Dagosapiens,
un augurio per il nuovo anno: che ci vengano risparmiate le risate che
il mondo si farebbe per un Presidente della Repubblica Bunga-Bunga.
E,
già che ci siamo, lasciamo perdere anche quel candidato che già nel
cognome fa …casini.
Dagosapiens,
dice l’Accademia della Crusca che per la parola “clitoride” si può
usare sia il genere maschile che il femminile. Valla a capire quella
strampalata della Murgia: com’è che proprio lei non lo vuole femminile?
Dagosapiens, Vittorio Feltri pur essere controcorrente a tutti i costi
sempre più spesso spinge sull’acceleratore e va fuori strada (si
consoli: è capitato anche a diversi suoi illustri colleghi, con
l’avanzare dell’età, di non accorgersi che… andavano in discesa senza
freni).
Stavolta fuori strada ci va invocando a sproposito
femminismo e libertà sessuale per difendere la Boccassini che (per
vendere più copie) ha spiattellato la sua relazione con Falcone: “Lei
massacrata, lui neppure sfiorato dalle reprimende dei benpensanti”.
Qui
non è questione di “benpensanti” bensì di buon gusto, caro Feltri.
E
poi, in confidenza, ci dica: lei crede che Falcone avrebbe raccontato in
un libro di essersi scopato la Boccassini?
POSTA! - PADELLARO IN MERITO ALLA DISFATTA DEL M5S:
“QUELLO CHE NON RIESCO A CAPIRE È IL PERCHÉ DI QUESTO TRACOLLO IN
CINQUE ANNI”. POSSIBILE CHE LO ABBIA DETTO UN RAPPRESENTANTE DELLA
COSIDDETTA INTELLIGHENZIA? MA È COSÌ DIFFICILE DA CAPIRE, DOTT.
PADELLARO? LO HANNO CAPITO MILIONI DI ITALIANI E LEI NO?
Lettera 5
Dagosapiens, Padellaro in merito alla disfatta del M5s: “Quello che non
riesco a capire è il perché di questo tracollo in cinque anni”.
Possibile che lo abbia detto un rappresentante della cosiddetta
intellighenzia? Ma è così difficile da capire, dott.Padellaro? Lo hanno
capito milioni di italiani e lei no?
Dagosapiens, “Conte, per mascherare la sconfitta, va a
Napoli”; duro ‘sto Giuseppi, eh? E anche un bel masochista. Non ha
ancora capito che è il suo posto è a Firenze, a fare il prof. (Chi sa fa
e chi non sa insegna).
Dagosapiens, nutrire simpatia per Renzi è un po'
troppo ma riconoscergli il "capolavoro" (ipse dixit) di mandare Draghi a
Palazzo Chigi è doveroso. Speriamo che stia lavorando ad un altro
capolavoro: far restare Draghi e Mattarella dove sono. Per chiunque
abbia buon senso e un po’ di vecchio e sano amor di Patria sarebbe la
logica conseguenza.
Nutrire simpatia per Renzi è un po' troppo ma riconoscergli il "capolavoro" (ipse dixit) di mandare Draghi a Palazzo Chigi purtroppo è doveroso. Se riesce a farne un altro -far restare Draghi e Mattarella dove sono- va beatificato.
"LA DECADENZA DEL SENATORE SALVINI È
ENTRATA NEL CULO DI SACCO DELLA CECITÀ DEMENZIALE CHE GLI DÈI PROCURANO A
COLORO CHE VOGLIONO PERDERE"
Non si pente. Tipico atteggiamento di chi affronta con incoscienza una decadenza strategica, peggio di qualsiasi parabola declinante. Salvini non si pente di aver aizzato la Bestia contro gli avversari. Non si pente dei rapporti spuri con Putin o delle scemenze dette sull'ordine in Corea del nord. Non si pente dei rosari portachiave fornitigli dal senatore Pillon, un leghista che levati. Non si pente delle felpe law and order che hanno fatto ridere mezza Italia.
