DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

martedì 14 ottobre 2014

Il vate a pallini




Lettera 10
Anche ieri sera, nuovamente, Della Valle era in un tocsciò. Il vate a pallini ha parlato, parlato e parlato, ripetendo, col suo dire e non dire, con le sue trite divagazioni, con i suoi "Mi lasci dire" e "Poi ci arrivo", le sue solite ovvietà e banalità. Formigli mi ha fregato dicendo che il pallinaro avrebbe spiegato qual'è il suo progetto per l'Italia e così son rimasto ad ascoltare. Bla bla bla; alle 22.10 non ce l'ho fatta più e ho spento la TV. Dago, il suo progetto me lo dici tu?
Vittorio Progettoblabla ExInFeltrito

I pompini di Severgnini


venerdì 10 ottobre 2014

Vagine medie



Lettera 1
ornella muti appena svegliaORNELLA MUTI APPENA SVEGLIA
La figlia di Ornella Muti ha voluto renderci edotti sulle dimensioni del suo organo genitale. Se della madre, tutta vestita, dicevamo: "Che gran figa!", ora della figlia, tutta nuda, possiamo solo dire: "Che vagina media".
Vittorio Quelgranpezzodellornella ExInFeltrito




mercoledì 8 ottobre 2014

Giggino 'o sindac...ato


Lettera 10
Giggino 'o sindaco sfancula la legge Severino. Chissà se Giggino 'o magistrato manderà un avviso di garanzia a Giggino 'o sindaco. E, già che ci siamo, chissà se le toghe macchiate di Milano si decideranno a darsi una ripulita e a smettere di rompersi/ci le balle, rimettendosi a lavorare da bravi in silenzio.
Vittorio Brutisporchiecativi Liberato ExInFeltrito

martedì 7 ottobre 2014

Gabbia di matti

L'Ufficio stampa de La 7 smentisce la notizia della chiusura anticipata del programma "La gabbia".
Peccato. Ci avevo tanto sperato, che i toksciò cominciassero a fallire; e quello per primo.
Vittorio Gabbiadimatti ExInFeltrito

venerdì 3 ottobre 2014

De Magistris? De Manettis? De Fiaschis?


“STIMATO MAGISTRATO”? PRIMA DI “WHY NOT”, “POSEIDONE” E “TOGHE LUCANE”, LA CARRIERA DI DE MAGISTRIS ERA GIÀ UN RICCO REPERTORIO DI PATACCHE - DAL PROCESSO SUI FINANZIAMENTI ILLECITI IN CALABRIA A QUELLO SULLA “CLINICA DEGLI ORRORI”

Poi c’è stata la prima inchiesta di De Magistris sulla massoneria. Il pm ipotizzava che un gruppo di “muratori” si riunisse ogni venerdì per tramare contro la regione Calabria: furono inquisiti in 31 per violazione della Legge Anselmi e truffa e associazione per delinquere. Poi gli inquisiti restano sei. In udienza preliminare, tutti prosciolti…



1) Luigi De Magistris fu nominato magistrato di tribunale l’8 luglio 1996 e giunse a Catanzaro quell’anno stesso. Vi rimarrà quattro anni. Il primo procedimento di cui si ha notizia riguarda una contestazione per evasione fiscale a un impresario funebre che però muore prima del rinvio a giudizio. I parenti si oppongono all’archiviazione e all’udienza preliminare riescono ottenere il proscioglimento: «Il fatto non sussiste».

de magistris chiusura campagna elettoraleDE MAGISTRIS CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE
2) Di seguito De Magistris ipotizza illeciti finanziamenti della Regione Calabria per otto strutture alberghiere: 54 indagati tra i quali vari assessori. C’è anche Giuseppe Nisticò, presidente della Regione, e l’avvocato dello Stato Aldo Stigliano. Quest’ultimo viene prosciolto in udienza preliminare. Per il filone “hotel Sibari”, vengono prosciolti tutti gli imputati perché «il fatto non sussiste».

Nisticò e famiglia sono prosciolti anche loro. Il fratello del presidente regionale viene inquisito da De Magistris anche per falso ideologico e sottrazione di beni sequestrati: prosciolto dal gup. Filone “hotel Marina di Bruni e Marina di Marchese”, finanziati dall’Unione europea: 18 imputati (compreso un comandante di polizia, un assessore all’ambiente, il capo di gabinetto regionale) vengono assolti in primo grado e anche in Appello, nel 2008.

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3) Inchiesta 1471/96 sulla cosiddetta «clinica degli orrori»: ne fanno le spese 21 incensurati di una clinica privata con accuse turpi: violenza contro un centinaio di malati mentali, omicidio, favoreggiamento di latitanti, falsi certificati per esonerare dei figli di mafiosi dal militare, sequestro di persona. Clamore mediatico, La vita in diretta (Raidue) si sofferma per settimane.

