DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

mercoledì 23 maggio 2018

Tornano i conti con Conte?


Un candidato che sconfessa il cambiamento

Di fronte alla valanga che ha investito il professor Giuseppe Conte, Luigi Di Maio ha fatto spallucce: "Non sanno più cosa inventarsi". Anche se avrebbe dovuto dire: "Non sappiamo più cosa inventarci". E non parliamo solo delle invenzioni di cui sarebbero costellati alcuni curricula attribuiti al candidato premier di un futuro gabinetto gialloverde. .....

Sergio Rizzo.

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IL SOSPETTONE DEI LEGHISTI: I GRILLINI HANNO BRUCIATO CONTE PER AVERE DI MAIO PREMIER. D’ALTRONDE, MATTARELLA DICE DA SETTIMANE CHE SE VOGLIONO FARE UN GOVERNO POLITICO, IL CAPO DEVE ESSERE UN POLITICO. GLI HA PURE LETTO L’ARTICOLO 95 DELLA COSTITUZIONE - I 5 STELLE SONO PREOCCUPATI ANCHE PERCHÉ DOPO IL CASO CONTE DAL QUIRINALE È ARRIVATA LA RICHIESTA DI VAGLIARE I CURRICULA DI TUTTI I POSSIBILI MINISTRI…
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VUOI VEDERE CHE GIUSEPPE CONTE VIENE SILURATO PER LA CASA IPOTECATA DA EQUITALIA E NON PER IL CURRICULUM - NEL 2009 AL PROFESSORE È ARRIVATA UNA SANZIONE ESATTORIALE DA 52 MILA EURO - PER IL SUO COMMERCIALISTA NON SI TRATTA DI TASSE NON PAGATE MA SOLO “NORMALI CONTROLLI SULLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI” MA ALLA FINE IL CANDIDATO PREMIER, INVECE DI FARE RICORSO, HA PAGATO LA MULTA PER INTERO…
Un'iscrizione ipotecaria può essere fatta per mille motivi: multe di vario tipo non pagate, bollette, fallimenti, detrazioni farlocche di cui l'Agenzia chiede la restituzione, o ancora tasse e imposte dovute e mai versate all'erario. Abbiamo chiesto direttamente allo staff del professor Conte le motivazioni dell'iscrizione ipotecaria, che ha spiegato che l'iscrizione è stata poi cancellata nel 2011. Il commercialista di Conte si chiama Gerardo Cimmino, e vive a San Giovanni Rotondo.

Spiega così la vicenda: «Il professore nel 2009 ha avuto una richiesta di documentazione inerente le sue dichiarazioni dei redditi. L'agenzia ha mandato le comunicazioni via posta, ma il portiere non c'è. La cartolina è stata smarrita. Quando il contribuente non si presenta, e non porta i giustificativi della dichiarazione, iscrive al ruolo tutto l'Irpef sulla dichiarazione non presentata». Le deduzioni, insomma, non avrebbero avuto i giustificativi necessari: l'imposta e le sanzioni sarebbero dunque state iscritte a ruolo.

Nemmeno questa cartella, però, sarebbe mai arrivata nella cassetta delle lettere. «Ecco perché è scattata l'ipoteca. Quando il professore se ne è accorto, ha saldato tutto. Ad oggi Conte non ha alcuna pendenza con il fisco. Bastano 4-5 ritenute mancanti sulle fatture che Conte emetteva per arrivare a quella cifra. Può succedere a tutti. Non si sono aperte procedure penali, solo una questione fiscale».
La domanda, adesso, è però questa: come mai Conte, se aveva davvero tutte le carte in regola, invece di pagare 26 mila euro non ha poi presentato le certificazioni delle ritenute d'acconto richieste dall'Agenzia, in modo da fare ricorso contro la sanzione, vincere e non pagare quanto richiesto “ingiustamente” dall'erario?

I tempi per fare un ricorso, infatti, c'erano tutti. «Diciamo che ha voluto subito levarsi il dente, e ha pagato tutto quello che c'era da pagare», chiosa Cimmino a L'Espresso. Dopo la vicenda del curriculum e la storia Stamina, il giallo Equitalia chiude una giornata che per il professore non è stata facile. Per Di Maio e Salvini rischia di concludersi ancora peggio.
Emiliano Fittipaldi e Nello Trocchia per http://espresso.repubblica.it
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E’ UNO SPETTACOLO DEMENZIALE. UNA COSA INAUDITA, MAI VISTA. C'È SOLO DA SPERARE CHE SALVINI E DI MAIO NON FACCIANO QUELLO CHE HANNO PROMESSO, PERCHÉ I DANNI PER IL PAESE SAREBBERO GRANDI. PER GOVERNARE IL PAESE CI VUOLE GENTE SERIA, NON I DILETTANTI”