Non si pente delle conseguenze dell'odio, che come insegna la sparatoria sui negher a Macerata, possono essere persino peggiori delle conseguenze dell'amore, per non dire del chemsex. Non si pente del Papeete, il gesto politico di un perfetto ubriaco da spiaggia. Non si pente della citofonata alla caccia dello spacciatore di quartiere, che gli è costata una delle sue più brucianti sconfitte a Bologna. Non si pente del suo cerchio magico, fatto di personalità pochissimo raccomandabili. Non si pente del bastaeuro.
Non si pente del novaxismo allucinato dei suoi, amplificato dalle sue dichiarazioni per fortuna comune ineffettuali. Non si pente di aver suggerito che la Cdu- Csu avrebbe dovuto allearsi con i mezzi nazi dell'afd, sai che successone sarebbe stato. Non si pente degli eccessi banalmente cinici nella difesa dei torturatori di un tossico di strada e del personale aguzzino di un carcere meridionale. Non si pente delle circolari per tenere prigionieri i naufraghi sui barconi della Guardia costiera o delle ong. Non si pente del suo ridicolo, goffo trumpismo della bassa.
Non si pente della Nutella, della pizza & fichi, dell'uso sconsiderato del suo ruolo di babbo, dei braccialetti e dei torsi nudi, tutte manifestazioni di conformismo travestito da scorrettezza politica. Che non si penta dell'amicizia sordida con Luca Morisi è il meno, le fragilità esistenziali sono sacre, è forse il suo atto più comprensibile, ma il resto?
Come può uno che si picca di rivestire un ruolo pubblico e politico eminente non capire che la Trasfigurazione draghiana avrebbe dovuto comportare il costo di un riesame? La decadenza del senatore Salvini è entrata nel culo di sacco della cecità demenziale che gli dèi procurano a coloro che vogliono perdere.
Aveva portato voti e chiasso di successo a un sistema di potere e di governo radicato nell'italia più ricca e potente. Faceva il garibaldino all'incontrario con il titolo di Capitano, spadroneggiava nel centrodestra, cercando sistematicamente l'umiliazione degli alleati, aveva trasformato in nemici tutti coloro che gli sbarravano il passo ai quali attribuiva la corrosione di una critica ingiusta.
Aveva invaso quella fogna a cielo chiuso che sono le tv, prima di tutto la Rai ma non solo, determinando uno stile politico fatto di volgarità e di consapevole culto dell'ignoranza, a parte la decisione di portare gli occhiali da combattimento. Si era scatenato contro i radical chic, i ricchi e viziati signori della sinistra da abbattere. Giocava scopertamente il ruolo del bullo delle periferie, menava le parole come un qualunque guappo mena le mani. E ha ritenuto che tutto questo, in successione e in simultanea, fosse compatibile con la partecipazione a un governo di emergenza nazionale presieduto da un tipo tosto e deciso come Mario Draghi, sollecitato e tutelato da Mattarella e dall'Europa intera.
Pensava di potere condurre la danza a suo piacimento, e il bello è che a tratti sembrava perfino riuscirci per insipienza degli avversari, sempre con quell'effimero megafono che se ne fotteva delle fragilità esistenziali altrui. Ora ce l'hanno con Giorgetti che è sleale, con i governatori che non lo seguono nelle sue mattane sempre più estreme, dopate, con la rete dei piccoli e medi imprenditori che secoli di bossismo avevano saldamente ancorato, giù dalle valli verso quel fenomeno popolare nordista che era la Lega, a un'idea di Italia assurda ma che funzionava.
Gli atti di pentimento e di contrizione servono appena a chi li compie, e spesso, non sempre, sono encomiabili condizioni di coscienza. Ma il riesame di una politica e di una immagine, anche a prescindere dalla comica, grottesca serie di incidenti che ha innescato la decadenza strategica di un leader capace di ballare una sola estate, è uno di quei requisiti della buona politica che solo un cattivo politico non conosce e non vuole riconoscere.