Tutto era fondato sulle confidenze rese a De Magistris da un ex infermiere. Tra gli arrestati un primario già medico militare pluridecorato con diverse missioni all’estero alle spalle, medico legale nella stessa Procura che l’aveva arrestato, gravemente infartuato dopo la carcerazione. De Magistris, a un anno dal primo arresto, lo incarcerò una seconda volta e tentò di coinvolgere anche Giuseppe Chiaravalloti, avvocato generale presso la Corte d’Appello e futuro presidente della Regione: ma il procedimento che lo riguarda, dopo varie intercettazioni telefoniche, finirà in nulla.
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L’udienza preliminare dell’’inchiesta “clinica degli orrori” sfocia in una sentenza di non luogo a procedere per tutti: De Magistris impugna la sentenza, ma nel gennaio 1999 la Corte d’Appello conferma i proscioglimenti. La vicenda si inerpicherà in un totale di 11 processi in 10 anni, e alla fine saranno assolti tutti gli imputati tranne uno: l’infermiere che aveva fatto da confidente di De Magistris. Il cardiopatico Bonura e il trapiantato di fegato Salvatore Moschella, invece, riceveranno 50mila e 180mila euro per ingiusta detenzione. La clinica, sputtanata, sarà ceduta. La Corte d’Appello liquiderà ingenti riparazioni anche per gli altri.

4) Prima inchiesta di De Magistris sulla massoneria. Il pm ipotizza che un gruppo di “muratori” si riunisca ogni venerdì per tramare contro la regione Calabria: vengono inquisiti in 31 per violazione della Legge Anselmi e truffa e associazione per delinquere eccetera. Poi gli inquisiti restano sei. In udienza preliminare verranno tutti prosciolti perché «il fatto non sussiste».
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5) Inchiesta 174/97 contro cinque assessori comunali accusati di abuso d’ufficio, tra essi la madre di un giudice di Catanzaro, dove lavora De Magistris. Vengono tutti prosciolti alla fine del 1997 perché «il fatto non sussiste» e per «assoluta inconsistenza dell’accusa». De Magistris ricorre fuori tempo massimo. Tra le accuse c’era quella di aver fatto una ri-assunzione in Comune con una delibera irregolare: ma a stabilire che era regolare c’era già una sentenza del Tar del settembre 1995. Ma De Magistris aveva proceduto lo stesso.

6) Inchiesta 609/96 sulla costruzione del nuovo palazzo di giustizia di Catanzaro: diciassette indagati e «tentativo di abuso d’ufficio» e «tentativo di truffa aggravata» ipotizzati per tre personaggi che implicano la complicità dei vertici della magistratura catanzarese. Si ipotizza un ruolo della massoneria. Il sequestro del palazzo in costruzione viene subito revocato dal Tribunale della libertà.
luigi de magistris attore in una mini fiction 4LUIGI DE MAGISTRIS ATTORE IN UNA MINI FICTION 4

Viene coinvolto il procuratore Generale Giuseppe Chiaravalloti che sarà prosciolto in udienza preliminare e anche in Appello. Per quanto riguarda l’inchiesta sul nuovo palazzo di giustizia, quattordici indagati vengono archiviati e tre (febbraio 1998) vengono prosciolti perché il fatto non sussiste. De Magistris fa appello: respinto. Allora De Magistris trasmette alla Procura di Messina (competente su Reggio Calabria) una nota dove si ipotizzava che Chiaravalloti avesse rivelato dei segreti d’ufficio: archiviata. Dalla sentenza si evince che le indagini su Chiaravalloti erano cominciate quando era ancora avvocato generale a Catanzaro, cioè nella stessa sede giudiziaria dove operava De Magistris: una procura aveva indagato su se stessa.

luigi de magistris attore in una mini fiction 2LUIGI DE MAGISTRIS ATTORE IN UNA MINI FICTION 2
7) Breve inchiesta con l’accusa di falso contro alcuni farmacisti comunali che a dire di De Magistris non avevano obliterato alcune fustelle, ossia i talloncini dei prezzi presenti sulle scatole dei medicinali: verrà fuori che i farmacisti non avevano potuto obliterare le fustelle perché proprio De Magistris, per altro procedimento, aveva sequestrato l’apparecchietto per l’obliterazione. Archiviato tutto.

8) Inchiesta Artemide che porta all’arresto per corruzione dell’assessore regionale all’Ambiente. Tre mesi di carcere, ma il processo non ci sarà per intervenuta prescrizione.

