Dagosapiens, una domanda ad Aisha, se e quando vorrà rispondere. Libera di scegliere la religione che preferisci, Aisha: è una scelta e un fatto personale. Tu però al tuo ritorno hai deciso di rendere pubblica quella scelta; e lo hai fatto in modo plateale. In quei tuoi lunghi mesi avrai riflettuto sulle conseguenze che avrebbe avuto quel tuo gesto. Al fatto che facevi un favore alle mele marce della tua nuova religione, ai terroristi e alla loro propaganda, ci avevi pensato?
Vittorio Auguridivitaserena ExInFeltrito
DiStImIcAmEnTe

QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)
...ma ora...
STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)
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mercoledì 13 maggio 2020
martedì 12 maggio 2020
Aisha, l'Italia si meritava il tuo finale?
E così, come previsto, i terroristi islamici esultano; e dal loro punto di vista hanno ragione. Gli mandiamo là una Silvia, se la rapiscono per 18 mesi, la convertono all'Islam, ci chiedono un bel pacco di milioni e ci rimandano una Aisha che, quando arriva in Italia, sta bene attenta a non mettersi un paio di jeans e una maglietta. Un bel colpaccio hanno fatto, non c'è che dire. Almeno ci è stata risparmiata la ciliegina sulla torta: sai le altre risate che si facevano se tornava anche incinta?!
Vittorio Celomeritiamoiltuofinale? ExInFeltrito
Vittorio Celomeritiamoiltuofinale? ExInFeltrito
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lunedì 11 maggio 2020
Aisha-Silvia, la "vispa teresa" cooperante islamica
POSTA! - E’ POSSIBILE SCARICARE SUL MES LE SPESE PER IL RISCATTO DI SILVIA ROMANO? - MI PERMETTO UN SUGGERIMENTO A QUESTE GIOVANI CHE VANNO A FARE DEL VOLONTARIATO ALL'ESTERO; ANCHE DA NOI CI SONO MILIONI DI POVERI, INDIGENTI CHE VIVONO IN BARACCOPOLI INDEGNE. ANCHE LORO AVREBBERO BISOGNO DI VOI - CON LE NOSTRE "VISPE-TERESE" NOI CI COPRIAMO DI RIDICOLO E L'ISLAM CONTINUA A FARE BUONI AFFARI…
Lettera 10
Dagosapiens, con quella povera Aisha ci hanno fatto proprio uno scherzo da ...imam, non c'è che dire. Con le nostre "vispe-terese" noi ci copriamo di ridicolo e l'Islam continua a fare buoni affari. Questa volta da quelle parti si sono superati: quattro milioni di euro e un'infedele in meno.
Vittorio Poveraisha ExInFeltrito
P.S. E meno male che all'Islam il colpaccio non è riuscito del tutto: Aisha non è incinta.
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giovedì 18 agosto 2016
Monokini? Bikini? Burkini? Nokini!
Guardo le foto di quelle donne musulmane che fanno il bagno a Cannes. Sorridono. Sembrano felici. Sembrano; chissà come, perché e da chi sono state fatte quelle foto. Perché nessuno potrà mai convincermi che un essere umano (donna o uomo che sia) possa essere contento e soddisfatto di andare al mare con addosso tutta quella stoffa appiccicata alla pelle, piena d'acqua e di sabbia. Donna o uomo che sia, dicevo. Il fatto è che tocca solo alle donne. I loro uomini hanno mai provato a fare il bagno in quelle condizioni? Hanno mai provato a mettersi ...nei loro panni bagnati e costrittivi? Perché non provano?? Perché non hanno compassione delle loro donne intabarrate di nero dalla testa ai piedi, anche sotto il solleone, mentre loro girano belli freschi in pantaloncini e maglietta? Fatti loro, potremmo dire. Certo. Basta che non ci vengano a dire che le loro donne "vogliono" stare così, sottomesse e discriminate. N-o-n c-i c-r-e-d-o, a meno che esse non siano in uno stato di totale ignoranza. Ignoranza, sessismo, discriminazione, oscurantismo che comunque, si consolino, vengono favoriti, in misure diverse, da quasi tutte le religioni e non solo dalla loro. Insomma, gente del monokini, del bikini o del burkini: ecchecacchio, ma non vi dà fastidio la roba bagnata appiccicata addosso? Mai provato senza? L'acqua è fatta per andarci dentro nudi, checchè ne dica santa romana chiesa o santo arabo islam. Viva i nordici, ai quali il protestantesimo ha insegnato a non aver vergogna di un corpo nudo. Viva le terme austriache, dove il costume è addirittura vietato. Viva il naturismo delle coste croate. Viva una mente, e un corpo, il più possibile liberi.
Vittorio Mavaffanbagno ExInFeltrito
giovedì 11 agosto 2016
Ragazzi... problematici e Islam
UN 14ENNE DI ORIGINI MAROCCHINE HA APPICCATO IL FUOCO ALL’ALTARE IN UNA CHIESA IN PROVINCIA DI CUNEO - I CITTADINI: “COSA SAREBBE SUCCESSO IN UN PAESE MUSULMANO, SE UN RAGAZZINO CRISTIANO AVESSE PROVATO A DARE FUOCO AD UNA MOSCHEA?”
«Vorrei vedere se in un paese musulmano un ragazzino cristiano avesse provato a dare fuoco ad una moschea...», sottolinea qualcuno. «Ma senza andare troppo lontano, immagina se un marmocchio padano avesse fatto la stessa cosa in una moschea Italiana», scrive un altro, «il ragazzo problematico» sarebbe diventato uno «xenofobo, razzista che agiva per ritorsione».
Da "Libero quotidiano"
mercoledì 25 novembre 2015
Buon Corano di ...pace a tutti.
Recentemente Papa Francesco ha dichiarato che «il Corano è un libro di pace». Cerchiamo allora di capire quanto ci sia di vero leggendo una dei versetti più in voga in questo periodo, confrontandoli con traduzione differenti.
«Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri». (Sura 47:4).
Prendiamo ora come riferimento una delle traduzioni del Corano in italiano più diffuse e accettate da tutte le comunità islamiche in Italia, quella fatta da Hamza Piccardo (un italiano convertito all’Islam negli anni ’70).
«Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l’ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah.»
Questa nuova versione potrebbe apparire più addolcita rispetto a quella precedente, ma non è facile intravedervi segnali di pace.
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Il Corano (che dall’arabo significa “Recitazione”) è meno un testo e più una recitazione di questo testo in arabo. È dunque, per i non-arabofoni, una lunga serie di suoni imparati a memoria, in “Scuole coraniche” (Madrassa, dove gli islamici imparano ad odiare l’Occidente). Si tratta di una vera propaganda, di un lavaggio del cervello al quale l’islamico viene sottomesso, spesso dall’età di 4 anni!
