Secondo me, se al posto di Obama ci fosse stato un Bush o un Berlusconi facilmente avremmo trovato duri, severi e intransigenti titoloni pronti a creare un indiscutibile filo logico tra “le parole del presidente” e le caduta delle borse. E senza alcun distinguo, senza che mai a qualcuno fosse saltato in testa di dire che è la recessione, e che è la crisi economica mondiale ad affondare le borse, e non soltanto ed esclusivamente le parole del leader di un governo. O sbaglio?
© - FOGLIO QUOTIDIANO
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