Dagosapiens, vedendo che con Mattarella e Draghi l’Italia ha riottenuto considerazione in Europa e
nel mondo sai cosa dovrebbero fare Casini, Franceschini, Prodi,
Berlusconi e compagnia bella (bella?) che sentiamo nominare come
possibili candidati alla Presidenza della Repubblica? Tutti insieme firmare un accorato appello a Mattarella perché resti per un secondo
mandato. Il suo senso di responsabilità, di cui nessuno dubita, gli
farebbe fare questo sacrificio. Ciò di cui si può dubitare è la volontà
dei suddetti di fare tale passo: c’è da temere che prevarrebbe la loro
vanagloria.
Dagosapiens,
i grillini al voto: “Sei favorevole all’elezione del prof. Giuseppe
Conte alla carica di Presidente del Movimento 5 Stelle?”. Alla domanda
la risposta più sensata dovrebbe essere… una domanda: “Ma il Presidente
perché non si iscrive al M5S?”.
Lui non sbaglia mai; Lui non può fare nemmeno un accenno di retromarcia; e così secondo il Suo stile -io so’ io e voi non siete un cazzo- Travaglio ora attacca quelli che hanno osato difendere dalle Sue invettive il Suo nemico Draghi: essi non sono che una “Combriccola di spostati, falliti e leccapiedi che bivacca sui social…”. E si aggrappa al fatto che Draghi non gli sembra un grande esperto di vaccini. Ma Travaglio-so-tutto-io, crede davvero che a parte lui, il suo amato Conte e quel che resta dei loro seguaci, gli italiani siano tutti scemi? Ma suvvia, il Vate del Fatto vede per caso in giro per il mondo qualche capo di governo che sia un “grande esperto di vaccini”? E comunque, anche chi non ha accesso a un poderoso archivio come il Suo, anche chi non ha accesso come Lui a talk-shows, teatri, convegni, eccetera nei quali predicare e impunemente straparlare, anche il famigerato "uno che vale uno" -il quale per esprimersi più di un social non ha a disposizione- se solo fa una googlatina può far tornare alla memoria dell’irriducibile capo del Conte Fan Club che il suo ex-Re, che continua a voler volteggiare nudo sulla scena politica, pure lui di giravolte ne ha fatte, e parecchie:
27 Febbraio 2020: Governo, arriva il dietrofront sui tamponi. Le indicazioni per ridimensionare l’emergenza.
13 mar 2020: I dietrofront di Conte sul virus
3.5.2020: Coronavirus, Fase-2: dietrofront del Governo Conte
25.10.2020: Verso il nuovo DPCM: il dietrofront di un governo che non sa decidere
20 Gennaio 2021: Il Ministero della Salute conferma i conti di Open e fa dietrofront: i vaccinati non sono 1 milione ma soltanto 6.000
10 dicembre 2020: Dpcm e spostamenti a Natale, Giuseppe Conte fa dietrofront: modifiche in corso.
Dagosapiens, tu dici che Travaglio rosica; pare che sia arrivato anche a
travasi di bile e conati di vomito. Diciamo che Marcolino anche
stavolta l’ha fatta fuori dal vasino: solo che di solito era la pipì,
stavolta anche la cacca.
Piangendo su ciò che resta del suo cavalluccio
Giuseppi è arrivato a dire di Draghi che è ...un figlio di papà…
curriculum ambulante… non ha neanche l’umiltà… cosa ne sa di giustizia,
di sanità, di vaccini … non capisce un cazzo… eccetera.
Già, insomma,
sai come fanno i bambini capricciosi: gli togli il peluche Giuseppino e
loro per dispetto strillano e ti fanno la cacca sul pavimento.
