il cane che annega. E non solo perché non è elegante né generosa l'idea, troppo sbrigativa, di potergli dare presto il colpo di grazia, con una spietatezza un po' ridicola. Ma anche perché è il cane da guardia del legittimo, giustificato malumore italiano e perciò almeno il Pd dovrebbe evitare di cantare una vittoria che potrebbe essere quella di Pirro, o, se preferite, quella di Sansone che morì con tutti i filistei.
GRILLO A ROMAGRILLO A ROMA
Inoltre qui si rischia di buttare via, con l'acqua sporca del livore tribunizio e del vaffa, quel radicalismo sociale che è la giusta punizione della politica diventata affarismo, clientelismo e guadagno illecito, la deriva finale della partitocrazia denunziata da Pannella quarant'anni fa.
Sicuramente gli elettori hanno punito il moralismo di Grillo che è ideologismo eccessivo e grottesco, ma è pur sempre alla morale che il moralismo attiene. Certo è morale andata a male, ma guai a liberarci anche dal bisogno di morale che Grillo aveva intercettato e al quale non riesce a dare un orizzonte diverso da quello drammaticamente perdente del «resterò solo io», «non abbiamo fretta», «morirete tutti», «pezzi di merda», « traditori», «venduti».
GRILLO A ROMAGRILLO A ROMA
Anche la critica alla televisione aveva un suo fondamento. Gli elettori si sono accorti che, non andando Grillo, in tv è arrivato un serraglio di grillologi: giovani giornalisti con l'insulto creativo e zero titoli, professori senza alunni e, al posto dei portavoce e dei portaborse, i portarancore, i professionisti del livore. La critica alla cattiva tv ha prodotto una pessima tv. Ma rimane vero che Grillo aveva intercettato un giustificato «ne abbiamo abbastanza» della pulp tv fatta di sbranamento e calci in bocca, e di un giornalismo politico fondato sull'eccitazione con il forcone del divo e del mezzodivo.
Beppe GrilloBEPPE GRILLO
Forse solo il Pd può fermare questo ‘cupio dissolvi' e aiutare Grillo a salvarsi e innanzitutto perché non è detto che la sinistra radicale che lo votò torni davvero a casa e che non si prepari invece un postgrillismo che sostituisca alla pratica astiosa dello sbeffeggiamento quella delle maniere spicce nelle fabbriche, nelle strade, nel conflitto sociale, nell'estremismo ambientalista.
Beppe GrilloBEPPE GRILLO
Non che sia davvero immaginabile un ritorno al terrorismo, come dice il solito Grillo che pensa di compendiare in sé tutto il vissuto e tutto il vivibile, ma può accadere che esplodano, come attorno alla spazzatura e alla Tav, i plebeismi, il luddismo o nuove forme di criminal sindacalismo nel nome (usurpabile) della nuova povertà italiana, contro l'euro, contro l'Europa e contro lo stesso Grillo, visto che la campana del crescente astensionismo suona forte anche per lui.
Beppe GrilloBEPPE GRILLO
Epifani, che capisce questo mondo e ha forse la stoffa per governarlo, potrebbe davvero provare a salvare Grillo da Grillo. E senza patti, lontano dal mercato delle commissioni e delle maggioranze, preparare il dopo Letta e il superamento definitivo del berlusconismo, convincendo Grillo, come cantano Dalla e De Gregori ‘a lasciare la bicicletta sul muro e parlar del futuro' dentro una passione italiana e, con l'animo dei forti, persino una vaghezza di amicizia: "Grillo, io vorrei che tu Renzi ed io / fossimo presi per incantamento. Nonostante le tue canagliate".

martedì 16 aprile 2013

Così parlò Casaleggio

Chissà come mai nelle precedenti "votazioni" grilline la Gabanelli era sesta e ora improvvisamente è prima? Ah, saperlo...
Vittorio Guruguru Infeltrito

lunedì 25 marzo 2013

Premiata ditta Casaleggio & G.



