DiStImIcAmEnTe





QUANDO FU NON RICORDO,
MA VENNI PRESO UN GIORNO
DAL DESIDERIO D'UNA VITA VAGABONDA,
DANDOMI AL DESTINO D'UNA NUVOLA
CHE NAVIGA NEL VENTO,
SOLITARIA.
(Basho)

...ma ora...

STO DIVENTANDO VECCHIO.
UN SEGNO INEQUIVOCABILE E' CHE
LE NOVITA' NON MI APPAIONO INTERESSANTI
NE' SORPRENDENTI.
SON POCO PIU' CHE TIMIDE VARIAZIONI
DI QUEL CHE E' GIA' STATO.
(Borges)

martedì 23 aprile 2013

La prostata di Traraglio

Marco Traraglio: che cima (di rapa) di giornalista e d'uomo quando scrive:
"Napolitano, coetaneo di Mugabe", con la "prostata inerte" e lo "scroto inanimato".

OK, ma prima o poi anche lui, coetaneo di Giorgio Mastrota, si piscerà sulle scarpe con un bel cazzetto marcio. Chissà se si divertirà.
Vittorio Traraglieraidigusto InFeltrito


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LA LINGUA VELENOSA DI TRAVAGLIO

Da "Il Foglio"
TRAVAGLIO-FERRARATRAVAGLIO-FERRARA
Mentre le squadracce benpensanti addette alla pubblica morale insultano e minacciano deputati colpevoli di aver votato Napolitano (non Himmler, non Al Capone), tra un "bastardo!", un "traditore!" e un "li mortacci tua!", il funereo Grillo - che di morti (altrui) sempre parla - sul suo blog il trapasso dell'intera Repubblica ha annunciato: The Big Becchino.
Giuliano FerraraGIULIANO FERRARA
E' da settimane che un linguaggio minaccioso e oscuro, da beccamorti mediatici, viene rovesciato addosso agli avversari politici con incoscienza e macabro godimento: un rimestare di cadaveri, uno scoperchiare di tombe, un affannarsi tra l'editoriale e la tumulazione.
A parte l'inarrivabile capo a cinque stelle, e la balordaggine di qualche eletto del popolo tramortito dal suo vagare con i ditini sulla tastiera dello smartphone, è Marco Travaglio sul Fatto che quotidianamente s'incarica della pratica da necroforo, annunciando imminenti altrui esequie e dettagliando pratiche collaterali - tra la denuncia politica e YouPorn.
Filippo FacciFILIPPO FACCI
Più che l'esposizione di una tesi, quella di un solo dubbio: inumazione o cremazione? Editoriale di domenica. Titolo (tanto per far intendere la questione): "Napolitano bis, Funeral Party". E, con la precisa sensazione di una passeggiata al Verano, si incrociavano riferimenti al "cadavere putrefatto" piuttosto che a quello "maleodorante", naturalmente con opportuno "sarcofago" ove si procede "inchiodando il coperchio dall'interno".
Quindi l'inevitabile riferimento alla "puzza e i vermi", con adeguato richiamo alla "decomposizione" e idonea chiamata in causa del "becchino" (ovviamente individuato nel presidente Napolitano, "coetaneo di Mugabe", "voltagabbana" e "potenzialmente ricattabile"). Poi, a parte un propizio cenno all'inevitabile "estinzione", si procede all'ammasso del "governo di mummie".
E siccome i cadaveri abbondano più delle virgole, nello scritto di Marco il Seppellitore, ecco la rievocazione di quello "imbalsamato e impagliato", vista l'età che sale, dell'attuale inquilino del Quirinale, tra "necrofili di sinistra" e (qui si fa quasi poetico, poggiando per un secondo la vanga) il "pedofilo di destra". Buffetto anche ai colleghi giornalisti, impegnati verso Napolitano "con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi".
Marco TravaglioMARCO TRAVAGLIO
Per l'esultanza finale: "Le famose pompe funebri". Le quali pompe, s'intendono funebri, a Marco il Necroforo devono piacere molto, visto che ieri è tornato sul tema "pompe sfuse", rimettendo di mezzo "il coetaneo di Mugabe", sobriamente accompagnato da un forte richiamo ai "cronicari" e ai "reparti di geriatria", in un articolo vasto quanto il Monumentale di Milano. Titolo, va da sé, "La Domenica delle Salme". Ci voleva Dylan Dog, sul Colle, per calmarlo. Intanto, da mortali meglio toccarsi.
2. LO SCROTALO
Filippo Facci per "Libero"
Napolitano è veramente vecchio, ma Travaglio fa veramente schifo. Segnatevi la data (21 aprile) perché lo stile escrementizio del cabarettista del Travaglino ha toccato il fondo: quello del suo culo, strumento con cui evidentemente verga i suoi articoli. Nel suo fondo (schiena, appunto) il becchino di Torino, che ormai sfoggia una pettinatura alla giovane Bersani, domenica ha scritto che:
Giorgio NapolitanoGIORGIO NAPOLITANO
1)Napolitano è «a immagine e somiglianza» del «cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio» che «si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall'interno per non far uscire la puzza e i vermi»;
2) Napolitano è storicamente richiamabile a quando «i vecchi partiti di centrosinistra nel 1932 riconfermano il vecchio e rincoglionito generale von Hindenburg, 85 anni, spianando la strada a Hitler »;
3) Napolitano rischia di restare «abbarbicato al trono fino a 95 anni, imbalsamato e impagliato come certi autocrati tenuti in vita artificialmente con raffinate tecniche di ibernazione e ostesi in pubblico con marchingegni alle braccia per simulare un qualche stato motorio»;
4) I giornalisti hanno celebrato Napolitano «con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi». La versione online dell'articolo, mentre scriviamo, vanta 2234 commenti di poveri pirla, tutti entusiasti di questo portasfiga (lo salutano Di Pietro e Ingroia) ridotto a fare l'Ugo Intini di Beppe Grillo, un comico.

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