Riporto qui di seguito parte di un articolo di Massimo Tosti su un giornale dinamico e interessante, Italia Oggi...
"Premesso che in un Paese liberale e democratico come il nostro ...ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni (ci mancherebbe), è singolare scoprire che stiamo diventando ogni giorno di più dipendenti dalle lezioni degli ignoranti (per loro stessa ammissione, almeno nel caso più noto e invasivo).
Non ci bastassero i comizi di Beppe Grillo (che fa proseliti, eccome: se il trend di persuasione non subirà flessioni, fra due, o al massimo tre, legislature, ce lo ritroveremo a Palazzo Chigi, a guidare un governo di coalizione fra comici, nani e ballerine), né gli editoriali di Crozza a Ballarò, o le tante altre prediche (poco satiriche, e molto ieratiche) di tanti altri personaggi da palcoscenico, al momento opportuno interviene sulla scena Adriano Celentano, il «re degli ignoranti». Uno spot di dieci minuti (con la colonna sonora cantata da lui, un salmo sull'apocalisse) è stato l'altra sera il piatto forte di Annozero. Suggestivo (si è scoperto che più di mille persone lavorano intorno ai progetti del ragazzo della via Gluck), ma anche iettatorio, è stato l'argomento principale della campagna a favore del referendum per la cancellazione del nucleare indetta da Michele Santoro. Con l'invito a votare: «È questione di vita o di morte».
Gli esperti raccolti in studio (pro e contro) hanno avuto meno spazio del molleggiato, maestro zen di una branca della scienza che si chiama disastrologia. Qui non si tratta di spezzare una lancia in favore delle centrali nucleari (anche il governo ha compiuto un deciso passo indietro, dopo l'incidente di Fukushima). Il problema riguarda la formazione del consenso. Appaltarla agli ignoranti (per autodefinizione), non è un segnale incoraggiante per il nostro Paese, che di problemi ne ha giù tanti. Ci sono questioni, molto delicate, sulle quali sarebbe opportuno organizzare convegni di studio, seminari, dibattiti (anche televisivi) fra i luminari che esprimono le diverse posizioni."
"Premesso che in un Paese liberale e democratico come il nostro ...ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni (ci mancherebbe), è singolare scoprire che stiamo diventando ogni giorno di più dipendenti dalle lezioni degli ignoranti (per loro stessa ammissione, almeno nel caso più noto e invasivo).
Non ci bastassero i comizi di Beppe Grillo (che fa proseliti, eccome: se il trend di persuasione non subirà flessioni, fra due, o al massimo tre, legislature, ce lo ritroveremo a Palazzo Chigi, a guidare un governo di coalizione fra comici, nani e ballerine), né gli editoriali di Crozza a Ballarò, o le tante altre prediche (poco satiriche, e molto ieratiche) di tanti altri personaggi da palcoscenico, al momento opportuno interviene sulla scena Adriano Celentano, il «re degli ignoranti». Uno spot di dieci minuti (con la colonna sonora cantata da lui, un salmo sull'apocalisse) è stato l'altra sera il piatto forte di Annozero. Suggestivo (si è scoperto che più di mille persone lavorano intorno ai progetti del ragazzo della via Gluck), ma anche iettatorio, è stato l'argomento principale della campagna a favore del referendum per la cancellazione del nucleare indetta da Michele Santoro. Con l'invito a votare: «È questione di vita o di morte».
Gli esperti raccolti in studio (pro e contro) hanno avuto meno spazio del molleggiato, maestro zen di una branca della scienza che si chiama disastrologia. Qui non si tratta di spezzare una lancia in favore delle centrali nucleari (anche il governo ha compiuto un deciso passo indietro, dopo l'incidente di Fukushima). Il problema riguarda la formazione del consenso. Appaltarla agli ignoranti (per autodefinizione), non è un segnale incoraggiante per il nostro Paese, che di problemi ne ha giù tanti. Ci sono questioni, molto delicate, sulle quali sarebbe opportuno organizzare convegni di studio, seminari, dibattiti (anche televisivi) fra i luminari che esprimono le diverse posizioni."
Questo capolavoro del kitsch dell'informazione corretta è opera del futuro la7 man Santoro, il mejo giornalista televisivo dai tempi dell'invenzione de' John Baird.
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