9 dicembre 2011
Niente da fare, non è consentito, non ci si può permettere un moto di soddisfazione, una pausa da festeggiamento, un abbandono sul divano sia pure per un tempo relativamente breve, no, non si può, non si deve, sempre in piedi bisogna stare, con l’occhio fisso e l’orecchio appizzato. Avevano acchiappato il caporione dei Casalesi, l’altro ieri, e ce ne stavamo giusto stappando una, sbagasciati in poltrona, quando l’avviso di Saviano a non distrarsi, a non rilassarsi e a non compiere gesti che potessero suonare come un segnale di rammollimento, è schioccato dalla televisione come una frustata: “Guai a fermarsi, la battaglia per lo smantellamento della camorra è ancora lunga”. Che due palle, eppure era verissimo, per carità. Anzi, per dirla tutta, noi sappiamo con precisione quanto dovrà durare, questa sacrosanta battaglia da perennemente svegli. Essa si concluderà esattamente il 22 settembre 2045, allorché Saviano compirà 66 anni e avrà raggiunto 42 anni più un mese di contributi.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
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