Il dato è abbastanza clamoroso. Secondo le rilevazioni della web company Alexa, nei mesi della campagna elettorale di Grillo (lo tsunami tour), il numeri di accessi al blog del comico sono aumentati dell'82%, le pagine viste del 96%. Di più, se ci limitiamo agli ultimi 30 giorni, che più o meno corrispondono al boom elettorale M5S, la percentuale di schizza al 107% per gli utenti e più 124% per le pagine viste. Significa che con le elezioni il sito ha raddoppiato il suo audience.
casaleggioCASALEGGIO
Il traffico stimato raggiunge 1,5 milioni di pagine web al giorno, 175mila utenti. Che hanno un controvalore economico. Il sito si appoggia a Google Adsense, la concessionaria pubblicitaria di Google. Il ricavo medio stimato è di 5 euro ogni mille pagine visitate. Perciò il Sole24Ore ha calcolato per Beppegrillo.it un ricavo annuo che oscilla tra i 5 e i 10 milioni di euro (secondo Webnews invece 1 milione di euro, più altri ricavi).
SONIA ALFANOSONIA ALFANO
Al traffico sulla piattaforma del comico e del suo guru informatico contribuiscono ovviamente i clic sul sito del M5S. Che, se ci si prova a iscrivere, offre queste informazioni: «Titolare del trattamento dei dati è Giuseppe Grillo nato a Genova il 21/7/1948». Lui. «Mentre il responsabile del trattamento dei dati è Casaleggio Associati s.r.l». Per riassumere in modo brutale, è come se, cliccando sul sito del Pd, guadagnasse Bersani (ogni volta che un utente clicca sulla pubblicità o compra). Un conflitto di interessi, a occhio e croce.
«Certamente un merito per Grillo e Casaleggio, che hanno saputo tirare su il blog» spiega un esperto di web marketing. In effetti il sito di Grillo, che non è censito da Audiweb, risulta attualmente secondo Alexa il 39esimo sito più visto in Italia, dopo giganti come i motori di ricerca e i siti porno, superato soltanto, nel settore news, dai siti di Repubblica, Corriere e Mediaset.
ANTONIO DI PIETRO - ITALIA DEI VALORIANTONIO DI PIETRO - ITALIA DEI VALORI
Il boom di contatti avuto nel 2013, in pieno tsunami tour, è registrato anche dalla società americana Compete, cui si appoggiano Cnn e New York Times. Nel grafico riportato dal blogger Davide Casati si vede un picco impressionante che corrisponde a dicembre-gennaio 2013, periodo clou della campagna elettorale Cinque stelle. «La massa di visitatori - scrive il blogger, che parla di Guadagni a cinque stelle - è stata talmente sproporzionata ai dati medi che più volte il blog del comico è caduto sotto il peso dei troppi contatti».
Digitando in questo istante beppegrillo.it compare sopra la testata la pubblicità di Amazon, leader mondiale nella vendita di libri on line. Amazon è un partner del sito di Grillo, che per ogni libro venduto guadagnerebbe fino al 10% del prezzo del libro. Che spesso ha come autore lo stesso Grillo, e come editore la Casaleggio Associati. Ma altri inserzionisti compaiono sul sito del leader M5S. Un successo enorme. Che ha un prezzo.
ANTONIO PADELLARO E MARCO TRAVAGLIOANTONIO PADELLARO E MARCO TRAVAGLIO
Per avere la consulenza di Casaleggio, artefice del successo del blog di Grillo, bisogna avere un budget molto alto. «Lo dissi a Casaleggio, non ce l'ho 1 milione di euro da darti per il blog», racconta a Gaetano Pecoraro di Piazza Pulita l'europarlamentare «ex grillina» Sonia Alfano. Richiesta un po' più bassa fatta da Casaleggio al Fatto quotidiano (più di 500mila euro), e già prima all'Idv di Di Pietro, accettata (pare sui 400mila euro l'anno). E l'amato web conia il termine: «Conflitto di interessi 2.0».