Il rutto di Travaglio su Draghi merita una pernacchia
Soprattutto, niente zelo. Il rutto di Marco Travaglio contro Mario Draghi merita
una pernacchia, non il linciaggio morale in nome di un orfano che oggi
ha 74 anni e fa il capo del governo. Nella devozione, lo zelo è
commovente. In critica e in politica è molesto, autolesionista,
supremamente inelegante. In fondo, che cosa rappresenta il
direttore del Fatto? E’ pazzo di Conte, Conte e Bisconte
indifferentemente, perché era pazzo di Grillo, che lo aiutava a sputare
sulla Repubblica, sul garantismo giuridico, su una generica decenza che
con quella pretesa di mettere agli arresti la politica e quel
giornalismo da mattinale di polizia è evaporata inevitabilmente.
Fino al Papeete, anche Salvini gli andava benone. Ora non gli va bene
nemmeno più Grillo. Non fosse parte di quel progetto malmostoso, e
dunque stupidamente cieca al fenomeno Draghi, sarebbe lodevole perfino, e
segno di critica e di schietta opposizione, la sua difesa del
presidente modesto e, come dice Bersani, fuori dal giro, che però ha
domato il virus e fatto cacciare i quattrini ai frugali d’Europa. Come
ha sempre fatto, Travaglio ha trasformato la sua malattia in fissazione, quella del Conticidio,
e scrive di economia e di giustizia con una precisa misura psichiatrica
di patologia quotidiana, ma è nell’ambito dei suoi diritti che nessuno
zelo dovrebbe affrettarsi coralmente a negare.
Doppio #scoop del direttore dello #StraFattoQuotidiano. #Travaglio dapprima rivela che #Draghi è un "figlio di papà" (è orfano dall'adolescenza), poi che "non capisce un cazzo". Detto da chi sostiene tuttora #Giuseppi#Conte, più che una denuncia mi pare un #comingout personale.
Dagosapiens (o Dagoscettico?), da qualche giorno
pubblichi diverse lettere di “No-vax” o di “Vax-scettici” che chiedono
di che cosa ha paura chi si vaccina.
Ecco: il
virus più circola più può mutare; più muta più possono crearsi varianti
resistenti al vaccino; e di fronte a una variante resistente al vaccino,
per colpa dei non vaccinati noi vaccinati ci ritroveremmo nella
condizione di non vaccinati. E se così fosse si ricomincerebbe da capo:
un nuovo vaccino, nuovi morti, intubazioni, nuovi lockdown e nuove crisi
economiche. Cosa dici Dagosapiens: fila il ragionamento? Può andar bene
come risposta agli scettici?
Vittorio Vaccinato ExInFeltrito
P.S. A proposito: essendo Dagosapiens immagino che tu ti sia vaccinato...
Se il virus muta è probabile l’insorgenza di una
variante resistente al vaccino.
Se insorge una variante resistente al
vaccino noi vaccinati, a causa dei non vaccinati, ci ritroveremmo
nella condizione di non vaccinati.
Se anche noi vaccinati ci ritroviamo
nella condizione di non vaccinati, tocca ripartire da capo, con un nuovo
vaccino, e magari nuovi morti, nuovi lockdown e nuovi disastri
economici, e con conseguente grande geremiade degli amanti della libertà
intesa come libertà di passare col semaforo rosso.
Questo
mio articolo ha più o meno la levatura di un avvertimento consegnato a
un bambino di sei anni: se ti scappa la pipì, vai al bagno, non fartela
addosso. Ecco, ve la state facendo addosso.
Dagosapiens, per favore, non chiamare più "mummia
sicula" il nostro Mattarella. E, anzi, tu che sei a Roma, va sotto al
Quirinale a dirgli quanto siamo orgogliosi per la compostezza con cui ha
rappresentato a Londra il nostro (forse ex) disgraziato Paese. Digli di
fare uno sforzo e di continuare ancora. Digli di non farci cadere di
nuovo in mano a buffoncelli e sbruffoncelli visionari. Grazie!