4. A FIL DI CORANO
In quanto segue, quando le parole “gli” o “loro” non verranno precisate, esse designeranno tutti coloro che non si sono sottomessi ad Allah: gli ebrei, i cristiani, gli eretici, gli infedeli, gli associatori, i politeisti e i miscredenti.
a) Chiamata all’assassinio
[Corano 2:191] “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.”
[Corano 4:89] “Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate.Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati.” [Corano 4:91] “Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.” [Corano 5:33] “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso.” [Corano 8:12]
“E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo [decapitateli], colpiteli su tutte le falangi!” [Corano 8:17] “Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.” Altrimenti detto è l’assoluzione anticipata per un omicida, purché uccida un infedele in nome d’Allah. [Corano 9:5] “Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.” [Corano 17:33] “E non uccidete, senza valida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di uccidere. Se qualcuno viene ucciso ingiustamente, diamo autorità al suo rappresentante; che questi però non commetta eccessi [nell'uccisione] e sarà assistito.”
Dunque, secondo il Corano, esistono delle ragioni assolutamente valide, conformi al Diritto, per uccidere. [Corano 33:61]
“Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte [nella versione francese: “… uccisi senza pietà”]”. [Corano 47:4]
“Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo [decapitateli] finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah.”
b) Odio contro gli ebrei, i cristiani e gli infedeli
[Corano 5:51] “O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni [versione francese: “… gli ebrei e i cristiani”],
essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.” [Corano 9:30] “Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!” [Corano 5:14]
“Con coloro che dicono: “Siamo cristiani”, stipulammo un Patto. Ma dimenticarono una parte di quello che era stato loro ricordato.
Suscitammo tra loro odio e inimicizia fino al Giorno della Resurrezione. Presto Allah li renderà edotti su quello che facevano.”
Negli Hadith, si può facilmente fare una “messe” di propositi anti-ebraici e anti-cristiani, a volte molto violenti, come : “Un gruppo dei Banu Israele (Figli d’Israele) si era perduto. Non so cosa gli sia capitato, ma penso che si siano trasformati in ratti.” (Detto d’Abu Huraira, Muslim XLII 7135 e Bukhari LIV 524).
c) Le 3 ineguaglianze fondamentali dell’Islam
L’islamico è superiore al non-islamico [Corano 3:110] “Voi siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah.
Se la gente della Scrittura credesse, sarebbe meglio per loro; ce n’è qualcuno che è credente, ma la maggior parte di loro sono empi [versione francese: “… sono dei pervertiti”].”
L’uomo è superiore alla donna
[Corano 4:34] “Gli uomini sono preposti alle donne [versione francese: “… hanno autorità sulle donne”], a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.”
Il padrone è superiore allo schiavo
L’Islam non ha ancora abrogato la Schiavitù, ancora praticata in Arabia Saudita e nel Sudan, dove la Tratta dei neri è ancora d’attualità, come l’attesta la testimonianza commovente di un sudanese nero e cristiano, di nome Simon Deng, ridotto in Schiavitù dal Regime arabo islamista di Khartoum, testimonianza raccolta dalla giornalista francese Caroline Fourest, che si può trovare sul sito Internet: http://www.occidentalis.com/article.php?sid=2738 (in francese). Se l’Islam non ha abolito la Schiavitù (lo può fare?) è semplicemente dovuto al fatto che il suo obiettivo è il Califfato mondiale dove i non-islamici avrebbero la scelta fra la conversione, la morte o, nel migliore dei casi, la Dhimmitude per le “genti del Libro” (ebrei e cristiani), che è uno statuto di sub-uomo ( http://www.dhimmitude.org/archive/articlef1.html ).
d) Pena di morte per colui che lascia l’Islam
“Ma senza alcun dubbio li avrei uccisi perché il Profeta ha detto: se qualcuno (un islamico) si allontana dalla sua religione, uccidetelo.” (Detto d’Ikrima, Bukhari LII 260). Voi ne conoscete molte, di religioni, che chiamano ad uccidere colui che desidera lasciarle?
5. MUHAMMAD (MAOMETTO), IL “BUON ESEMPIO”
Non possiamo finire senza parlare di questo simpatico “profeta” per questa simpatica “religione”. Qualche tratto del carattere di colui che qualsiasi buon islamico deve imitare, trovato negli Hadith o nel Corano:
Muhammad (Maometto) ha fatto:
“Quando l’apostolo di Allah ebbe tagliato i piedi e le mani di quelli che gli avevano rubato i cammelli e che ebbe loro levato gli occhi con dei chiodi riscaldati sul fuoco, Allah lo ammonì e rivelò: la punizione di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo apostolo e che li affrontano con tutte le loro forze per seminare la discordia sulla Terra, sarà l’esecuzione (per Decapitazione) o la Crocefissione.” (Detto d’Abu Zinad, Dawud XXXVIII 4357).
Muhammad (Maometto) ha fatto:
“L’apostolo di Allah ha lapidato a morte una persona della tribù dei Banu Aslam, un ebreo e sua moglie.” (Detto di Jabir Abdullah, Muslim XVII 4216).
Muhammad (Maometto) diceva e faceva:
“Quando l’apostolo di Allah aveva intenzione di condurre una spedizione per saccheggiare (Ghazw o Ghazwa in arabo, ciò che in francese si traduce con “Razzia” – nel caso del Profeta un tale Saccheggio costituiva un aspetto della Jihad) egli impiegava una formula equivoca per far credere che andava in un’altra direzione.” (Detto di Ka’b ibn Malik, Bukhari LII 197). “Ti interrogheranno a proposito del bottino. Di’: “Il bottino appartiene ad Allah e al Suo Messaggero”. Temete Allah e mantenete la concordia tra di voi. Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero, se siete credenti.” [Corano 8:1].
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Note : Tale è l’Islam da quattordici secoli! È un’ideologia che strumentalizza una religione e che mira a sottomettere l’umanità allo stesso titolo che il Nazismo o il Comunismo. L’Islam è dunque incompatibile con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino costitutiva delle leggi della (nostra) Repubblica francese. Si possono trovare gli Hadith (in inglese) sul sito della Muslim Students Association of South California University: http://www.usc.edu/dept/MSA/reference/searchhadith.html.