9) De Magistris nel settembre 2003 chiude le indagini sul sindaco di Catanzaro (e altri) accusato di svariati reati come falso, abuso d’ufficio e concussione. Nel gennaio 2008 tutti gli imputati (compreso il sindaco e il comandante dei vigili) vengono assolti perché «il fatto non sussiste». Dalla sentenza si apprende che De Magistris ha condotto indagini «in modo poco distaccato e obiettivo... senza procedere ai necessari approfondimenti investigativi». De Magistris ricorre in Appello, ma la sentenza viene confermata.
De Magistris TapiroDE MAGISTRIS TAPIRO

10) Inchiesta su irregolarità negli esami di procuratore legale: risulta evidente che, su 2301 partecipanti, 2295 avevano copiato. De Magistris però non riesce a dimostrarlo e il procedimento finisce in nulla.

11) Inchiesta su due villaggi turistici a Botricello (Catanzaro, 2003) ai danni di diciotto persone, 4 anni di sequestro, finanziamento europeo che va perduto. Nel maggio 2007 il gup proscioglie tutti i malcapitati e ne cita semmai la «condotta corretta e trasparente». Altri due sequestri (2004) riguardano i cantieri per le strutture di Davoli Marina e di Berenice: secondo il pm la concessione edilizia (n. 15 del 23/5/2003) è irregolare, ma il Tribunale della libertà revoca il sequestro per insussistenza dei presupposti e la cosa è definitiva perché De Magistris non ricorre. Rimangono i danni, ma sempre meno gravi di quelli per il sequestro di Marinagri, grande comprensorio che prevedeva un porto marino e imponenti strutture.

luigi de magistrisLUIGI DE MAGISTRIS
Il magistrato tenta di sequestrarlo una prima volta nel 2007, ma il Tribunale della libertà e la Cassazione rispondono picche. De Magistris ottiene ugualmente il sequestro ipotizzando violazioni del Piano Idrogeologico, anche se la competente l’Autorità di Bacino l’aveva ritenuto regolare. 1726 lavoratori devono fermarsi per più di un anno (senza contare i 293 acquirenti italiani ed esteri) ma De Magistris non concluderà l’inchiesta perché si candiderà alle Europee nel 2009. A Policoro, dove vivono centinaia di famiglie investite dal sequestro di Marinagri, si costituisce una “Associazione vittime di De Magistris”.

12) All’inizio del 2004 De Magistris prova a sequestrare un intero ospedale regionale, il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, ma il gip respinge la richiesta. Il pm chiede l’arresto di dieci persone per associazione per delinquere in relazione a un appalto di lavanderia: il gip concede le manette solo per tre. Il 24 febbraio De Magistris si dispone da solo il sequestro, facendolo controfirmare a un altro magistrato.

LUIGI DE MAGISTRIS INDOSSA I VESTITI DI UN IMMIGRATO SENEGALESE NEL CALENDARIO DIVERSAMENTE UGUALILUIGI DE MAGISTRIS INDOSSA I VESTITI DI UN IMMIGRATO SENEGALESE NEL CALENDARIO DIVERSAMENTE UGUALI
Arrivano le telecamere di Ballarò (11 marzo) e al caso è dedicata quasi un’intera puntata. Poi il Tribunale della libertà revoca il sequestro ed evidenzia macroscopici errori di diritto: De Magistris non ricorre neppure. Il procedimento finirà a Roma per competenza, e nel luglio 2007, dopo aver giudicato inutilizzabili tutte le intercettazioni, è non luogo a procedere per tutti. Prosciolti. Altri due filoni sanitari finiranno con archiviazioni.

13) Inchiesta sul presidente della Regione Agazio Loiero, accusato di vari reati legati a forniture mediche all’ospedale di Catanzaro. Nel febbraio 2008 è accolta la richiesta di non luogo a procedere avanzata da un pm che ha sostituito De Magistris, che è in ferie. La sentenza non viene impugnata.

LUIGI DE MAGISTRIS CON GLI ORECCHINI ROSSI PER IL GAY PRIDE DI GIUGNOLUIGI DE MAGISTRIS CON GLI ORECCHINI ROSSI PER IL GAY PRIDE DI GIUGNO
14) De Magistris manda ad arrestare cinquantasette persone con un’accusa da brivido: associazione per delinquere finalizzata all’introduzione di clandestini da avviare alla prostituzione e al traffico d’organi. Gli arresti, d’urgenza, non passano neanche dal giudice. Tra gli ammanettati una stimata professoressa catanzarese già protagonista di iniziative nel mondo del volontariato: l’accusa si tradurrà nell’aver assunto una badante clandestina per la madre morente, eventuale reato che, notò il gip, non prevedeva neppure il carcere. Manco a dirlo, le assoluzioni con formula piena furono la regola per «totale assenza di prove».