Dagosapiens,
fioccano i sondaggi su un possibile partito di Conte e corriamo proprio
il rischio che il furbetto del… partitino il suo partitino se lo voglia
davvero fare. Allo smemorato Giuseppi, che a suo tempo aveva anche
promesso di togliere il disturbo e tornarsene all’insegnamento, vogliamo
dire di ricordarsi che pochi giorni fa aveva dichiarato “io lavoro in
trasparenza e non ho un piano B”?
Dagosapiens,
Grillo dice che lui non è un coglione; si considera invece un
visionario. C’è molta differenza? Secondo la Treccani “coglione”,
riferito a persona, sta per minchione. E “visionario” è colui che ha
delle visioni, delle apparizioni soprannaturali, delle allucinazioni;
colui che immagina o ritiene vere cose fuori dalla realtà, o che elabora
disegni inattuabili. Mah, siamo lì.
Poi, riguardo a Conte: “Lui non sa cos’è veramente il
Movimento”; e qui l’elevatoditorno ha ragione: l’ex-avvocato del
popolo, pur di stare sulla scena e non tornare all’oblio
dell'insegnamento, è arrivato perfino a credere di poter mettere a posto
e dirigere quel caos di stelle cadenti.
A tutto ciò si aggiunga che
anche il sommo Travaglio oggi si è rassegnato a discettare di coglioni e
visionari pentastellati; ma nonostante tutto si sforza ancora di
considerare un genio della politica il suo amato Conte. Ne vuol
condividere pure la sorte: entrambi, abbracciati, a cercar di
galleggiare nella m**** fino al collo. E le stelle stanno a guardare.
Dagosapiens,
il mai pentito comunistone Oliviero Diliberto dice in un’intervista:
"In Cina non c’è la democrazia occidentale, c’è un’altra forma di
democrazia che è il potere del popolo”. Da quanto si sa, oltre al
Partito Comunista Cinese ci sono alcuni “partiti di facciata" che
dovrebbero essere di opposizione ma che in realtà sono influenzati e
controllati dal PCC. Inoltre, il National People’s Congress, unica
camera legislativa, non fa altro che ratificare le decisioni del PCC. Ci
spiega Diliberto quale potere ha il popolo (e gli Uiguri?), oltre a
quello di abbassare la testa e - purtroppo per noi - di lavorare come
dei forsennati?
Dagosapiens,
al lungo elenco dei pentiti che abbiamo avuto in questo disgraziato
Paese -pentiti la cui credibilità è stata troppo spesso oggetto di
dubbi- si è aggiunto un nome: quello di Luigi Di Maio.
LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO
Il
nostro esimio Ministro degli Esteri, non contento della carriera che ha
fatto grazie a Grillo, ai "Vaffa!" e al giustizialismo pentastellato,
si è "pentito". Le virgolette sono d'obbligo dato che pare evidente il
secondo fine del bibitaro: volare ancora più in alto nel cielo politico
italiano.
E' ugualmente dubbio che con il suo stentato italiano
Giggino sia stato in grado di scrivere "manu propria" quella lettera;
qualcuno gliela avrà scritta. Chissà: forse l'avvocato del popolo
(popolo dei grillini)? Possiamo essere sicuri, invece, che non esce
dalla penna del sommo Guru del M5s: questa volta l'irriducibile grillino
Travaglio non ha potuto fare a meno di strigliare per bene e rimettere a
riposo nella stalla i suoi due cavalli imbolsiti: Giggino e Giuseppi.
Ma figurati se il Vate Quotidiano si rassegna a non provarci ancora col
suo leguleio…
Dunque,
Dagosapiens, c’è solo da sperare che tu ti sbagli quando continui a
dirci che Mattarella non accetterebbe un altro mandato. Abbiamo
finalmente quale Capo del Governo una persona rispettata, ascoltata e,
sì, anche temuta in Europa; e abbiamo come Presidente della Repubblica
una persona seria e autorevole (al suo cospetto, i possibili candidati
alla sua successione sembrano pupazzi).
Chi
non chiede loro di restare ai loro posti è un incosciente; o uno che
guarda all’interesse del proprio partito più che a quello dell'Italia.