Per sapere se una Sura è medinese o meccana, visitate il sito: http://www.islamophile.org/spip/rubrique5.html. Potete trovare questa presentazione (in francese) in formato .pdf su: http://www.grouik-grouik.org/sita/presentation_islam.pdf o http://www.coranix.org/action/presentation_islam.pdf. Questo documento è stato verificato da uno specialista dell’Islam. Alcune URL sono soggette ad essere provvisoriamente disattivate.
Diffondete questo documento in forma stampata o elettronica!
tratto dal sito
http://sitamnesty.files.wordpress.com/2010/03/evviva_il_corano_v1.pdf
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Poi, su huda.it, invece si legge:
....alla luce della concezione islamica dell’universo e della pace...
i musulmani sentono una grande responsabilità nei confronti dell’umanità, proprio perché devono realizzare la pace sulla terra, nel loro intimo, nelle loro famiglie...
L’Islam suggerisce ai credenti la moderazione, che è una via di mezzo tra gli estremismi...
l’Islam non è una religione arbitraria che si prefigge di costringere anche gli altri ad adottarla....
L’Islam esorta infatti ad una totale tolleranza...
La dottrina islamica è rivoluzionaria, e rappresenta la lotta contro l’egoismo dell’uomo, contro l’ingiustizia e contro i pregiudizi politici, economici, razziali e religioni; è l’impegno per stabilire la vera pace tra le nazioni, nelle quali l’Islam mira al ristabilimento della dignità dell’uomo ed alla sua emancipazione dalla schiavitù... incoraggia il mutuo rispetto, l’amicizia e la pietà tra gli esseri umani...
http://www.huda.it/cent_it/libri_islam_pace_03.htm
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Dio non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case. Dio ama coloro che si comportano con equità.
(Corano, 60:8)
CONCLUSIONI ???
«Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri». (Sura 47:4).
Prendiamo ora come riferimento una delle traduzioni del Corano in italiano più diffuse e accettate da tutte le comunità islamiche in Italia, quella fatta da Hamza Piccardo (un italiano convertito all’Islam negli anni ’70).
«Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l’ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah.»
Questa nuova versione potrebbe apparire più addolcita rispetto a quella precedente, ma non è facile intravedervi segnali di pace.
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Il Corano (che dall’arabo significa “Recitazione”) è meno un testo e più una recitazione di questo testo in arabo. È dunque, per i non-arabofoni, una lunga serie di suoni imparati a memoria, in “Scuole coraniche” (Madrassa, dove gli islamici imparano ad odiare l’Occidente). Si tratta di una vera propaganda, di un lavaggio del cervello al quale l’islamico viene sottomesso, spesso dall’età di 4 anni!
4. A FIL DI CORANO
In quanto segue, quando le parole “gli” o “loro” non verranno precisate, esse designeranno tutti coloro che non si sono sottomessi ad Allah: gli ebrei, i cristiani, gli eretici, gli infedeli, gli associatori, i politeisti e i miscredenti.
a) Chiamata all’assassinio
[Corano 2:191] “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.”
[Corano 4:89] “Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate.Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati.” [Corano 4:91] “Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.” [Corano 5:33] “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso.” [Corano 8:12]
“E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo [decapitateli], colpiteli su tutte le falangi!” [Corano 8:17] “Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.” Altrimenti detto è l’assoluzione anticipata per un omicida, purché uccida un infedele in nome d’Allah. [Corano 9:5] “Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.” [Corano 17:33] “E non uccidete, senza valida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di uccidere. Se qualcuno viene ucciso ingiustamente, diamo autorità al suo rappresentante; che questi però non commetta eccessi [nell'uccisione] e sarà assistito.”
Dunque, secondo il Corano, esistono delle ragioni assolutamente valide, conformi al Diritto, per uccidere. [Corano 33:61]
“Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte [nella versione francese: “… uccisi senza pietà”]”. [Corano 47:4]
“Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo [decapitateli] finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah.”
b) Odio contro gli ebrei, i cristiani e gli infedeli
[Corano 5:51] “O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni [versione francese: “… gli ebrei e i cristiani”],
essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.” [Corano 9:30] “Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!” [Corano 5:14]
“Con coloro che dicono: “Siamo cristiani”, stipulammo un Patto. Ma dimenticarono una parte di quello che era stato loro ricordato.
Suscitammo tra loro odio e inimicizia fino al Giorno della Resurrezione. Presto Allah li renderà edotti su quello che facevano.”
Negli Hadith, si può facilmente fare una “messe” di propositi anti-ebraici e anti-cristiani, a volte molto violenti, come : “Un gruppo dei Banu Israele (Figli d’Israele) si era perduto. Non so cosa gli sia capitato, ma penso che si siano trasformati in ratti.” (Detto d’Abu Huraira, Muslim XLII 7135 e Bukhari LIV 524).
c) Le 3 ineguaglianze fondamentali dell’Islam
L’islamico è superiore al non-islamico [Corano 3:110] “Voi siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah.
Se la gente della Scrittura credesse, sarebbe meglio per loro; ce n’è qualcuno che è credente, ma la maggior parte di loro sono empi [versione francese: “… sono dei pervertiti”].”
L’uomo è superiore alla donna
[Corano 4:34] “Gli uomini sono preposti alle donne [versione francese: “… hanno autorità sulle donne”], a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.”
Il padrone è superiore allo schiavo
L’Islam non ha ancora abrogato la Schiavitù, ancora praticata in Arabia Saudita e nel Sudan, dove la Tratta dei neri è ancora d’attualità, come l’attesta la testimonianza commovente di un sudanese nero e cristiano, di nome Simon Deng, ridotto in Schiavitù dal Regime arabo islamista di Khartoum, testimonianza raccolta dalla giornalista francese Caroline Fourest, che si può trovare sul sito Internet: http://www.occidentalis.com/article.php?sid=2738 (in francese). Se l’Islam non ha abolito la Schiavitù (lo può fare?) è semplicemente dovuto al fatto che il suo obiettivo è il Califfato mondiale dove i non-islamici avrebbero la scelta fra la conversione, la morte o, nel migliore dei casi, la Dhimmitude per le “genti del Libro” (ebrei e cristiani), che è uno statuto di sub-uomo ( http://www.dhimmitude.org/archive/articlef1.html ).
d) Pena di morte per colui che lascia l’Islam
“Ma senza alcun dubbio li avrei uccisi perché il Profeta ha detto: se qualcuno (un islamico) si allontana dalla sua religione, uccidetelo.” (Detto d’Ikrima, Bukhari LII 260). Voi ne conoscete molte, di religioni, che chiamano ad uccidere colui che desidera lasciarle?
