DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

mercoledì 28 maggio 2014

"Au Les Plus Grandes Journalistes"


Ho incontrato Travaglio, mentre usciva dal suo solito esclusivo Caffè, "Au les plus grandes journalistes". 
Provo a riassumere alcune osservazioni che ho osato fargli in merito alle ultime sue.
"Non abbiamo mai preteso di insegnare ai nostri lettori per chi devono votare".
Eh, capirai! Avete soltanto fatto di tutto per far passare per minorati quelli che non votavano come voi...
"Noi del Fatto siamo giornalisti, non politici".
Fa bene a ricordarcelo, perchè spesso, quando la sentiamo, qualche dubbio viene.
"Alcuni presunti "colleghi", abituati al giornalismo embedded e specializzati nello sport nazionale di osannare i governi e di massacrare le opposizioni...".
Già: del sommo Travaglio si può essere soltanto "presunti" colleghi. E, sù da bravi, presunti giornalisti: basta massacrare i poveri grillini del Plus Grande Journaliste!
"Il linguaggio che paga non è quello provocatorio e paradossale di Grillo (che, tradotto sui titoli di tg e giornali, diventa serio e truculento, spaventa la gente)".
Se la prende con i titoli di tg e giornali?? Ma se il linguaggio del suo Grillo in centinaia di programmi è passato direttamente dalla sua bocca alle orecchie del pubblico!
"Meno male che M5S c'è: altrimenti anche noi, come la Francia e la Gran Bretagna, avremmo gli antieuropei xenofobi e lepenisti oltre il 20%".
E già: M5S sì che è un partito europeista, xenofilo e veramente democratico!
"...non hanno soldi né favori da elargire e promettere".
Mi sbaglio o promettono anche un reddito minimo garantito di 600-1000 euro?
"Quanto durerà Renzi, o meglio l'innamoramento di una certa Italia per lui?".
Ecco, vede, ci siamo: "Una certa" Italia, lei dice; quella dei minorati, vero?

 Altro ancora ho detto al signor Travaglio che, orfano di Berlusconi, ne deve assolutamente creare un altro per farci sopra tanti bei libri e spettacolini.
Vede, Sommo, lei dice molte cose che anche altri dicono; per esempio anche il suo collega (presunto?) Gomez (che, a differenza di lei, ha la mia stima). Ma lei ha successo più degli altri per COME le dice; lei, a differenza di altri, dalla sua cattedra sfotte e prende per il c...o chi non la pensa come lei; e il suo pubblico, ride e applaude soddisfatto. Altrettanto ha fatto e fa, istrionicamente, il suo Grillo: tra i giovani, tra gli arrabbiati, quanti voti prende per le cose che dice e quanti per COME le dice? Gli arrabbiati, i "forconi", gli "indignados" de noantri arrivano a frotte dove ci sono battute, provocazioni, insulti, parolacce. Ma, i "forconi" che fine hanno fatto? La stessa che, senza un Grillo (e magari senza di lei) farebbero i grillini. Lei, signor Travaglio, oltre ad essere molto furbo, è una persona di ..."una certa" intelligenza. Bè, quell'intelligenza cosa le fa dire di un leader che vuole portare il suo movimento al governo ma che, fino all'ultimo, da Vespa a cercar voti, ripete "Noi non facciamo alleanze, devono andare tutti a casa"; e alla domanda "Ma per governare da soli dovete avere il 51%" risponde: "Ma chi se ne frega del 51 %!"? Qui non si tratta di sbagliare strategia nella campagna elettorale o di dire qualche parola di troppo: si tratta di non avere i piedi per terra; e fin da principio, Lei davvero può RAGIONEVOLMENTE votare e mandare al governo gente che pensa di poter fare tutto da sola? Ma vede, signor Giornalista, il fatto (anche questo, quotidiano per lei) è che la sua ambizione, la sua supponenza, il suo narcisismo sono così grandi che lei si deve distinguere dagli altri in ogni modo; non soltanto con la sua indiscutibilmente abile e velenosa penna rossa da maestrina; ma anche cavalcando pubblicamente e gloriosamente quello che ora le appare come il più selvaggio e nobile dei cavalli; e descrivendocelo come, una volta domato, un destriero che alla testa del suo branco può travolgere tutto e tutti e condurre l'Italia alla salvezza e alla vera democrazia. E ci fa capire che le dispiace che ci sia "una certa" Italia che vuol tenere i piedi a terra invece di cavalcare i cavalli selvaggi che lei propone. Per lei è un peccato che ci sia quella "certa" Italia che si illude che un mulo possa lavorare meglio; e anche subito. Bè, continui con i suoi rodei, lei, sventolando il cappellone verso il suo pubblico e cercando di star in sella più che può, cavaliere senza macchia e senza paura. Tanto, cavalcando i suoi tanto lodati Di Pietro e Ingroia, si è abituato a cadere senza farsi male. E, mi raccomando: continui a non aver la pretesa di insegnarci per chi dobbiamo votare...

Vittorio Distimicamente Micatantosuo ExInFeltrito

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