Lettera 9
Travaglio parla chiaro solo quando parla degli sbagli degli altri, mai dei propri. "Non ci sono più parole...", scrive in merito al "suicidio" dell'utopistico Movimento di Grillo (poi, infatti, prosegue con qualche altro migliaio di parole...). Se il sommo vate riuscisse a trovare un minimo di modestia e di umiltà potrebbe semplicemente dire: "Signori, anche stavolta, come molti altri, ho puntato sul cavallo sbagliato; solo che io vi ho rotto le balle con dozzine di articoli e interventi saccenti in cui sostenevo che era l'unica speranza per l'Italia".
E, invece di parlare di suicidio dell' M5S, potrebbe riconoscere che si trattava di un aborto, frutto delle orgiastiche scopate che Grillo e Casaleggio si son fatti con le folle disperate. Dar ragione, insomma, a tutti coloro che, pur disperati o semplicemente delusi dai precedenti governi, fin dall'inizio hanno pensato che quello era un movimento di protesta nato morto, con zero possibilità di governare e che per questo non lo hanno mai votato. Ma, che il dottor-so-tutto-io possa dar ragione agli altri, è pretendere troppo.
Vittorio Unosbagliofirmatotravaglio ExInFeltrito
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