5. MUHAMMAD (MAOMETTO), IL “BUON ESEMPIO”
Non possiamo finire senza parlare di questo simpatico “profeta” per questa simpatica “religione”. Qualche tratto del carattere di colui che qualsiasi buon islamico deve imitare, trovato negli Hadith o nel Corano:
Muhammad (Maometto) ha fatto:
“Quando l’apostolo di Allah ebbe tagliato i piedi e le mani di quelli che gli avevano rubato i cammelli e che ebbe loro levato gli occhi con dei chiodi riscaldati sul fuoco, Allah lo ammonì e rivelò: la punizione di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo apostolo e che li affrontano con tutte le loro forze per seminare la discordia sulla Terra, sarà l’esecuzione (per Decapitazione) o la Crocefissione.” (Detto d’Abu Zinad, Dawud XXXVIII 4357).
Muhammad (Maometto) ha fatto:
“L’apostolo di Allah ha lapidato a morte una persona della tribù dei Banu Aslam, un ebreo e sua moglie.” (Detto di Jabir Abdullah, Muslim XVII 4216).
Muhammad (Maometto) diceva e faceva:
“Quando l’apostolo di Allah aveva intenzione di condurre una spedizione per saccheggiare (Ghazw o Ghazwa in arabo, ciò che in francese si traduce con “Razzia” – nel caso del Profeta un tale Saccheggio costituiva un aspetto della Jihad) egli impiegava una formula equivoca per far credere che andava in un’altra direzione.” (Detto di Ka’b ibn Malik, Bukhari LII 197). “Ti interrogheranno a proposito del bottino. Di’: “Il bottino appartiene ad Allah e al Suo Messaggero”. Temete Allah e mantenete la concordia tra di voi. Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero, se siete credenti.” [Corano 8:1].
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Note : Tale è l’Islam da quattordici secoli! È un’ideologia che strumentalizza una religione e che mira a sottomettere l’umanità allo stesso titolo che il Nazismo o il Comunismo. L’Islam è dunque incompatibile con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino costitutiva delle leggi della (nostra) Repubblica francese. Si possono trovare gli Hadith (in inglese) sul sito della Muslim Students Association of South California University: http://www.usc.edu/dept/MSA/reference/searchhadith.html.
Per sapere se una Sura è medinese o meccana, visitate il sito: http://www.islamophile.org/spip/rubrique5.html. Potete trovare questa presentazione (in francese) in formato .pdf su: http://www.grouik-grouik.org/sita/presentation_islam.pdf o http://www.coranix.org/action/presentation_islam.pdf. Questo documento è stato verificato da uno specialista dell’Islam. Alcune URL sono soggette ad essere provvisoriamente disattivate.
Diffondete questo documento in forma stampata o elettronica!
tratto dal sito
http://sitamnesty.files.wordpress.com/2010/03/evviva_il_corano_v1.pdf
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Poi, su huda.it, invece si legge:
....alla luce della concezione islamica dell’universo e della pace...
i musulmani sentono una grande responsabilità nei confronti dell’umanità, proprio perché devono realizzare la pace sulla terra, nel loro intimo, nelle loro famiglie...
L’Islam suggerisce ai credenti la moderazione, che è una via di mezzo tra gli estremismi...
l’Islam non è una religione arbitraria che si prefigge di costringere anche gli altri ad adottarla....
L’Islam esorta infatti ad una totale tolleranza...
La dottrina islamica è rivoluzionaria, e rappresenta la lotta contro l’egoismo dell’uomo, contro l’ingiustizia e contro i pregiudizi politici, economici, razziali e religioni; è l’impegno per stabilire la vera pace tra le nazioni, nelle quali l’Islam mira al ristabilimento della dignità dell’uomo ed alla sua emancipazione dalla schiavitù... incoraggia il mutuo rispetto, l’amicizia e la pietà tra gli esseri umani...
http://www.huda.it/cent_it/libri_islam_pace_03.htm
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NON UCCIDERE (Corano 5:32)
Chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera . E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità. Il Nobile Corano, 5:32
Si sprecano le citazioni di questo versetto coranico, da chi sostiene che l'Islam è una religione di pace, ma arricchito del suo contesto il significato è opposto, con buona pace dei ben pensanti. Ecco il testo completo:
32 Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera . E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità.
I Nostri messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra.
33 La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso. (Il Nobile Corano, traduzione di Hamza Piccardo, UCOII)
Ecco il commento di Robert Spencer ai due Versetti, che chiudono il racconto Coranico dell'uccisione di Abele:
Quello che non viene mai menzionato da tutti quelli che citano questo Versetto come se condannasse la violenza della jihad Islamica, sono molti fatti rilevanti: è inserito in un contesto di ammonimenti per gli Ebrei e non è presentato come un principio universale; contiene questa importante eccezione "a meno che non sia un assassino o un malfattore", ed è seguito dal Versetto 33, che specifica la pena per i malfattori: "Il castigo per chi muove guerra ad Allah e al suo Messaggero, e lotta con forza e sparge misfatti e corruzione sulla terra è: esecuzione o crocifissione o amputazione di mani e piedi di lati opposti o l'esilio dal paese: questa è la loro ignominia in questo mondo e subiranno una terribile punizione nell'altro".
Questo brano sta solo spiegando che cosa bisogna fare ai Giudei che rifiutano Maometto, non sta prescrivendo principi di alta moralità. Ibn Warraq lo riassume così: "I presunti nobili sentimenti sono in realtà un monito agli Ebrei. Il messaggio è : 'Comportatevi bene, altrimenti...'. Ben lontani dal condannare la violenza, questi Versetti evidenziano aggressivamente che chiunque si opporrà al Profeta sarà ucciso, crocifisso, mutilato o esiliato!".
http://www.webalice.it/pvmantel/articoli/contesto.html
E' così oppure si tratta di interpretazioni sbagliate???