15) Nel 2004 De Magistris arresta sei persone (anche due ex deputati e un giornalista) e ne indaga trentaquattro tra prefetti, sottosegretari, assessori, consiglieri, magistrati e quant’altro. Accusa: associazione mafiosa, violenza, minaccia a corpo giudiziario. Finisce sequestrato anche un giornale che avrebbe ordito per delegittimare dei magistrati di Reggio Calabria.

DE MAGISTRISDE MAGISTRIS
Il Tribunale del Riesame annulla molti arresti perché tra gli intercettati c’erano dei parlamentari. Il presidente dei gip archivia tutto e denuncia violazioni costituzionali nel comportamento di De Magistris, che intanto è stato trasferito a Napoli. Un altro filone vede l’assoluzione per tutti gli imputati. La Corte d’Appello di Catanzaro s’incaricò di versare i danni a tutti gli innocenti arrestati.

16) Inchiesta “Drug off” del 2006: 477 capi d’imputazione e 70 fermi per traffico di droga e traffico di auto rubate. Molti arrestati vengono subito liberati dal gip e dalla Cassazione. De Magistris in seguito viene trasferito a Napoli. In 18 scelgono il rito abbreviato: il gup decide per il non luogo a procedere. Un altro imputato muore. Tutti gli altri 51, otto anni dopo, sono assolti con formula piena. In tutto questo, le inchieste Why not, Poseidone e Toghe lucane non erano ancora incominciate.
Filippo Facci. Libero
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La senatrice del Pd, Angelica Saggese, con quella faccia un po' così, ha chiesto il «confino» per Luigi de Magistris, reo di voler continuare a fare il sindaco in strada vista l'impossibilità (causa decadenza) di continuare a fare il sindaco in Comune.

La Saggese, evidentemente incapace di dire cose sagge(se) , ha innescato con la sua richiesta un meccanismo tragicomico che ha consentito al capogruppo dell'Idv nel Consiglio comunale di Napoli, Antonio Luongo, di dire: «Luigi de Magistris come Antonio Gramsci». Poi, a rincarare la dose, è arrivato lo stesso Giggino: «Certa gente crede che viviamo in un regime, sono parole da fascismo. È una vergogna e penso che chi ha chiesto il mio confino debba vergognarsi».

Luigi De MagistrisLUIGI DE MAGISTRIS
Da parte sua, invece, de Magistris non si vergogna dei giudizi negativi espressi su di lui dai suoi capi ai tempi in cui era pm a Catanzaro. Roba risalente al 2008 e che da allora è risulta pubblicamente consultabile in rete su vari siti e blog. Ridargli una scorsa può essere utile. Soprattutto in riferimento agli stralci più significativi. «Il dato certo è che il dottor de Magistris è del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell'equilibrio e sul piano dei diritti delle persone solo sospettate di reato, a svolgere le funzioni di pm...».

A scrivere parole così tranchant non è uno dei tantissimi indagati da de Magistris (poi risultati innocenti), bensì uno dei suoi capi incaricati di redigere la «pagella» che periodicamente i vertici degli uffici giudiziari inviano al Csm. Nel caso della «scheda» di de Magistris il giudizio risulta così negativo da configurare una totale bocciatura.
Luigi De MagistrisLUIGI DE MAGISTRIS

Un po' come se un allenatore di calcio considerasse un suo calciatore «incapace di correre, palleggiare e privo di qualsiasi visione di gioco» e, in conclusione, gli consigliasse di «appendere le scarpette al chiodo». Invece delle «scarpette», gli «allenatori» di de Magistris erano soliti sollecitarlo ad appendere al chiodo la toga.

Giggino, al contrario, non sentendosi un brocco ma il Maradona della magistratura, rispondeva controdenunciando i «mister», rei di non comprendere il suo talento. Macché «talento», il ragazzo è una schiappa - ipotizzava sei anni fa lo «staff tecnico» del Consiglio Giudiziario del tribunale di Catanzaro; e allora giù con giudizi di inusitata durezza: «Le sue tesi accusatorie sono cadute spesso per errori evitabili ed evidenziati dall'organo giudicante? Sono emersi rilievi negativi per l'anomalia di molti provvedimenti adottati. I procedimenti di rilevante impatto sociale hanno trovato clamorose smentite?
Luigi De MagistrisLUIGI DE MAGISTRIS

Nei provvedimenti si configurano violazioni manifeste di legge (addirittura diritti costituzionali) ovvero si radicano prassi senza alcun fondamento normativo, come in materia di intercettazioni... Le voci di capacità e preparazione presentano profili di evidente deficit, gravi vizi o lacune, tecniche di indagine discutibili, procedimenti fondati su ipotesi accusatorie che non hanno trovato conferma, attività carente dal punto di vista dell'approfondimento e della preparazione...».

