Negli ultimi giorni il mito dell'agenda rossa si è arricchito di un capitolo inquietante. Il 18 maggio sia Repubblica che il Fatto rilanciano una notizia clamorosa, con tanto di prova fotografica: l'agenda rossa emerge da un fotogramma di un video dei vigili del fuoco che dura «oltre due ore girato nell'immediatezza della strage », scrive Francesco Viviano di Repubblica, che la definisce «una prova schiacciante».
STRAGE DI VIA D'AMELIO - I SOSPETTI CHE HANNO POTUTO TRAFUGARE L'AGENDA ROSSA DI BORSELLINO
Stava «lì dove avrebbe dovuto essere, a terra, integra, accanto al corpo carbonizzato del magistrato». E già che possa stare «integra» accanto «al corpo carbonizzato» non quadra granché. Ma procediamo. Allora chi l'ha presa da lì? Che domanda ingenua,ma «l'uomo misterioso», è ovvio, chi altri. Egli, «non in divisa» (certo, l'uomo è misterioso, mica scemo) «si avvicina al corpo di Paolo Borsellino e, con il piede sinistro» (dettaglio prezioso, è mancino!) «alza un pezzo di cartone che copre l'agenda rossa», evidentemente per rubarla.
PAOLO BORSELLINO
«Eccola qui l'agenda rossa di Paolo Borsellino, quella da cui il magistrato non si separava e che tutti cercavano invano da vent'anni». E che tutti continueranno a cercare, visto che ieri la scientifica di Roma, che ha esaminato il video, ha confermato ciò che peraltro già si sapeva, e cioè che quell'oggetto rosso è un parasole di un'automobile, usato con disperata pietà per coprire i resti dell'agente di scorta Emanuela Loi.
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