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POI, PERO', ANCORA LEGGIAMO:
Cosa dice l'Islam sul terrorismo? |
L'Islam è una religione di misericordia e non consente il terrorismo. Dio disse nel Corano:
|
Il profeta Mohammed proibiva
ai soldati di uccidere donne e bambini 1 e li avvisava: {...Non tradire, non essere eccessivo, non uccidere un neonato.}2 Disse anche: {Chiunque abbia ucciso una persona che ha un contratto con i musulmani non profumerà come il Paradiso, sebbene la sua fraganza si sentirà per un periodo di quarant'anni.}3
Il profeta Mohammed
aveva anche proibito la punizione con il fuoco.4
Egli elencò l'omicidio come il secondo di tutti i peccati 5 e avvisava anche che nel giorno del giudizio, {I primi casi a essere giudicati tra persone nel giorno del giudizio saranno quelli di spargimento di sangue.6}7
I musulmani sono anche incoraggiati a essere gentili con gli animali ed è proibito maltrattarli. Una volta il profeta Mohammed
disse: {Una donna fu punita perchè imprigionò un gatto finché morì. Per questo motivo, fu condannata all'Inferno. Quando il gatto era imprigionato, essa non gli diede né cibo né acqua e non lo lasciò libero di nutrirsi degli insetti della terra.}8
Disse anche che un uomo diede da bere a un cane, così Dio dimenticò i suoi peccati a causa di questa buona azione. Fu chiesto
al profeta: “Messaggero di Dio, saremo ricompensati per la gentilezza verso gli animali?” Egli disse: {Esiste una ricompensa per la gentilezza verso ogni forma di vita, animale o umana.}9
In aggiunta, quando i musulmani macellano gli animali è loro imposto di farli spaventare e soffrire il meno possibile. Il profeta Mohammed
disse: {Quando macellate un animale, fatelo nel modo migliore. Uno affili il suo coltello per ridurre la sofferenza dell'animale.}10
Alla luce di questi e altri testi islamici, l'atto di incitare al terrore nei cuori dei civili senza difese, la distruzione completa di edifici e proprietà, il bombardamento e lo storpiare uomini innocenti, donne e bambini sono atti proibiti e detestabili secondo l'Islam e i musulamni. I musulmani seguono una religione di pace, misericordia e perdono e la maggior parte non ha nulla a che vedere con i violenti eventi che sono associati ai musulmani. Se un musulmano commette un atto di terrorismo, questa persona sarà colpevole di violare le leggi dell'Islam.
----------------------------------------CONCLUSIONI ???
giovedì 22 gennaio 2015
Don Francesco, Islam e conigli
Lettera 20
E' ancora vivo, per cui non si rivolta nella tomba, ma nel letto immagino di sì. Parlo dell'ex-papa Benedetto. Non so cosa darei per conoscere i suoi pensieri in merito al comportamento del suo successore che, più che fare il papa, fa il parroco di campagna, tra colombe della pace e conigli scopatori, e che per tenersi buono l'Islam e mettere un po' più in sicurezza il Vaticano trasforma il "porgi l'altra guancia" in un "ti dò un pugno" (vorrei proprio vedere l'Islam che fa una mossa del genere a beneficio di un'altra religione!). Ma lasciamo l'eccesso di sesso dei conigli e veniamo a quello di Dagospia.
Capisco che vivi di pubblicità e che con culi, cazzi, tette in abbondanza attiri lettori. Se per questo perdi dei cattolici integralisti, puritani o bigotti "alla Chiara e Luciano", con i quali ti sei divertito a rincarare la dose, a un ateo con ascendente porcello quale il sottoscritto non solo non dispiace ma fa piacere (così come se la religione perde fedeli).
E anche se a lasciare Dagospia fossero piccoli opinionistucoli come il sottoscritto non sarebbe molto grave. Ciò che credo tu debba evitare, Dago, è che il "nostro" sito perda collaboratori del livello di quel Roland Delmay che ti ha scritto ieri (condivido tutto) per darti il suo addio. Un esamino di coscienza ti si impone.
Selezionare meglio e ampliare la rosa degli articoli e dei giornalisti. Ma anche, purtroppo, non in nome della religione ma del buon gusto, ...commettere meno atti impuri. Questa la penitenza per avere l'assoluzione e salire di qualche gradino nel paradiso dei media.
Vittorio DonFrancesco ExInFeltrito
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domenica 11 gennaio 2015
Il delirio di Travaglio
Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
Commovente questa appassionata difesa della libertà assoluta di satira da parte dei peggiori censori italioti. Gente che per vent’anni ha leccato politici e potenti di ogni colore, praticato e giustificato censure, chiesto e ottenuto la cancellazione di programmi in tv fino alla totale abolizione della satira dalla Rai,
si lancia ora come scudo umano a protezione dei corpi ormai esanimi dei giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo, quindi a costo e rischio zero, difendendo il diritto-dovere della satira di attaccare chiunque, senza limiti di tono né di buon gusto, foss’anche una divinità o un’intera religione, in qualunque parte del mondo. Purché, of course, non in Italia. Il loro motto è: scherza coi fanti e pure coi santi, ma lascia stare i politici italiani.
La storia di Daniele Luttazzi, ostracizzato da tutte le tv da 13 anni, parla da sé. Nel 2001 finisce nel mirino del Cda Rai perché, nel suo Satyricon su Rai2 diretta da Carlo Freccero, ha osato annusare gli slip rossi di Anna Falchi e mangiare una finta cacca di cioccolata in polemica con il consigliere Alberto Contri, che l’ha accusato di coprofagia; poi s’è azzardato a intervistare Pannella e Flores d’Arcais, che hanno criticato il Vaticano. Ma il suo peccato mortale è invitare il sottoscritto, il 14 marzo, 40 giorni prima delle elezioni, a presentare L’odore dei soldi, un libro scritto con Elio Veltri sui rapporti di B. (e Dell’Utri) con la mafia e le misteriose origini delle sue fortune.
Tema largamente disertato dalla cosiddetta informazione. Da quella notte succede di tutto. Mario Landolfi (An), presidente della Vigilanza, spara: “Il programma di Luttazzi va chiuso, Freccero dev’essere allontanato, Zaccaria e tutto il vertice Rai devono dimettersi”. Paolo Romani (FI): “Attacco proditorio, vergognoso, senza precedenti contro il presidente Berlusconi sul servizio pubblico. Chiediamo una riunione immediata della Vigilanza per chiedere le dimissioni del vertice Rai e dei suoi direttori”.
B. scende da Arcore a Roma, parla con Bossi (“è più indignato di me”), poi riunisce a pranzo il consiglio di guerra: Casini, Letta, Bonaiuti, Buttiglione, Pisanu, La Loggia, Scajola e Tremonti. Passa la proposta Casini: la Casa delle Libertà (si chiama così) diserterà tutti i programmi Rai. Due giorni, non di più. Cossiga parla di “crimine politico alla Rai”. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Mario Petrina, duetta con Emilio Fede al Tg4 e si scaglia contro Luttazzi e il sottoscritto: denuncia il primo per “esercizio abusivo della professione giornalistica” e invoca per il secondo un procedimento disciplinare per lesa “deontologia”.
Anche da sinistra si spara a zero. Ecco il verde Marco Boato: “Quel che è accaduto a Satyricon è inaccettabile, tanto più grave in quanto avvenuto a Camere sciolte. In una democrazia non si fanno processi sommari per via mediatica. Non è satira, ma una scorretta operazione televisiva”.
