Andavo a dormire, bambino, e mia madre esausta tirava giù le saracinesche. Quel rumore di ferro chiudeva il sabato del nostro villaggio, già a notte fonda.
Riluttanti a rientrare a casa e ad addentrarsi nella loro domenica, Santin Trevisan e gli altri continuavano i loro canti.
Li sentivo e li maledivo, dal mio letto.
Ora mi piace ascoltarli, talvolta, con la memoria.
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