Cacciari commenta così il quadro politico che per la prima volta vedrà al governo insieme Lega e Cinque Stelle. Un «contratto» che prevede la scelta di un premier terzo, al momento il professor Giuseppe Conte. «Questa è la cosa più comica», attacca l' ex sindaco di Venezia, «per due partiti che hanno sempre combattuto i governi tecnici e i premier non eletti dal popolo».
Molte cose che hanno promesso sono irrealizzabili.
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DAL NOBEL DI GRILLO A CASALINO L'ANTICO VIZIO DI TAROCCARE LE CARTE

Pasquale Napolitano per “il Giornale”:

Il professore Giuseppe Conte, premier scelto (e quasi trombato) per il governo M5s-Lega, è in ottima compagnia: tra i grillini il vizietto di taroccare i curricula appare una pratica abbastanza diffusa. È bastato un mese di frequentazioni con il mondo grillino a Conte, per imitare le gesta di un maestro della patacca: Rocco Casalino. Il caso più recente di curriculum «gonfiato» riguarda il responsabile comunicazione del M5s: l' ex concorrente del Gf vantava un master in Business administration alla Shenandoah University.
Ma l' ateneo, su segnalazione di un imprenditore toscano, aveva smentito Casalino: «Nessun studente con quel nome e quel cognome ha frequentato la Shenandoah University e ha conseguito alcun titolo nell' anno indicato». Davanti all' imbarazzo, il comunicatore grillino si era difeso, sollevando, addirittura, il sospetto di una violazione dei dati personali. Risultato? Il master è sparito dal curriculum di Casalino. Ovviamente, dopo gli articoli della stampa. Il caso dell' ex gieffino è molto simile a quello di Conte.

Appena eletto alla guida di Montecitorio, si scoprirà invece che Roberto Fico, tra un gazebo e un vaffa day, ha conseguito un master in Knowledge management organizzato «dai politecnici di Palermo, Napoli e Milano». Il titolo sarà inserito sia nel curriculum di Fico, pubblicato su Rousseau, che nella biografia ufficiale.
Ma c'è una stranezza, che subito rimbalzerà agli occhi di uno docente, Alfonso Fuggetta, del Politecnico di Milano: non esistono né un Politecnico di Napoli né un Politecnico di Palermo. Ed infine l' ufficio stampa del Politecnico di Milano chiarirà di non aver mai erogato un master in Knowledge management.

Ma i maestri della patacca hanno numerosi allievi nel M5s. C' è il caso di Emanuela Del Re, designata in campagna elettorale da M5s come ministro degli Esteri in caso di vittoria alle elezioni: l' aspirante ministro non avrebbe conseguito il dottorato di ricerca all' Istituto universitario europeo (Iue) di Fiesole che aveva inserito nel suo curriculum.

E fece scalpore anche il caso di Marta Grande che all' epoca della campagna elettorale per le politiche del 2013, all' epoca venticinquenne, vantava una laurea conseguita in Lingue e commercio internazionale in Alabama, con master in Cina. Niente male per una debuttante della politica di 25 anni, che sarà poi eletta (e ricandidata con successo anche alle ultime politiche) nonostante il bel curriculum, sottoposto a vaglio, si rivelasse un po' gonfiato. Secondo i critici, la laurea americana era in realtà un corso di 63 ore e il master in Cina un soggiorno di studio a Pechino.

Andando indietro negli anni, i sospetti, stavolta direttamente dei militanti grillini, sono ricaduti Giulia Moi, europarlamentare del M5s, che avrebbe partecipato a un ricerca scientifica su una molecola vegetale che combatte la leucemia. La deputata grillina ha respinto le accuse, difendendo il proprio lavoro.

In tema di misteri professionali, c'è la storia di Alessia D' Alessandro, candidata, non eletta, dal M5s nel collegio di Agropoli, in Campania, alle Politiche: presentata come un' economista consulente della Merkel si scoprirà che avrà incrociato una sola volta nella sua vita la cancelleria.

Del resto chi, nel Movimento, potrebbe condannare i parlamentari pallonari quando lo stesso Beppe Grillo incappò in uno scivolone quando fece sapere che il programma economico M5s era stato scritto dal Nobel Joseph Stiglitz. Il Giornale lo beccò in castagna e il comico fu costretto a ridimensionare di molto la collaborazione. Lo stesso economista di fama mondiale chiese di essere lasciato fuori dalla campagna elettorale.

"Benvenuti nella realtà a Di Maio e Salvini. Dopo aver giocato per anni con la propaganda facile attaccando fantomatici 'governi non eletti dal popolo', hanno scoperto ora che tutti i presidenti del Consiglio sono nominati dal Presidente della Repubblica, che servono le intese e che i governi devono ottenere la fiducia dal Parlamento".

Martina



Conte, l'avvocato delle pseudoscienze

Riservato, devoto di Padre Pio, amante del bon vivre. Ma il coinvolgimento del possibile premier 
nel caso Stamina fa di lui un degno rappresentante del populismo scientifico del M5s 

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