E Francesco Rutelli, candidato premier: la reazione della Cdl contro Satyricon “è stata legittima rispetto all’uso di una trasmissione per fare propaganda politica, ma c’è il diritto di replica”. D’Alema afferma: “Satyricon è un boomerang per la sinistra”. Fede invece osserva: “Satyricon è un boomerang per la sinistra”. E Dell’Utri, più sobrio: “Luttazzi è un cretino”.
Il Foglio di Giuliano Ferrara e il Giornale si associano alla richiesta di cacciare Luttazzi e il vertice Rai che non l’ha zittito in tempo. Sul Corriere, Paolo Franchi sostiene che la sua “non è satira”. Oltre a quelle pubbliche – e alla raffica di cause civili miliardarie firmate da B., Dell’Utri, Tremonti, Fininvest, Mediaset e Forza Italia contro di lui, contro Freccero e contro gli autori ed editori de L’odore dei soldi – Luttazzi riceve anche minacce private: lettere anonime, dossier sulla sua vita privata, telefonate mute, strane intrusioni in casa sua.
Anche perché Il Giornale di Belpietro ha pensato bene di pubblicare la sua dichiarazione dei redditi, col suo indirizzo ben visibile. E, nell’indifferenza generale, è costretto a girare sotto scorta per mesi, con le auto della polizia che circondano i teatri durante i suoi spettacoli.
Almeno quei pochi teatri che non gli negano il palco per motivi di opportunità politica. Satyricon intanto viene chiuso, prim’ancora dell’editto bulgaro di B. (18 aprile 2002) contro Biagi, Santoro e Luttazzi. Non riaprirà mai più.
Il 16 novembre 2003 va in onda – tra mille difficoltà – la prima puntata di RaiOt di Sabina Guzzanti, dedicata alle tv di B. e alla legge Gasparri allora in discussione. Un trionfo: 18,37% di share, con punte del 26. Record della serata tv, record storico di Rai3. Infatti il programma viene subito sospeso e poi chiuso dal vertice Rai (presidente Lucia Annunziata, dg Flavio Cattaneo, direttore di rete Paolo Ruffini, Cda con noti intellettuali liberali come Alberoni, Petroni, Rumi, Veneziani). I grandi giornali giustificano l’epurazione.
Sebastiano Messina, su Repubblica, insinua una manovra studiata a tavolino dalla Guzzanti per passare da martire: “Un concitato gioco delle parti nel quale il fantasma della censura berlusconiana – dunque dell’intolleranza del potere – è riuscito a far litigare furiosamente il direttore di Rai3 e la più brava imitatrice di Berlusconi e D’Alema... Questa surreale commedia dell’assurdo è cominciata quando Ruffini... ha chiesto agli autori di RaiOt di rinviare di una settimana l’esordio per ‘un problema di opportunità’, alla vigilia dei funerali per i caduti di Nassiriya...
Ma sollevava anche – senza ipocrisia – la questione della compatibilità di ‘alcuni momenti del programma’ con la ‘sobrietà’ di Rai3... Gli autori e la protagonista hanno ceduto precipitosamente alla tentazione di dimostrare al mondo (con un intempestivo pathos rivoluzionario) che la realtà si adeguava alla satira, e il Berlusconi in carne e ossa faceva esattamente quello che loro gli facevano dire nella parodia televisiva, censurando proprio la sfida alla censura”.
Il pretesto usato dalla Rai per la serrata, oltre alla mancanza di “sobrietà”, è che Mediaset (teoricamente la concorrenza) ha denunciato il programma per 20 milioni. I giornali se la bevono e rincarano la dose, portando altra acqua al mulino della censura. Giordano Bruno Guerri osserva sul Giornale che RaiOt “non fa ridere”, “dice un sacco di sciocchezze preconcette” e soprattutto si permette di “prendersela con Lucia Annunziata solo perché è presidente della Rai e brava e donna... I sabiniguzzanti piangono sempre che non c’è libertà di dire e sono sempre lì a dire quello che vogliono ovunque, anche sui muri: naturalmente tra i collaboratori dietro le quinte ci sono Curzio Maltese e Marco Travaglio, ormai Bibì e Bibò”. Il Foglio deride la Guzzanti che “grida al regime, ciancia di censura e va in onda” (sic).
Esprime “solidarietà a Ruffini”. Andrea Marcenaro trova che l’“arricciare il naso” di Sabina è tipico dei cocainomani. Per Giuliano Ferrara la Guzzanti “dovrebbe stare zitta” perché “ha qualcosa di teppistico e crassamente ignorante”. E la censura se l’è cercata lei “apposta per gridare al regime”, “rompendo ogni regola, come fecero Santoro e Biagi”.
Poi, bontà sua, riconosce che la proposta del vertice Rai “di produrre cinque puntate, farle vedere ai signori amministratori editori, e poi e solo poi mandarle in onda, visto sottoscritto e autorizzato, non è bella, tutt’altro”. E così viene scavalcato in intolleranza dal direttore del Riformista, Antonio Polito: “Se si esclude l’ipotesi che la Rai sia Hyde Park Corner, bisogna concludere che ieri il Cda della Rai si è comportato come il Cda di un’azienda...
Leggiamo vibrate proteste per attentati alla libertà di satira, di attacchi alla democrazia, di dissenso imbavagliato... Non c’è né censura né punizione, né per il direttore di rete, che pure aveva seri dubbi sull’opportunità di mandare in onda RaiOt, né per la Guzzanti. In questo ha ragione la Annunziata... E ora? Spetta alla Guzzanti. Ci sono ampi margini per far ridere irridendo i potenti senza indulgere all’invettiva e senza offendere mezzo mondo, ebrei compresi. Li sfruttino da bravi professionisti ben pagati, nei limiti della deontologia, cui forse la satira non è tenuta ad attenersi, ma il servizio pubblico radiotelevisivo sì”. Il solito Messina, su Repubblica, parla di “brutto programma” che “non funziona”, non è “satira, ma comizio”.
Stavolta gli attacchi alla satira da sinistra superano addirittura quelli da destra: chi chiede alla Guzzanti di registrare le altre puntate e sottoporle all’imprimatur del Cda e della Vigilanza (la satira “col permesso de li superiori”), chi invoca “moderazione”, chi “contraddittorio”, chi “par condicio”. La satira col bilancino.
Nel novembre 2008 Luttazzi torna in tv dopo sette anni su La7 con Decameron. Che però viene chiuso dalla rete l’8 dicembre, dopo la quinta puntata. Il pretesto è una visione surreal-pornografica di Luttazzi, che descrive Giuliano Ferrara in una vasca da bagno piena di escrementi con B., Previti e la Santanchè in completo sadomaso armata di frustino.