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NUOVE BRUTTE FIGURE - Incursione della ‘iena' Sabrina Nobile davanti al Parlamento per sottoporre i politici italiani a un nuovo test di stretta attualita' e cultura generale. Nel servizio in onda domani alle ‘Iene', in onda alle 21.20 su Italia 1 (e di cui e' stata diffusa un'anticipazione), il bilancio finale e' disastroso.
Nobile: ‘Dov'e' Kabul?' Federico Pizzarotti: ‘In Iraq'.
Nobile: ‘Medvedev chi e'?'.
Pizzarotti: ‘Adesso il ruolo preciso, come dire, non ve lo devo dire io'.
Nobile: ‘Ma chi e'?'.
Pizzarotti:' Commissione europea, poi adesso dove nella Commissione Europea ve lo lascio dire a voi'.
PizzarottiPIZZAROTTI
Nobile: ‘Ma di che nazione puo' essere?'.
Pizzarotti: ‘Ce la giochiamo sulla Russia?'.
Nobile: ‘Magari e' russo?'.
Pizzarotti: ‘Puo' darsi'.
Non va meglio a Matteo Biffoni, deputato del Pd.
Nobile: ‘Chi e' Assad?'.
Biffoni: ‘E' il presidente del Libano'.
SABRINA NOBILE LE IENESABRINA NOBILE LE IENE
Nobile: ‘Sicuro?'.
Biffoni: ‘Si'.
Queste le risposte di Amato Berardi (Pd).
Nobile: ‘Cartellino per il presidente, la piazza rifiuta il dialogo di Morsi. Chi e' Morsi?'.
Berardi: ‘E' un po' complicato, la politica italiana, il sistema Italia'.
Nobile: Chi e' Morsi? Berardi: Non lo so'.
AMATO BERARDIAMATO BERARDI
Nobile: ‘Cos'e' Hamas?' Berardi: ‘La capisco bene cos'e' Hamas, ma ripeto, qui in Italia bisogna riformare tutto il sistema giudiziario, finanziario, il sistema paese buon lavoro, grazie'.
Nobile: ‘Ne ha mai sentito parlare di Hamas?'.
Berardi: ‘Assolutamente si'.
Nobile: ‘E cos'e'?'.
Berardi: ‘Non commento, buon lavoro, grazie'.


venerdì 14 settembre 2012

Piazzapulita


"Piazzapulita" ieri sera ha fatto davvero piazza pulita su alcune cose. Andiamo in ordine crescente di importanza. Partendo da zero. Toscani. In TV lo chiamano soltanto perchè fa un po' di audience; il giorno in cui il fotografo capirà che ciò che dice gli fa fare delle figure ridicole potrà dimostrare quanto ha di intelligenza chiudendosi per sempre nella camera oscura.
Travaglio: forse dovrebbe darsi una calmatina; il travaglismo pontificale sta mostrando alcune crepe, evidenziate dal suo ex-amico Telese e ora anche dal suo amico Gomez. Il suo grillismo ad oltranza rischia di essere la buccia di banana sul quale può fare un gran scivolone.
Grillo: gli va riconosciuto il merito di aver lanciato una bomba. Grazie. Ha aperto una breccia. Ma sta dimostrando che con il suo Movimento-non-Partito, con il suo Statuto-non-Statuto, con le sue espulsioni-non-espulsioni, con i suoi diktat-democratici, con i suoi twittatori fanatici, con il suo Casaleggio-guru-non-guru-manager-non-manager, con il suo "uno-conta-uno"-ma-io-più-di-uno, non ha concrete possibilità di costruire. In molti lo stanno seguendo, come fanti dietro ad un carro armato. Ora è importante che quei fanti in guerra si rendano conto che distruggere è molto più facile che costruire, e che è difficile trasformarsi in genieri. Tuttavia altrove, di qua e di là, ci sono giovani genieri che sembrano in gamba. E se davvero il desiderio fosse il bene comune, il bene dell'Italia, allora carristi, fanti, genieri, guastatori e pure gli imboscati dovrebbero unirsi assieme, soprassedere su tanti "distinguo", togliersi la divisa e cominciare un bel servizio civile progressista di quattro anni. Sarà dura, però, con l'ala progressista sempre tafazzista e così divisa, con quattro capi che tra loro non fanno che bisticciare, da bravi italiani. Con la minuscola. Sarà dura. E, parafrasando l'agente segreto Dalemix secondo il quale dopo il sergente Berlusconi chiunque può far la figura di un ufficiale, c'è da temere che dopo il generale Monti chiunque farà la figura del caporale.
PS: Qualcuno mi spiega cosa c'è da scandalizzarsi se Renzi cerca i voti della destra? Convincere i delusi della parte avversa non dovrebbe essere l'obiettivo di ogni partito?
Vittorio Iocambio InFeltrito