Lettera 13
Il prof. Ignazio Marino continua con il suo comportamento da comaruzza. Col suo sorriso ebetino; con i suoi patetici proclami rigorosamente e ridicolmente indirizzati "alle romane e ai romani" nei quali ricorda di aver scoperchiato lui la pentola della mafia; col suo dimettersi con riserva di "parlare" nei prossimi venti giorni; con il suo dico e non dico; con i suoi "non ricordo" e "non so" nemmeno su una cena con un ambasciatore. Il moralista beccato con le dita sporche di marmellata.
Uno che continua a dichiararsi vittima ma che non riesce nemmeno a capire che pagare ADESSO di tasca sua equivale a dichiararsi colpevole. Una figura di italiano da film di Alberto Sordi. Eppure pare che abbia ancora dei sostenitori, quelli che dicono che non è lui il colpevole ma il solito Renzi. C'è ancora qualcuno, insomma, che da Ignaro Marino comprerebbe ...una Panda usata.
E ora ci tocca sentire i prossimi candidati sindaci che promettono di voler cambiare Roma. Ma che vve state a ddì, che vve volete cambià? Non è che per cambiare Roma e farla diventare come Parigi o Londra dovremmo cambiare i romani? Non è che per competere col nord-Europa e non col nord-Africa dovremmo cambiare noi italiani e cercare di diventare meno italianuzzi? Sì; ma per dirla alla Dago: ciao core...
Vittorio Marinuzzo ExInFeltrito
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