Ma il vero movente è che sta per andare in onda la sesta puntata sul Papa, il Vaticano e i preti pedofili. I soliti giornaloni scrivono che non è censura: è Luttazzi che è volgare e blasfemo. Ecco: la satira, con buona pace di Aristofane, Ruzante e Rabelais, dev’essere pia, ossequiente e rispettosa del bon ton. Almeno in Italia.
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Filippo Facci contro Travaglio e Luttazzi: che c'entra l'editto islamico con quello bulgaro?
Bene, ora spiegaci che c’entra l’editto islamico con l’editto bulgaro, spiegaci che cosa c’entra - caro Marco-senza-vergogna-Travaglio - la vostra industrietta macinasoldi con la satira vera, quella degli ammazzati di Parigi che graffiavano nella carne viva del pianeta: la religione, l’islam, l’ebraismo, l’Occidente, la crisi. Spiegaci che cosa cazzo c’entra (scusa la parola cazzo, ma fa sempre satira) con le vostre cazzate dove il rischio massimo era una reprimenda di Sandro Bondi; che cosa c’entra cioè il martirio vero (inteso come pericolo di vita) con il martirio finto (inteso come requisito di carriera).
La rivista Charlie Hebdo rischiava la pelle ogni giorno senza guadagnarci granché, si faceva il mazzo per sopravvivere sul mercato: non pretendeva d’essere inserita d’ufficio nella tv di Stato con programmi scadenti, roba che poi moriva da sola anche nella tv privata (come a La7) perché semplicemente non faceva ascolti: vero Luttazzi?, vero Guzzanti?, vero Dandini?, eccetera. Le vignette danesi riprese dai francesi giocavano in un altro campionato, non erano le mutande di Anna Falchi o le cacche di Daniele Luttazzi o il Papa sodomizzato all’Inferno che tanto piaceva a Sabina Guzzanti, non erano le barzellette sporche per le quali voi presunti satiri scomodavate Senofonte e l’articolo 21 della Costituzione, ergendovi a oppressi. Gli ammazzati di Hebdo non facevano comizi a manifestazioni di capi-partito come Grillo o Di Pietro, non andavano in vacanza con fonti univoche e poi politiche come Ingroia, non facevano spettacolini teatrali e libri e dvd e pseudo-lezioni universitarie e monologhi in prima serata da Santoro: facevano satira per davvero e li ricorderemo come esempio coraggioso di libertà di opinione, non li ricorderemo per “l’odore dei soldi” di cui non è rimasto nulla se non i soldi (tuoi) e l’odore (vostro).
Gli ammazzati di Hebdo non pretendevano immunità giudiziarie e civili per autoproclamazione, non pretendevano di poter dire tutto quello che volevano su chi volevano e come volevano: senza mai pagarne un prezzo, perché “la satira non si processa”. Non evocavano di continuo il regime e la censura, non pretendevano di essere intoccabili persino da una magistratura peraltro acclamata, insomma: non avevano bisogno di pararsi il sedere col diritto di satira ogni volta che gli scappava una cazzata. Perché loro, la satira, non la facevano su Ruby e sulla Carfagna, non la facevano dicendo nano e ciccione o piegandosi su cartacce giudiziarie d’accatto: loro la facevano sulle libertà individuali e collettive sin dagli anni Sessanta, mica su Berlusconi per vent’anni di fila. E ora tu, macchietta rinsecchita e senza sorriso, a sangue caldo torni a romperci le palle coi tuoi ciclostile sul regime, e a pagina 22 del Fatto Quotidiano ospiti pure l’equilibrato Luttazzi che si paragona ai francesi e scrive testualmente che «non c’è bisogno di trasferirsi nei Paesi arabi per trovare resistenze alla satira sulla religione», rivelandoci di aver ricevuto minacce di morte e d’esser stato costretto a mesi sotto scorta.
Ma certo, è un paragone calzante, dietro casa di Luttazzi erano pronti Ferrara e la Santanché coi kalashnikov, c’era anche un piano per prendere ostaggi nel fortino clandestino della Raidue targata Freccero. O forse no, Travaglio e Luttazzi non dicevano sul serio. Forse era satira anche quella, dev’essere così. Comunque occhio: i tre terroristi francesi li hanno seccati, Ferrara e la Santanchè e Berlusconi sono ancora in giro.
di Filippo Facci
Oriana Fallaci, Islam e Europa
IL POLITICALLY CORRECT
Queste creature patetiche, inutili, questi parassiti. Questi falsi sanculotti che vestiti da ideologi, giornalisti, scrittori, teologi, cardinali, attori, commentatori, puttane à la page, grilli canterini, giullari usi a leccare i piedi ai Khomeini e ai Pol Pot, dicono solo ciò che gli viene ordinato di dire. Ciò che gli serve a entrare o restare nel jet-set pseudointellettuale, a sfruttarne i vantaggi e i privilegi, a guadagnar soldi. Questi insetti che hanno rimpiazzato l' ideologia marxista con la moda del Politically Correct. La moda o meglio la viscida ipocrisia che in nome della Fraternité (sic) predica il pacifismo a oltranza cioè ripudia perfino la guerra che abbiamo combattuto contro i nazifascismi di ieri, canta le lodi degli invasori e crucifigge i difensori. La moda o meglio l' inganno che in nome dell' Humanitarisme (sic) assolve i delinquenti e condanna le vittime, piange sui talebani e sputa sugli americani, perdona tutto ai palestinesi e nulla agli israeliani. E che in fondo al cuore vorrebbe rivedere gli ebrei sterminati nei campi di Dachau e Mauthausen. La moda o meglio la demagogia che in nome dell' Égalité (sic) rinnega il merito e la qualità, la competizione e il successo, quindi mette sullo stesso piano una sinfonia di Mozart e una mostruosità chiamata «rap». La moda o meglio la cretineria che in nome della Justice (sic) abolisce le parole del vocabolario e chiama gli spazzini «operatori ecologici». Le domestiche, «collaboratrici familiari». I custodi delle scuole, «personale non insegnante». I ciechi, «non vedenti». I sordi, «non udenti». Gli zoppi, (suppongo), «non camminanti». La moda o meglio la disonestà, l'immoralità, che definisce «tradizione locale» e «cultura diversa» l' infibulazione ancora eseguita in tanti paesi musulmani. Cioè la feroce pratica con cui alle giovani donne, per impedir loro il piacere sessuale, si taglia il clitoride e si cuciono le grandi labbra della vulva. Gli si lascia soltanto una piccola apertura per urinare. (Sicché immagina la sofferenza d' una deflorazione e poi d' un parto...). La moda o meglio la farsa che in Italia usa come portavoce un marocchino secondo il quale gli occidentali hanno scoperto la filosofia greca grazie agli arabi. Secondo il quale la lingua araba è la lingua della Scienza e dal nono secolo la più importante del mondo. Secondo il quale, scrivendo le sue Fables, Jean de La Fontaine non si ispirò a Esopo: plagiò certe novelle indiane tradotte da un arabo di nome Ibn al-Muqaffa. (*) La moda, infine, che permette di stabilire un nuovo terrorismo intellettuale: quello di sfruttare a proprio piacimento il termine «razzismo». Non sanno che cosa significa eppure lo usano lo stesso, con tale impudenza che è inutile riferirgli l' opinione degli intellettuali afro-americani i cui antenati erano schiavi e i cui nonni hanno subito gli orrori del vero razzismo: «Speaking of racism in relation to a religion is a big disservice to the language and to the intelligence. Parlar di razzismo in rapporto a una religione è far torto alla lingua e all' intelligenza»... (* Nota d' Autore) Mi riferisco al marocchino che in un articoletto pubblicato in Italia ha scritto che la mia mancanza di simpatia verso l' Islam è dovuta agli smacchi che avrei avuto con gli uomini arabi. (Da un punto di vista sessuale e sentimentale, s' intende). A questo signore rispondo che, graziaddio, io non ho mai avuto a che fare con un uomo arabo. A parer mio v' è qualcosa, negli uomini arabi, che disgusta le donne di buon gusto. Gli rispondo anche che la sua volgarità prova in pieno il disprezzo che gli uomini arabi vomitano sulle donne. Un disprezzo che contraccambio di tutto cuore.