Insomma, i «ct» togati calabresi avrebbero nutrito nei confronti di de Magistris la stessa opinione che forse il ct Antonio Conte ha nei riguardi di Balotelli: un giovane scapestrato che è meglio tenere lontano dalla Nazionale. Ma «Giggino 'o flop», al pari di «Supermario 'o pazz», non è uno che si fa zittire: «Ho sempre fatto il mio dovere in piena coscienza. Prima che toccassi certi nervi scoperti, ero considerato un magistrato bravissimo».
ANGELICA SAGGESEANGELICA SAGGESE

Peccato che a smentirlo ci sia una documentatissima rassegna stampa sui fallimenti «demagistrisiani » fin dal suo inizio carriera. Onestamente va però riconosciuto che qualche piccola soddisfazione l'ex pm se l'è tolta: ad esempio il famigerato «complotto» ai suoi danni da parte dei suoi capi calabresi ha avuto alcuni riscontri giudiziari nel corso dell'avvilente contesa che ha messo l'una contro l'altra le Procure di Catanzaro e Salerno.

Tra gli oggetti della disputa: il presunto «scippo» di importanti filoni di inchiesta ai danni di de Magistris. Poi il trasferimento per incompatibilità ambientale disposto dal Csm. Ma ormai Giggino ha deciso di buttarsi in politica, cingendosi la fronte con la bandana arancione. Napoli accoglie a braccia aperte. Ma, come recita il detto, «vedi Napoli e poi muori». Appunto.
Nino Materi. Il Giornale

lunedì 8 settembre 2014

Napoli


Ecco chi ha ucciso Davide Bifolco, il 17enne di Napoli


Prima che del carabiniere di pochi anni più vecchio che ha sparato uccidendolo, Davide Bifolcoil 17enne ammazzato a Napoli mentre fuggiva dalle forze dell'ordine, è vittima della sua città. Dove è normale andare in tre in motorino, come andava Davide alle 2.30 del mattino, è nelle cose girare senza casco e viaggiare sulla sella di un latitante e a fianco di un pregiudicato. Dove forzare un posto di blocco viene ritenuto prassi se non una prova di coraggio e virilità. Napoli è una città che vive al di fuori della legge, i cui abitanti, anche quelli che non sono criminali, tengono abitualmente comportamenti che in altre parti d'Italia non sono tollerati. Peggio, spesso non sono subiti con fastidio ma accettati con compiacenza come un tratto caratteristico della città, un qualcosa di pittoresco da fare con orgoglio. L'indagine chiarirà se il carabiniere è un assassino, di certo Davide è vittima anche della Napoli che lo piange e lo descrive come il bravo ragazzo che, probabilmente, non era.

di Pietro Senaldi

martedì 26 agosto 2014

Allo sbaraglio


E SE AVESSE RAGIONE LUTTWAK? - “FOLEY? SE L’È CERCATA, COME LA SGRENA. SI AUTODEFINISCONO REPORTER DI GUERRA E POI SI CACCIANO NEI GUAI” - “USA ED EUROPA SI ILLUDONO CHE ESISTA UN ISLAM MODERATO: IN QUEL MONDO COMANDA CHI UCCIDE”

Il politologo americano: “Nessun soldato americano doveva cadere per salvare Foley: quello non è giornalismo ma protagonismo” - “Il Qatar? Va eliminato dalla scena. È un regno perverso” - “In Italia avete professori e un sindaco come De Magistris pronti a difendere i terroristi di Hamas, non i cristiani”…

Gian Micalessin per “Il Giornale

EDWARD LUTTWAKEDWARD LUTTWAK
«Foley? Se penso che abbiamo rischiato la vita dei nostri soldati per tentare di salvarlo mi arrabbio. Quello prima è andato a giocare al corrispondente di guerra in Libia e si è fatto catturare. Poi è andato a cercar guai in Siria».

Non appena nomini il reporter decapitato dai tagliagole dell'Isis il professor Edward Luttwak reagisce con una sparata al vetriolo. «È come la vostra Sgrena - sbotta Luttwak in questa intervista al Giornale - si autodefiniscono reporter di guerra e poi si cacciano nei guai.

Risultato? Voi europei pagate enormi riscatti per liberarli e noi americani rischiamo la vita dei soldati per riportarli a casa».

FOLEYFOLEY
Dicevate che «nessuno va lasciato indietro»...
«Nessuno che vesta la divisa e vada in missione per il governo».

