S
e 250 poveracci in fuga dalla miseria affogano al largo di Lampedusa, la colpa non è della Tunisia che li ha lasciati partire nonostante fossero a bordo di una carretta del mare. E nemmeno di Malta, che pur avendoli visti in difficoltà non li ha soccorsi ma si è limitata a una segnalazione alla Marina militare italiana quando ormai era troppo tardi. La responsabilità è esclusivamente del Cavaliere e dei suoi ministri, a cominciare da Roberto Maroni, il quale ieri per essersi speso alla ricerca di un accordo con Tunisi è stato gratificato in Parlamento del titolo di assassino. “Lampedusa, soluzione finale” titolava il Fatto con un commento del suo direttore, Antonio Padellaro, il quale addebitava a Berlusconi d’aver cercato di sdrammatizzare il processo Ruby anziché essersi messo in gramaglie per la tragedia nel canale di Sicilia. “Effetti collaterali” era invece il titolo del Manifesto: per il quotidiano comunista i clandestini non sono morti causa disgrazia, ma per il proibizionismo e per la nostra colpevole ingerenza “umanitaria” in Libia, tesi ribadita anche dall’altro giornale della sinistra extraparlamentare, Liberazione. M. Belpietro
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