Queste creature patetiche, inutili, questi parassiti. Questi falsi sanculotti che vestiti da ideologi, giornalisti, scrittori, teologi, cardinali, attori, commentatori, puttane à la page, grilli canterini, giullari usi a leccare i piedi ai Khomeini e ai Pol Pot, dicono solo ciò che gli viene ordinato di dire. Ciò che gli serve a entrare o restare nel jet-set pseudointellettuale, a sfruttarne i vantaggi e i privilegi, a guadagnar soldi. Questi insetti che hanno rimpiazzato l' ideologia marxista con la moda del Politically Correct. La moda o meglio la viscida ipocrisia che in nome della Fraternité (sic) predica il pacifismo a oltranza cioè ripudia perfino la guerra che abbiamo combattuto contro i nazifascismi di ieri, canta le lodi degli invasori e crucifigge i difensori. La moda o meglio l' inganno che in nome dell' Humanitarisme (sic) assolve i delinquenti e condanna le vittime, piange sui talebani e sputa sugli americani, perdona tutto ai palestinesi e nulla agli israeliani. E che in fondo al cuore vorrebbe rivedere gli ebrei sterminati nei campi di Dachau e Mauthausen. La moda o meglio la demagogia che in nome dell' Égalité (sic) rinnega il merito e la qualità, la competizione e il successo, quindi mette sullo stesso piano una sinfonia di Mozart e una mostruosità chiamata «rap». La moda o meglio la cretineria che in nome della Justice (sic) abolisce le parole del vocabolario e chiama gli spazzini «operatori ecologici». Le domestiche, «collaboratrici familiari». I custodi delle scuole, «personale non insegnante». I ciechi, «non vedenti». I sordi, «non udenti». Gli zoppi, (suppongo), «non camminanti». La moda o meglio la disonestà, l'immoralità, che definisce «tradizione locale» e «cultura diversa» l' infibulazione ancora eseguita in tanti paesi musulmani. Cioè la feroce pratica con cui alle giovani donne, per impedir loro il piacere sessuale, si taglia il clitoride e si cuciono le grandi labbra della vulva. Gli si lascia soltanto una piccola apertura per urinare. (Sicché immagina la sofferenza d' una deflorazione e poi d' un parto...). La moda o meglio la farsa che in Italia usa come portavoce un marocchino secondo il quale gli occidentali hanno scoperto la filosofia greca grazie agli arabi. Secondo il quale la lingua araba è la lingua della Scienza e dal nono secolo la più importante del mondo. Secondo il quale, scrivendo le sue Fables, Jean de La Fontaine non si ispirò a Esopo: plagiò certe novelle indiane tradotte da un arabo di nome Ibn al-Muqaffa. (*) La moda, infine, che permette di stabilire un nuovo terrorismo intellettuale: quello di sfruttare a proprio piacimento il termine «razzismo». Non sanno che cosa significa eppure lo usano lo stesso, con tale impudenza che è inutile riferirgli l' opinione degli intellettuali afro-americani i cui antenati erano schiavi e i cui nonni hanno subito gli orrori del vero razzismo: «Speaking of racism in relation to a religion is a big disservice to the language and to the intelligence. Parlar di razzismo in rapporto a una religione è far torto alla lingua e all' intelligenza»... (* Nota d' Autore) Mi riferisco al marocchino che in un articoletto pubblicato in Italia ha scritto che la mia mancanza di simpatia verso l' Islam è dovuta agli smacchi che avrei avuto con gli uomini arabi. (Da un punto di vista sessuale e sentimentale, s' intende). A questo signore rispondo che, graziaddio, io non ho mai avuto a che fare con un uomo arabo. A parer mio v' è qualcosa, negli uomini arabi, che disgusta le donne di buon gusto. Gli rispondo anche che la sua volgarità prova in pieno il disprezzo che gli uomini arabi vomitano sulle donne. Un disprezzo che contraccambio di tutto cuore.
IL SUICIDIO DELL' EUROPA
Quando ero molto giovane, diciassette o diciotto anni, sognavo talmente l' Europa! L' Europa, L' Europa! Bisogna fare l' Europa!».
Quando ero molto giovane, diciassette o diciotto anni, sognavo talmente l' Europa! L' Europa, L' Europa! Bisogna fare l' Europa!».
(…)
Bè: gli italiani delle Italie che non sono la mia Italia dicono che abbiamo fatto l' Europa. I francesi, gli inglesi, gli spagnoli, i tedeschi che gli assomigliano dicono lo stesso. Ma questo Club Finanziario che mi ruba il parmigiano e il gorgonzola, che sacrifica la mia bella lingua e la mia identità nazionale, che mi rompe le scatole con le sue scemenze e le sue bestialità, che cioè parla di Identità-Culturale-col-Medioriente e fornica coi nostri veri nemici, non è l' Europa che io sognavo. Non è l' Europa. È il suicidio dell' Europa.
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