Insomma per lei se l'è cercata?
«Totalmente..... Il suo, come quello della vostra Sgrena, non è giornalismo, ma protagonismo. Lui, la Sgrena e tanti altri non raccontano quel che succede, aiutano una parte in gioco. Nel suo caso il cosiddetto popolo siriano. Nel caso della Sgrena quelli che combattevano contro l'Italia. Che poi ha pagato per riaverla viva. Questo oltre ad esser pericoloso per chi lo pratica, genera disinformazione. Identificandosi con chi, a detta loro, soffre producono racconti emotivi destinati non ad informare, ma a coinvolgere il pubblico.

giuliana sgrena video01GIULIANA SGRENA VIDEO01
Dopo la decapitazione di Foley, Obama e i governi europei hanno compreso la pericolosità dello Stato Islamico...
«Non è proprio così. Quel video è un pretesto. Arriva e fingono di reagire al video, non ad una realtà che conoscono bene, ma su cui preferiscono tacere. Gli islamici combattono dalle Filippine alla Thailandia, dall'India al Pakistan, dall'Afghanistan a Gaza, dall'Iraq alla Nigeria e al Mali Eppure Obama e i capi di governo europei ripetono che l'Islam è una religione di pace».

Cosa devono fare, bandire l'Islam?
«Obama, Cameron e gli altri si sforzano di credere ad un paio di predicatori in giacca e cravatta, sempre pronti a sostenere il dialogo interreligioso e a stringere le mani di preti e rabbini. Ma nel mondo islamico dettano legge i combattenti. Sennò perché i giovani abbandonerebbero l'Europa per combattere con lo stato islamico? L'Islam dei predicatori gentili e carini è una montatura. I vostri governi sono come Alice nel paese delle meraviglie. S'illudono che ripetendo una bugia tre volte al giorno diventi realtà».
giuliana sgrena tg1GIULIANA SGRENA TG1

Ma il video li ha riportati alla realtà...
«L'Isis ha dissacrato centinaia di chiese e massacrato gli yazidi, ma nessuno ha mosso un dito. Poi è arrivato il video e tutti a stupirsi».

Dunque bisogna tornare in Iraq?
«Fare la guerra serve solo se la puoi vincere. In Germania nel 1945 valeva la pena. Lì se uno inneggiava al nazismo gli sparavi in testa. In Iraq non puoi farlo perché da Birmingham all'Indonesia devi fare i conti con migliaia di imam pronti a proclamare la guerra santa appena tocchi un musulmano.
luigi de magistris attore in una mini fiction 5LUIGI DE MAGISTRIS ATTORE IN UNA MINI FICTION 5

In Italia avete perfino dei professori pronti a difendere i terroristi di Hamas. A Napoli avete un sindaco totalmente incapace di risolvere i problemi della città, ma pronto a mobilitarsi per Gaza. Dove sono quando uccidono i cristiani di Mosul o stuprano le loro donne?».

Senta...
«Non cambi discorso! Risponda lei per una volta. Quante dimostrazioni avete avuto in Italia per i cristiani di Mosul?

Direi nessuna...
«Esattamente. Questa è la dimostrazione. La grande bugia dell'Islam religione di pace domina la scena. Per questo devi attendere un video per poter condannare il nuovo califfato. Eppure tutto quel che fa il Califfato è dal punto di vista islamico perfettamente legale. Uccidere gli infedeli è assolutamente legittimo. E il profeta Maometto è stato il primo a farlo».
ObamaOBAMA

Il Papa ha detto...
«Il Papa fatto due dichiarazioni di 18 parole in tutto... Per reagire all'Islam reale, non a quello dei salotti europei, bisogna guardare in faccia la realtà altrimenti è inutile».

Intanto però finanziatori dell'Isis stanno in Arabia Saudita, Qatar e Kuwait .... Sono vostri alleati.
«I sauditi hanno smesso di sostenere gli assassini islamici. I soldi arrivano da privati ed escono in nero. Sul Qatar ha ragione. Va eliminato dalla scena è un regno perverso».

L'Isis aveva le sue retrovie in Turchia un paese Nato...
«La Turchia di oggi è quella di un Erdogan beccato a rubare, ma eletto presidente grazie a degli sproloqui islamisti. L'Islam si è ripreso il paese e lo ha riportato alla sua veste originale».
papa francesco a seulPAPA FRANCESCO A SEUL

Renzi promette armi ai curdi. Servirà?
«Grazie ai curdi frazioneremo la Turchia».

L'Italia si è accollata centomila profughi africani e islamici. Come la vede?
«Da noi chi entra dal Messico si chiama Jose Martinez è cristiano e sogna di diventare Joe Martin, americano. Da voi arriva Ahmed che vuole tenere la moglie coperta e i bimbi ignoranti. Il lassismo sentimentale di voi italiani è incredibile. Mi meraviglio che non vi buttino fuori da Schengen per mancata protezione delle vostre frontiere».

lunedì 25 agosto 2014

Oscardabagno per le docce



Lettera 11
Bè, alla penosa buffonata delle secchiate d'acqua non poteva che partecipare anche Jerry Calà. Ma chi se lo aspettava che da lui venisse la miglior interpretazione, con i suoi 1.000 Euro? Diamogli l'Oscar.
Vittorio Oscardabagno ExInFeltrito

Euroscettici ed eurottimisti


venerdì 22 agosto 2014

S'annamo a divertì, gaudì gaudì!



