La suprema lezione d'amore del filosofo vedovo
Vota
Risultato
Ho letto con commosso stupore l’autobiografia di un filosofo vero, Emanue le Severino, Il mio ricordo degli eterni ( Riz zoli).
Tu ti aspetti una vita all’ombra della teoria e un accademico che discetta sull’essere e l’illusione del divenire. E inve ce trovi un uomo di 82 anni che dedica il suo libro all’amore di una vita, sua moglie Esterina. Conosciuta da ragazzo, amata da subito, sin da quando ha sentito una sera il profumo dei suoi capelli nel le sue narici mentre l’accompagnava a casa in bicicletta. Le dedica versi, testi, la vita. Madre dei suoi figli, 62 anni sempre insieme. Monogamo assoluto nel pensiero come nella vita, Severino; eterni per lui non sono solo gli enti ma anche gli amori.
Lei scriveva a macchina i suoi testi, ma stando così vicini, confessa il filo sofo, «non è che non facessimo altro che scrivere e dettare». Immagino gli atti d’amore intercalati tra Parmenide e il Nulla. Inseparabili fino alla fine, gli ultimi mesi passati con lei in clinica. L’eroismo della quotidianità, la tenerezza dei ricordi offerti all’eterno. Sarò perverso ma trovo che le storie d’amore più struggenti siano quelle dei vecchi filosofi fedeli a una donna per la vita. Il vecchio Andrè Gorz che alla morte di sua moglie Dorine si suicida accanto a lei, dopo averle dedicato la splendida Storia di un amore . Il vecchio Edgar Morin che narra il suo dolore per la perdita assoluta dell’amata Edwige. Il vecchio Le Goffe che si strugge per Hanka o il vecchio Roland Barthes che racconta il suo amore assoluto per la madre perduta, nel diario Dove lei non è .
Questo doloroso outing nel pensiero francese (aperto tragicamente dal racconto di Louis Althusser che uccise sua moglie Hélène e poi fu assolto per pazzìa) approda ora in Italia.
Conobbi l’affabile Esterina in Argentina. Ricordo una sera, dopo una visita all’istituto italiano di cultura a Buenos Ai res, il nostro pullman stava partendo lasciando a terra Severino e Vattimo. Ero in fondo al bus e vidi i due filosofi correre come ragazzini verso la corriera. Arrivò prima Severino. Il pensiero forte dell’eterno vinse la gara col pensiero debole. Ma a lui sul bus lo aspettava trepidante Esterina.
Nessun commento:
Posta un commento