Lettera 8

A Barcellona nel 1990 1,7 milioni di turisti; nel 2012 7,4 milioni; in buona parte casinisti. E, chissà come mai, è anche una delle mete preferite delle scuole italiane per le gite d'istruzione (io toglierei quell'apostrofo)... 
Con tutto il rispetto (poco, da parte mia) per Gaudì e la sua orribile Sagrada Familia, forse il Ministero della Pubblica Istruzione potrebbe spingere gli insegnanti a trovare mete culturalmente più significative di quella, il cui motto sembra essere ...gaudìamus igitur. Ammesso che al giorno d'oggi le gite scolastiche, fatte come si fanno, abbiano ancora un senso.
Vittorio Sannamoadivertìgaudìgaudì ExInFeltrito

mercoledì 20 agosto 2014

Spinelli Barbara: assente!

Chi riesce a sopportare la sua snobistica radical-chiccheria? Quelli che l'hanno votata, of course.
Ora, vedendo la foto delle sue scarpe...
E le sue assenze dal Parlamento Europeo...

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“L’ALTRA EUROPA” DELLA SPINELLI DEVE ESSERE QUELLA DOVE VA AD ATTERRAZZARSI CON I SUOI AMICHETTI RADICAL-CHOC - LA SUA ELEZIONE DOVEVA ESSERE LA RISPOSTA AGLI EUROBUROCRATI SENZA CUORE: LEI A STRASBURGO NEANCHE CI VA - -

Il Foglio: “Infinite speranze si riposero nell’azione sua dentro quell’aula di giostrai berlusconiani e mangiafuochi renziani, da noi tutti così dottamente e generosamente abbeverati ai suoi scritti dove, in singolo articolo, trovavano posto Willy Brandt e Zygmunt Bauman, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà”… -

Stefano Di Michele per “il Foglio”

BARBARA SPINELLIBARBARA SPINELLI
Fu quando Barbara S. partì per redimere l’Europa, che tutti ci sentimmo – votanti e spregiatori, quelli che su un suo saggio si avventano come quelli che “vade retro!” – insieme fortificati e felici (per non dire dell’autentico giubilo a Largo Fochetti, dove il direttore Ezio M. insieme a Barbara S. vedeva involarsi pure Curzio M. – però non Malaparte). Un senso di sollievo, come dire?, continentale; almeno un cero e una prece in lode ai meriti dell’ellenico Tsipras.

“L’altra Europa” era il nome e il progetto – e che nome, a dir poco, quello di Barbara S.! Una capace di ridurre, si diceva e si sperava, con un’occhiata e una paginata, dall’Atlantico agli Urali, la stessa e intera “signora Europa” (istituzione che ogni medio elettore percepisce per metà con occhialini dell’acida signorina Rottermaier e per l’altra metà con guêpière peccaminosa di praticona di burlesque) come il partitino del povero Nichi di Puglia, di ricondurla a decente convenienza.
key07 scarpe barbara spinelliKEY07 SCARPE BARBARA SPINELLI

Il suo ingresso all’Europarlamento – da pensosi intellettuali, da speranzosi militanti – fu quasi percepito quale edificazione di una linea Maginot che manco le armate crucche della Merkel avrebbero potuto sfondare, come se fosse lo sbarco a Strasburgo non meno risolutivo di quello in Normandia. Pareva la discesa in campo del Bologna degli anni d’oro, “lo squadrone che tremare il mondo fa”.

Barbara SpinelliBARBARA SPINELLI
Barbara S. ci pensò e si candidò. Ci pensò e disse che, se eletta, il seggio non avrebbe accettato. Ci pensò e disse che, adesso eletta, il seggio avrebbe accettato. Pareva Enrico De Nicola incerto sulla soglia del Quirinale – “decida di decidere se accetta di accettare”. Accettò. Ognuno in patria, se almeno provvisto di lodevoli e sani sentimenti europeisti e federalisti, tirò un bel respiro di sollievo (Ezio M. due).

Adesso li sistema Barbara S. a quelli lì – gaglioffi in grisaglia, liberisti assatanati, rigoristi spietati, socialdemocratici cagasotto, perdigiorno scioperati. Chi, almeno decentemente avvertito, non poteva davvero sottrarsi alla sensazione che le note del beethoveniano “Inno alla gioia” risuonassero più alte e chiare; altri, più sentimentali, fecero ricorso piuttosto a Renato dei Profeti e alla sua memorabile “Lady Barbara” – accompagnando così il trasvolo oltre le cime alpine: “Lady Barbara tu sei / l’acqua chiara che / disseta più che mai…”.

key01 tom padoa schioppa barbara spinelliKEY01 TOM PADOA SCHIOPPA BARBARA SPINELLI
Infinite speranze si riposero nell’azione sua dentro quell’aula di giostrai berlusconiani e mangiafuochi renziani – da noi tutti così dottamente e generosamente abbeverati ai suoi scritti dove, in singolo articolo, come sul tram all’ora di punta, trovavano posto Willy Brandt e Zygmunt Bauman, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà, il patriottismo costituzionale del “filosofo liberale” Dolf Sternberger, s’intende “prima che Habermas resuscitasse il concetto”, ma pure Claudio Tito e Liana Milella.

Si attendeva con fervore l’ora per principiare “l’altra Europa” – facendo bastevolmente schifo, si capisce, quella che c’è. Si avevano finora poche notizie, ma l’azione efficace, si sa, mai è disgiunta dal pensiero profondo e lungo (e lento, va da sé) – adesso vedrete. Poi, su Libero, si legge una classifica (Istituto VoteWatch Europe) secondo la quale su 39 votazioni Barbara S. ha partecipato solo a 3 (7,7 per cento).

Altri (dal Pd a Fi all’Ncd) hanno fatto peggio, chissà cosa avranno mai di meglio da fare – ma per favore neanche a paragonarli con la più autorevole degli autorevoli eletti tsipratisti. Orsù: ma siamo all’altra o è sempre la stessa? (Pure Curzio M. ha solo il 12,82 per cento di presenze; che sarebbe poi lo share ideale per il collega Massimo G. ora che va in tivù. E così i sospiri di sollievo di Ezio M. diventano tre).

lunedì 18 agosto 2014

Le bombe della sposa




Dago, ci hai mostrato la foto delle nozze tra un musulmano e un ebrea a Tel Aviv. Non trovi comprensibile che la polizia abbia ordinato di stare a 200 metri di distanza, viste le due bombe che si ritrova la sposa?
Vittorio Bombarolo ExInFeltrito


Bono e Renzi

Bono o non bono, Renzi è il leader che l'Italia merita. E non è certo peggio degli altri, cari  Dagonauti che continuate a cannoneggiarlo a palle incatenate; addirittura perchè si presenta in camicia e non in giacchetta (ma suvvìa, Dago!). Così come ci meritavamo Mortadella, Banana, Rigormortis, Magodalemix, Scendiletta, ecc. ecc., in questa nostra Italietta variopinta. Loro sono noi, lo vogliamo capire? Non vengono da un altro pianeta. Ci rappresentano tutti benissimo. Così come la Merkel e i suoi predecessori rappresentano benissimo i tedeschi. 
Una Merkel da noi? Magari; ma da noi durerebbe una settimana; non è cosa nostra (doppio senso? Sì...). Il PIL tedesco cala? I crucchi non caleranno le braghe, nè per la disperazione nè per trombare la loro brava culona; le braghe le terranno sù, si rimboccheranno tutti insieme le maniche e continueranno a trombare noi. Che continuiamo a chiacchierare: e chi se le deve rimboccare per primo, e questo parla troppo, e quello troppo poco, e questo bofonchia, e quello scopa, e questo è un decisionista, e quello non decide, e ... e che cacchio, Dago, me lo vuoi dire chi è che ci meriteremmo, secondo te?
Vittorio  ExInFeltrito

giovedì 7 agosto 2014

Schettino docente

Schettino docente. Affonda anche l'Università.
Vittorio Inchinato ExInFeltrito

Cooperante fai da te? Ahi ahi ahi...



Lettera 15

"Non sono turiste del rischio. Sono le figlie di una buona Italia", scrive Severgnini delle due nuove Simone rapite in Siria. " Inesperte... impulsive... incoscienti", aggiunge. " Ma ammirevoli", conclude. Bè, caro Severgnini: chiunque faccia del volontariato è ammirevole, certo. Lo è molto meno chi è convinto di poterlo fare così, "fai da te", credendo di poter trovare i contatti giusti in quel casino che è ora la Siria, andandoci senza aver imparato niente dai casi del giornalista Chirico o di padre Dall'Oglio, senza aver ancora capito quale preda ambita siano due ragazze straniere ventenni per riavere le quali ogni governo è disposto a sganciare fior di quattrini. Quattrini che serviranno a comprare armi e non certo medicinali.
Vittorio Cooperantefaidateahiahiahi ExInFeltrito